Si sono concluse sabato con il successo di Chung le prime ATP NextGen Finals, un torneo nato per essere un esperimento e diventato un vero e proprio successo. I protagonisti principali sono stati i giovani talenti che in futuro si dovranno contendere gli Slam, ma ciò che ha fatto più discutere sono le regole sperimentate nel corso del torneo, che per questo motivo non assegnava punti ATP. I giovani talenti NextGen hanno provato queste nuove regole e tutti, tranne Rublev, le hanno promosse. Vediamo però quali potrebbero effettivamente essere utilizzate in tutti i tornei del circuito maggiore.
I set a 4 game - Questa è certamente la novità più evidente del torneo. La decisione di diminuire i game per aggiudicarsi un set nasce dalla voglia di abbreviare i tempi di un match di tennis, ma non è cambiato molto. Infatti, molte partite sono terminate al quinto set, durando come un match al meglio dei tre parziali, ovvero attorno all'ora e mezza, con la finale che ha sfiorato anche le due ore di gioco. Se dunque l'obiettivo è quello di accorciare il tempo totale di una partita, questa non è una via percorribile, soprattutto perché la rivoluzione dei quattro game, con tie break sul 3-3 , stravolge troppo il modo di giocare, trasformando il tennis in quasi un altro sport.
No Let - Questa è una delle regole più discusse. Il No Let è già stato introdotto anni fa nella pallavolo per favorire lo spettacolo in battuta e durante le NextGen Finals non è sembrata una novità così difficile da digerire. Certo, i primo servizi che hanno toccato il nastro hanno provocato qualche problema, ma con l'andare avanti del torneo la regola è stata ben metabolizzata e potrebbe essere tranquillamente riproposta nei tornei ufficiali, senza che questo impatti sui conti economici dei club organizzatori.
Hawk Eye - L'occhio di falco al posto dei giudici di linea è sicuramente il futuro del tennis, ma in questo momento c'è un problema fondamentale, che poi è anche lo stesso che attanaglia il calcio ed il Var: non tutti i tornei possono permettersi di acquistare così tanti Hawk-Eye. Questo è l'unico problema che per ora non permette il passaggio di questa regola, efficiente e sicura al 100%, perché francamente chi parla di 20mila appassionati che non potranno fare i giudici di linea forse si scorda che prima della macchinetta adibita a segnalare il let, c'era l'arbitro di rete che poggiava la sua mano sul tirante per sentire le vibrazioni.
Coaching - Il permesso dei giocatori di parlare ai propri allenatori è giusto e sacrosanto. Abbiamo assistito per anni a panchine che facevano gesti inconsulti per comunicare ai propri tennisti cosa fare, ora finalmente glielo potranno dire via cuffia, come giusto che sia.
Le statistiche a bordo campo - Questa è forse una delle novità meno sponsorizzate, ma sicuramente una delle più interessanti. Nel corso del torneo gli atleti hanno avuto a disposizione un tablet da consultare nei cambi campo su cui potevano vedere tutte le statistiche del match, soprattutto quelle riguardanti i colpi dell'avversario. Un tool utile, che costa poco e che potrebbe favorire gli underdog.
Shot clock - L'orologio a bordo campo è un'altra novità che quasi certamente verrà adottata nei tornei Atp. Si perde davvero troppo tempo tra un cambio di campo e l'altro, tra la fine di un punto e l'inizio del successivo. Per arginare il fenomeno è stata introdotta la regola dei secondi, ma quasi nessuno la rispetta. L'orologio a bordo campo permetterà al giocatore di vedere, non sembra ma è fondamentale, quanto tempo ci si impiega a riprendere il gioco.
Riscaldamento più rapido - Altra novità che non inficia lo spettacolo ed il gioco. Siamo abituati a riscaldamenti di 15-20 minuti, la NextGen ha proposto cinque minuti di preparazione sul campo, quelli necessari per attivare i muscoli di braccia, gambe e schiena. Questo riduce notevolmente i tempi di attesa tra un incontro e l'altro ed anche un torneo come Wimbledon potrà fare le cose con più serenità nonostante i rinvii per pioggia.
Il pubblico che si muove - No. Semplicemente no. La concentrazione nel tennis è fondamentale e non è accettabile che nel momento in cui un giocatore si raccoglie per provare a salvare un match point o una palla break, ci sia qualcuno che possa aprire una porta dall'altra parte del campo rischiando di accecare il tennista al servizio.
Time out medico - Le NextGen Finals hanno limitato l'mto ad una sola volta per partita. Regola corretta a mio avviso, in fondo se stai male sai bene se puoi continuare a giocare o no. Sarà la fine dei teatrini fatti da giocatori in crisi che spezzano il ritmo del match per tornare in partita.