La cornice che accompagna la notte del Forum di Assago è quella dei migliori palcoscenici d'oltreoceano. La società Olimpia infatti, distribuisce a tutti i presenti una maglia rossa fuoco, con scritto sopra in bianco "Red shoes are back", per testimoniare e vivere insieme il ritorno di Milano a questi livelli. 10000 cuori biancorossi colorano un palazzetto che non si vedeva così vivo da moltissimi anni.

Il calore del pubblico è talmente forte che i ragazzi di Bianchi non possono che giovarne. Il primo tempo va via in un attimo, così come ce lo si era aspettati, con Milano che conduce 47-42. I padroni di casa devono fare a meno di Gentile ma ritrovano Langford per lo sprint finale di questa competizione.

Tutte le attenzioni sono in ogni caso rivolte devotamente ad evitare ogni qualsiasi "eccesso" dello scherzo della natura Schortsanitis. Il gigante in maglia blu è una vera e propria minaccia terroristica per i padroni di casa i quali, tuttavia, avevano preparato perfettamente la partita e lo riescono a contenere tutto sommato in una discreta maniera. Il termine contenere non è casuale, poichè è tutto ciò che si può fare contro Big Sofo. Avete mai fermato un elefante? Chiamati ad una delle partite più importanti delle loro carriere, Samardo Samuel e Laval giocano un quarto a testa e danno ogni goccia del proprio sudore, rivelandosi le armi in più di questa Olimpia. 

Come spesso accade in questa stagione, Milano esce perfettamente dagli spogliatoi e confeziona un terzo periodo da oscar. Nei primi trenta minuti saranno già più di dieci le triple messe a segno, grazie alle quali viene accumulato il vantaggio massimo di +13. Entrati nell'ultimo periodo con dieci punti di vantaggio, Milano controlla ampiamente la partita fino al 38esimo, minuto nel quale David Moss infila la sua terza tripla della serata, prendendosi pure il fallo da 4, trasformandolo, e mandando i suoi a + 12 con 2 minuti sul cronometro.

In un batti baleno, la serata che tutti quanti sognavano e che stavano finalmente vedendo diventare realtà, si tramuta nel peggior incubo che possa affliggere la mente e gli occhi di un tifoso, con la beffa di aver pure pagato per vederlo. 

Negli ultimi 2 minuti di gioco succede di tutto: si inizia con 6 punti regalati in una manciata di secondi, con 2 triple al fulmicotone targate Maccabi. Milano inizia ad andare fuori giri e spreca un possesso dopo l'altro, rischiando un pericolosissimo testacoda. Tuttavia, in un modo o nell'altro, gli uomini di Bianchi si riportano sul +7 con 30 secondi sulla sirena. Da qui in  avanti, ci sarà una sola squadra in campo.

Neanche il tempo di mettere il fischietto in bocca, che Hickman confeziona la tripla del -4, rimettendo tutto nelle mani dell'Olimpia. Puntuale arriva il fallo immediato su Hackett, il quale gela e fa 1 su 2, portando il risultato sull'85-81. Ma la follia è solo all'inizio: l'Electra inizia la sua azione in velocità, arrivando fino a metà campo palla in mano, prima che Melli si getti letteralmente di peso a stoppare la volata dell'avversario. Per l'arbitro non ci sono dubbi: fallo tecnico, due liberi e possesso Maccabi. Ecco che il Rice show ha inizio. Due su due dai liberi, canestro e gioco da tre nel possesso successivo, con 11 secondi sul cronometro. Maccabi è ora avanti di un punto dopo che l'ultima lead era stata nei primi secondi del primo quarto. 

Bianchi raduna tutti al timeout e decide di mettere il possesso della vittoria nelle mani di Langford. La difesa degli ospiti è arcigna e costringe Milano a ripartire da una rimessa laterale, stavolta i secondi rimasti sono 5. Langofrd si mette occhi negli occhi con Rice fino all'ultimo decimo di secondo, per l'esattezza fino agli ultimi 7 decimi di secondo, prima di essere clamorosamente fallato. Dalla lunetta il numero 23 mette il primo libero ma sbaglia incredibilmente il secondo, mandando tutti all'overtime.

Come ci si poteva aspettare, il contraccolpo psicologico per l'Olimpia è grande, e gli ospiti si portano rapidamente davanti di 4 punti. Dopo un paio di minuti di sbandamento tuttavia, un doppio libero di Jerrells e l'ennesimo lavoro sotto canestro di Samuels, riportano il risultato in parità, 90-90. Le mani di Rice e Hickman sono tuttavia troppo bollenti per essere spente e ci mettono una manciata di secondi a riportare di nuovo Tel Aviv davanti di 2. Nonostante uno dei finali di partita peggiori dell'anno, Milano riesce ancora una volta a rialzare la testa, portandosi davanti di un punto grazie alla tripla di Jerrells con 25 secondi da giocare. 

L'esperienza degli uomini dell'Electra si nota dalle loro espressioni, glaciali, di coloro i quali sanno quel che devono fare. Purtroppo per l'Olimpia il copione andato in scena nell'ultima parte di gara non cambia, con Rice e Hickman che non sbagliano nemmeno la briciola di un tiro e, complici gli errori dalla lunetta dei nostri ragazzi (Hackett su tutti), rosicchiano quel punticino che basta per rendere impossibile la rimonta dell'Olimpia.

Animi spenti e rammaricati quelli dei tifosi del Forum, anche loro consapevoli così come i giocatori, di aver sbagliato a dare per vinta una partita che aveva ancora tutto da dire, contro un avversario abituato a giocare in certi palcoscenici da diversi anni. 

L'occasione per rifarsi è già venerdì, quando l'EA7 sarà chiamata a portare a casa una vittoria che permetta ai 10000 tifosi presenti questa sera e tutti quelli incollati allo schermo a casa, di continuare a credere nel sogno chiamato Final Four.

I tabellini della gara: 

OLIMPIA EA7 MILANO

Cerella (0/1 da 3), Melli 9 (3/3 da 3), Hackett 11 (4/9, 3/6 ai liberi), Kangur 5 (0/1, 1/2, 2/2), Langford 18 (2/5, 2/8, 8/10), Samuels 17 (5/7, 1/2, 4/4), Toure n.e., Wallace n.e., Lawal 14 (5/8, 4/4 ai liberi), Moss 10 (3/6 da 3, 1/1 ai liberi), Jerrells 15 (1/5, 3/7, 4/6)

MACCABI TEL AVIV ELECTRA

Rice 17 (4/10, 9/9 ai liberi), Smith 7 (2/2, 1/3), Hickman 26 (4/7, 3/3, 9/9), Ingles 11 (2/3, 1/3, 4/6), Tyus 8 (4/6), Pnini 4 (1/2 da 3, 1/2 ai liberi), Zizic (0/1), Ohayon 4 (1/5, 0/1, 2/3), Blu 7 (2/4, 1/2), Landesberg 0/1, Schortsanitis 17 (7/9, 3/4 ai liberi)