Allo scoccare dell'ora di gioco, qualche secondo prima in realtà, Camila Giorgi alza le braccia al cielo. Poco spazio per l'emozione, non è nella natura del personaggio. Camila incamera la seconda vittoria slam a Melbourne, regola senza difficoltà la diciassettenne polacca Iga Swiatek, tennista proveniente dal labirinto di qualificazione e in grado di superare all'esordio la Bogdan. Il disavanzo è netto, la palla della Giorgi corre veloce, martello che penetra a piacimento in suolo nemico. 62 60, eloquente il punteggio finale.
L'avvio riserva alcuni interrogativi. La Giorgi perde il servizio nel corso del terzo gioco, complice un evidente passaggio a vuoto della maceratese - a un doppio fallo seguono tre errori non forzati. Il ritorno repentino riporta la situazione in equilibrio, Camila firma il contro-break e tiene poi ai vantaggi un game complesso. Inizia da qui l'ascesa dell'azzurra, perfetta nel completare un filotto di cinque giochi utile a raggiungere il 62 che manda agli archivi il primo parziale.
L'inerzia non muta, la Swiatek non ha il bagaglio per proporre nuovi quesiti alla rivale di turno. La Giorgi affonda di rovescio e di dritto, sale 15/40 procurandosi una doppia opportunità di rottura e mette poi a referto il 20 forzando la sbavatura di dritto della polacca. Pallina alla mano Camila non soffre mai, indirizza lo scambio, chiude rapidamente il punto. Al contrario, Iga deve faticare per strappare un quindici al servizio. Ogni game si trasforma in lotta serrata, l'ultima parola è sempre di stampo italiano. Il dritto della Giorgi vale il 40, è il preludio alla perfetta chiusura. 60, perentorio.
Al terzo turno, il primo snodo cruciale del torneo di Camila, oltre la rete Karolina Pliskova. Cinque i precedenti, quattro favorevoli alla ceca: nel 2017, affermazione della Giorgi sul rosso di Praga, replica della Pliskova a Cincinnati.