Che peccato Enel, nonostante sia riuscita a rimanere in partita per tutti e quaranta i minuti cede alla fisicità del team di coach Dalmonte che ha imposto il suo gioco. Il team biancoazzurro ha cercato di restare a galla non dando segni di cedimento nonostate l'atletismo e l'aggrassivita agoistica di un’Acea che ha dettato il suo ritmo e ha fatto manbassa in difesa concedendosi tutto ciò che era possibile concedersi fino al limite dei fischi arbitrali.
Le gare si vincono in difesa e nessuno intende perdere evidentemente perché è su questo che Dalmonte e Bucchi che impostano la partita e per lungo tempo non si segna. In campo per Roma: Goss, Hosley, Baron, Mbakwe e Righetti; in campo per Brindisi: Dyson, Lewis, Snaer, James e Aminu.Minibreak di Brindisi (0-5) e il match inizia a prendere coloro, a metà si è 2-8 per gli ospiti, ma l’Acea non ci sta e scatena i suoi lunghi per chiudere il primo tempino sul 13-14.
Brindisi torna in campo volendo difendere il punteggio e continua a difendere a spada tratta. Ma questi dieci minuti sono un vero botta e risposta di punti. Un braccio di ferro che decreta un sostanziale equilibrio fra le due formazioni fino al limite del fischio della sirena quando gli ospiti allungano con James che consente i suoi di andare al riposo lungo sul +6 (25-31).
Il terzo quarto è caratterizzato da tanti errori soprattutto dalla lunga distanza per i biancoazzurri e da lo sferzato atletismo del team di Dalmonte. Caratteristica pericolosissima messa in conto alla vigilia da coach Piero Bucchi, che affida alle rotazioni la freschezza dei suoi per contrastare questo aspetto. Ma i biancoazzurri trovano il canestro appena una volta su quattro da tre e solo 5 volte su dieci da due. E così la squadra di coach Bucchi si gioca tutto il vantaggio con il quale si è portata al penultimo tempino chiudendo il trentesimo minuto con un parziale di 13-23. Eppure resta in partita. Roma va all’ultimo quarto sul vantaggio di +4: 48-44.
Nell’ultimo quarto Brindisi cerca di rientrare dal gap e quasi ci riesce con James che porta i suoi a -2 (50-48), ma Roma allunga ancora. La squadra di coach Bucchi non può far altro, anche se lo fa bene, di inseguire il ritmo dettato dai laziali. Il divario per lo più per gli ultimi dieci minuti è del -5 che fa rimanere i tifosi biancoazzurri che seguono la gara da casa attaccati agli schermi e i tifosi nel palazzetto bolognese (che ha ospitato la gara causa squalifica Pala Tiziano di Roma) col fiato sospeso fino alla fine. È ancora un botta e risposta che però si chiude con la squadra di Dalmonte che fa la voce grossa e mette il sigillo sulla partita con un 67-59.
Merita l'Acea anche se l'Enel è uscita comunque a testa alta, dimostrando che se tutto gira per il verso giusto si può raggiungere un risultato storico come quello di domenica scorsa, basta trovare la chiave giusta, e seppur in deficit di forze, come stasera con Zerini in panchina e reduci da una settimana di influenze, l’importante è lottare sempre. Una caduta fa esperienza.