Nella Stozice Arena di Lubiana gli Azzurri cominciano la seconda fase del loro sin qui entusiasmante Europeo affrontando i padroni di casa della Slovenia. Nella calda atmosfera creata dai 13mila tifosi sloveni, l'Italia proverà a replicare quanto di buono mostrato nelle 4 partite del girone eliminatorio e a continuare a sognare. La partita con i padroni di casa può essere già decisiva: forte dei 4 punti portati in dote dalla prima fase, gli azzurri battendoli possono già incrinare le speranze di qualificazione dei  padroni di casa (che hanno ereditato solo 2 punti) e guardare con minore apprensione alla sfida di sabato con la Croazia e, soprattutto, a quella di lunedì con la Spagna.
 
Il coach degli sloveni, Bozidar Maljikovic, ha mostrato durante la vigilia una gran sicurezza. "Conosciamo molto bene l'Italia - ha dichiarato il coach - e i loro giocatori più forti, Belinelli e Datome. L'Italia è una squadra di grandi tiratori a cui piace far girare la palla. Sappiamo quali sono le loro debolezze e i loro punti di forza, ma non voglio certo rivelarli ora." Nella prima fase la Slovenia ha infatti dimostrato di saper sfruttare al meglio le debolezze degli avversari e, al tempo stesso, nascondere le proprie per sfruttare le qualità di una squadra di  veterani avvezzi a ogni situazione. 
 
Goran Dragic è il principale terminale offensivo. La guardia dei Phoenix Suns a 27 anni è nel pieno della maturità atletica e tecnica. In questi Campionati viaggia a 13.8 punti di media, a cui aggiunge 5 assist e quasi 4 rimbalzi. Tutto il suo talento ha contribuito alla vittoria contro la Spagna nella prima fase: 18 punti, 7 assist, 6 rimbalzi e duello con Calderon nettamente vinto. A dargli fiato, senza intaccare la qualità (e forse anche con maggior leadership) ci pensa il 35enne Jaka Lakovic, che in 5 mesi ad Avellino ha dimostrato che anche alla sua età in Italia fa la differenza. Lakovic non ha avuto una gran confidenza con il canestro) nelle prime 5 gare (3/18 da 3) ma in passato ha già fatto male, anzi malissimo, all'Italia. Un'altra vecchia conoscenza del nostro campionato, Bostjan Nachbar, conferma il clima di gran fiducia all'interno della squadra: "Possiamo battere chiunque - dice l'ex trevigiano - abbiamo il potenziale per farlo." Nachbar ha realizzato 8.2 punti di media, tirando però male sia da 2 (meno del 32%) che da 3 (5/20). Sta sorprendendo, invece, Domen Lorbek, oltre 11 punti di media con quasi il 53% dal campo. "Se c'è una favorita in questa seconda fase, è la Spagna, perché ha una panchina lunghissima. Ma noi li abbiamo battuti,  quindi non sono invincibili, e speriamo di poterlo dimostrare ancora quando li riaffronteremo."
 
Simone Pianigiani si è soffermato anche su quanto potrà incidere l'atmosfera che si creerà nel palazzetto: "Non possiamo separare l'aspetto tecnico dal fatto che un'intera nazione sosterrà i nostri avversari e che nella Stozice Arena ci saranno 13mila tifosi. La Slovenia gioca per 40 minuti con un'intensità pazzesca e una pressione difensiva che soffoca gli avversari. Tutta questa energia si traduce in velocità e continuo movimento, per non parlare dei rimbalzi offensivi, sui quali lottano in tanti."
 
La slovenia ha realizzato 69.4 punti di media nelle 5 partite della prima fase, tirando col 45.6% da 2, il 29.3% da 3 e il 63.6 da 3. Dragic e soci hanno distrubuito oltre 12 assist di media e catturato quasi  40 rimbalzi a partita, si cui 12 nella metà campo avversaria. Tolta la voce rimbalzi, l'Italia ha fatto meglio in tutte le voci: 78.2 punti di media, 50.7% da 2, 46.3% da 3, quasi il 73% ai liberi.
 
Stasera, alle 21, chiacchiere e numeri varranno zero.