Il Centrale si colora d'azzurro. Fabio Fognini è l'ultimo superstite di una spedizione con tracce di sole. Gioca contro Andy Murray, icona del tennis britannico e prima testa di serie. Match difficile, ovviamente. Il campione in carica non attraversa il miglior momento di carriera, paga il conto salato della "celebrità". Raggiungere la vetta è operazione complessa, mantenere il timone è cosa per pochissimi. Dopo il mirabolante finale di stagione, Murray si è presentato ai blocchi per confermare la sua ascesa, ma è stato prontamente respinto dal campo, dagli equilibri sottili che guidano il mondo della racchetta. Wimbledon è un'oasi di ristoro, due volte campione ai Championships, prova a dare un senso al suo 2017.

Murray è in crescita, di gioco e fiducia, due vittorie in tre set, con Bublik e Brown, la consueta "cerniera" difensiva, la capacità di ribaltare lo scambio, di prendersi la partita, di indurre in errore l'avversario. Dopo la scoppola rimediata al Queen's, sembra finalmente centrato, concentrato.

Fognini non ha invece nell'erba una superficie compiacente. Nessun torneo di preparazione, ma un avvio con il segno "+". Prima Tursunov, ai bordi ormai del circuito, poi Vesely, un tennista potente, insidioso quando il terreno si fa veloce. Perentoria affermazione e terzo turno in saccoccia. Terza volta in carriera alla fermata n.3, sbarramento mai oltrepassato dal Fognini giocatore. Anche questo è un impulso prezioso, superare Murray e i limiti di una vita, in una fase di estrema tranquillità, soprattutto familiare. Fabio non ha bisogno di un allenamento specifico, ha un arsenale tale da poter assorbire qualunque richiesta, può giocare bene ovunque. Fisicamente può reggere scambi prolungati, ha colpi risolutivi, è un tennista completo.

Il bilancio con Murray è in perfetto equilibrio. 3-3, nessun precedente in verde. In stagione, a Roma, esibizione di lusso di Fognini, due set con poca storia, 62 64, continuità e qualità, all'angolo il Sir. Il rosso, è noto, esalta Fabio, ma le coordinate, su un'erba apparentemente lenta, potrebbero non essere troppo diverse. Cambia ovviamente l'incidenza del servizio, qui Murray ha l'opportunità di sfruttare la prima ed accorciare, ma Fognini non parte certo battuto.

Favorito Andy, è il n.1, ma c'è uno spicchio d'azzurro. Contro pronostico e contro il nobile pubblico londinese, Fognini va all'assalto. Terzo incontro in programma, si gioca dopo Nadal - Khachanov.

Il confronto a Roma