Il cielo è azzurro sopra Flushing Meadows, si potrebbe dire per semi-citare la gioia di Marco Civoli dopo il quarto mondiale vinto dall’Italia calcistica. Ovviamente, le dimensioni dell’impresa sono abbastanza diverse, ed al rigido clima tedesco va sostituito il caldo afoso di New York: nella prima giornata degli US Open 2018 è quasi en plain di vittorie italiane, con quattro successi su cinque incontri disputati dai nostri connazionali tra il tabellone maschile e quello femminile.
Ad aprire la giornata, nella mattinata americana, sono Paolo Lorenzi e Lorenzo Sonego legati (oltre che da una somiglianza tra i rispettivi cognome e nome) da un destino simile sul cemento dell’ultimo slam dell’anno. Per il fresco vincitore del challenger di Cordenons l’avversario era un osso duro come la testa di serie numero 16 Kyle Edmund, semifinalista agli ultimi Australian Open. Il primo set è a favore del britannico, ma la costanza e la strenua difesa del senese lo rendono sempre più indigesto fino a che, colpito anche dal clima torrido, Edmund non scompare gradualmente dal campo. 4-6, 6-4, 7-5, 6-1 il punteggio finale, con un quarto set giocato in totale controllo che vale a Lorenzi il secondo turno contro Guido Pella.
Sul campo 15, invece, Sonego si guadagna, dopo una battaglia di quasi quattro ore e mezza, il titolo di ultimo giocatore a battere Gilles Muller. Il lussemburghese, infatti, aveva già annunciato il suo ritiro dopo questo torneo, ma non per questo ha gettato le armi con facilità: dopo aver perso il primo tie-break per sette punti a due, Muller ha annullato tre palle set prima di andare a vincere, 11-9, il secondo. Dopo il 7-5 del terzo parziale ed il break conquistato in apertura di quarto tutto lasciava pensare ad una vittoria di cuore ed esperienza dell’ex-numero 21 del mondo, ma è qui che Sonego firma il suo capolavoro: rimonta, si porta 4-4, annulla una palla break e trascina il parziale all’ennesimo tie-break, vinto otto punti a sei dopo una tempesta di mini-break. Da lì, l’interzia gira e le gambe non assistono più l’avversario, che Sonego può letteralmente divorare nel set decisivo: 6-2 per il lucky loser azzurro, che ora troverà lo scoglio Khachanov.
Spostandoci nel circuito WTA ed avanzando sino alle 20 italiane troviamo in campo Camila Giorgi: una partita da vincere senza se e senza ma quella contro la wild card Osuigwe, che l’italo-argentina porta a casa in due set. Non perfetta nel primo, quando per due volte (la seconda da 5-3, 40-0 sul proprio servizio) si fa rimontare il break di vantaggio, ma molto attenta nel momento decisivo per chiudere 6-4 alla prima occasione utile. Mai a rischio, invece, il secondo parziale, con due break ottenuti subito e tre palle del contro break annullate prima di chiudere 6-1. Ora, per la numero 40 del mondo, c’è la possibilità di rovinare il quadretto di famiglia delle Williams: in caso di ribaltone contro Venus al secondo turno, al terzo potrebbe esserci la rivincita di Wimbledon contro Serena.
Passo avanti in tabellone anche per Andreas Seppi, che da numero 51 del ranking affrontava il padrone di casa Sam Querrey. Partita equilibrata, con l’altoatesino capace di reggere l’urto e di evitare break nel primo set, ma il gigante da San Francisco si impone al servizio e trascina il parziale al tie-break, vinto 8-6 dopo aver annullato una palla set. Nel secondo il copione è simile, con Querrey che subisce solo due punti nei primi tre turni di servizio, ma dopo il 4-3 per l’azzurro qualcosa sembra incepparsi. La prima non entra più, il beniamino americano sembra impacciato e lento nei movimenti, si salva dalla prima palla break, ma nel turno successivo cede le armi al 6-4 per Seppi. Da qui in poi la partita diventa un assolo: Querrey è immobile, chiede l’intervento del medico lamentando difficoltà di equilibrio e problemi alla vista. Sostanzialmente l’americano scompare dal campo, incassa 6-2 al terzo set, inizia ad avere addirittura crampi alla mano che gli impediscono di tenere in maniera propria la racchetta: il ritiro, probabilmente a causa di una combinazione di colpo di calore e disidratazione, è l’unica soluzione possibile. Per il secondo turno, Seppi dovrà vedersela col giovane rampante Shapovalov.
Unica nota negativa, nella notte italiana, è il risultato di Matteo Berrettini: il ventiduenne romano gioca un buon tennis, ma manca di aggressività e di spirito per fare del male ad una vecchia volpe del circuito come Denis Kudla. L’americano tiene bene e punge nei momenti importanti, portando a casa per 6-4 il primo e addirittura rimontando, dopo aver annullato due palle set, dal 5-3 avversario nel secondo set, poi vinto 7-5. Il terzo set è scolastico, col nostro connazionale scoraggiato che incassa il 3-0. Comunque, esperienza positiva per Berrettini, che ha davanti a sé tutto il tempo e le possibilità per migliorare il proprio gioco ed affermarsi anche a questo livello.