Esaltazione e rassegnazione, entusiasmo e depressione. Lo schizofrenico europeo della Nazionale azzurra è un su e giù di stati d'animo shakerati dalle mani di un folle barman. Esaltati quando sognavamo di schierare un quintetto tutto NBA, rassegnati quando alla vigilia facevamo la conta dei superstiti, entusiasti dopo la serie di vittorie nella fase iniziale, depressi ora, quando col fiato corto ci presentiamo al cospetto della Serbia per giocarci l'ultima chance di accesso al Mondiale del prossimo anno.
 
Dopo essere stati a un passo dal podio, ci ritroviamo sull'orlo del baratro. Non è tempo di processi sommari, ma certo ci piacerebbe vedere uno dei coach più pagati e quotati d'Europa vincere finalmente una partita con qualcosa in palio partendo da sfavorito. E soprattutto, vorremmo vedere il nostro giocatore più esperto tirare con percentuali un tantino migliori del 38% da 2 e del 28% da 3, magari evitando di prendersi tiri da casa sua o provando a imitare chi emulabile non è.
 
Decapitata del proprio leader alla vigilia, la Serbia è una delle deluse della manifestazione. La batosta subita nei quarti contro la Spagna è qualcosa di storico, e l'orgoglio di un santone come Ivkovic difficilmente ha potuto digerire il -30 contro gli iberici. Il cammino della Serbia non lasciava preludere al cappotto subito nei quarti. Vinta con la Lituania la gara d'esordio, i serbi si sono ripetuti contro la Bosnia, per poi cedere nettamente alla Macedonia (75-89), battere la Lettonia e tirare il fiato, nell'ultima gara, con il Montenegro. Nella seconda fase sono arrivate le vittorie con Belgio e Francia (77-65), in mezzo la battuta d'arresto con l'Ucraina. Il 30enne Nenad Krstic è il leader della squadra anche nei numeri. Il centro del CSKA ha messo insieme 15.2 punti a partita. Degli oltre 37 rimbalzi di media catturati, quasi 7 sono finiti tra le mani di Nemanja Bjelica, mentre l'ex Benetton Markovic non è riuscito, con meno di 3 assist di media, a sopperire all'assenza di Teodosic. 
 
L'Italia è sempre uscita sconfitta nei confronti europei con la Serbia. 78-64 e 72-52 nel qualifying round del 2008 (Krstic e Markovic da una parte, Poeta e Datome dall'altra gli unici reduci), 80-68 nel primo turno di Euro 2011.
 
Stasera possiamo interrompere la tradizione negativa e dar seguito a quanto di buono mostrato nella prima fase. Oppure, ci rassegneremo a vedere i Mondiali in tv, dando la colpa alle assenze e agli incontri ravvicinati.