Al tramonto della prima settimana, è tempo di tracciare un bilancio indicativo della situazione dei protagonisti a Flushing Meadows. Rafa Nadal procede a passo spedito, la condizione è buona, il sorteggio, benevolo, consente di mantenere un carico di energia da sfruttare poi dai quarti - accoppiamento con Anderson e Thiem. Qualche patema in più per Djokovic - opposto oggi a Gasquet - e Federer, apparso, al cospetto di Paire, non sempre sul pezzo. Abile lo svizzero ad evitare distrazioni, ad archiviare la pratica in tre parziali. Due vittorie, per l'ex n.1, in tre set, in attesa del probante banco di prova odierno. Roger "ospita", sull'Arthur Ashe, in sessione diurna (al termine della partita tra Keys e Krunic), Nick Kyrgios, balzato agli onori della cronaca dopo la contesa con Herbert - la discesa di Lahyani, giudice di sedia, per spronare il nativo di Canberra.
Kyrgios, specie su superficie rapida, rappresenta sempre e comunque una minaccia. Il servizio può portare alla causa punti diretti, entrare in ritmo, contro un avversario con queste caratteristiche, non è semplice. Le due partite con Albot e Herbert, entrambe vinte in quattro, non diradano i dubbi che spesso attanagliano Nick. Rendimento alterno, momenti di vuoto, attimi di estasi. In giornata, può essere però la variabile in grado di far saltare gli schemi, come detto poc'anzi. Federer ben conosce Kyrgios, non sono un caso le parole dure dello svizzero in conferenza ("Un colloquio simile può cambiare la partita", il ritorno all'episodio citato in precedenza). Tre sono i precedenti, due le vittorie di Roger. Nel 2017, a Miami, sigillo 76 al terzo per Federer, perfetto anche a Stoccarda nella corrente annata - ancora 76 al terzo. A Madrid, nel 2015, terra australiana - 76 Kyrgios al terzo. Nessun confronto, invece, nel 2017 a Indian Wells, complice il ritiro di Kyrgios prima della fermata di quarti.
Un successo può spalancare ai due le porte dei quarti, all'orizzonte un ottavo con Millman o Kukushkin. Incrocio, per Kyrgios e Federer, ampiamente alla portata, in attesa di impugnare la racchetta per sopire il ritrovato ardore di Novak Djokovic.