Al tavolo verde, nel giovedì della racchetta, l'Italia si gioca un'unica carta. L'esperienza di Paolo Lorenzi per allargare il contingente al terzo turno, forte già del talento di Fabio Fognini e Camila Giorgi. Lorenzi - testa di serie n.32 - ha una ghiotta opportunità, può sfruttare un tabellone morbido almeno nella fase iniziale. Primo turno con Zeballos, vittoria nell'arco di due giorni, complice una sospensione per oscurità. Un incrocio non da erba, scambi e lotta selvaggia, per quattro set. Ieri la chiusura, oggi il ritorno in campo. Lorenzi - una sola vittoria in stagione sull'erba, appunto con l'argentino - attende l'americano Jared Donaldson. Navigato Lorenzi, all'alba di carriera l'americano, classe 96. 

Donaldson - prima avventura di spicco a Wimbledon - vanta già un terzo turno all'US Open, ha evidenti qualità e di certo una miglior predisposizione alla superficie veloce. Una partita, almeno al via, in equilibrio, Lorenzi non possiede colpi definitivi, non può poggiare la sua ascesa sul servizio, ma ha di certo un arsenale ampio da cui attingere, variazioni in grado di complicare il percorso di Donaldson. 

Il nativo di Providence - favorito dal ritiro di Tipsarevic - non ha al momento ottimi riscontri. Fermato da Kamke al Queen's, fuori al secondo turno con Young a Nottingham, deve crescere. Discorso analogo per Lorenzi - KO ad Halle e ad Antalya all'esordio - che dalla sua ha però un trascorso tale in grado di cancellare interrogativi dell'ultima ora. 

Il match è in programma sul campo n.14, al termine del confronto tra Diyas e Rodionova. Non esiste tra i due alcun precedente, Lorenzi, fuori al 1° turno nelle sette precedenti apparizioni, fiuta l'ennesimo record di una storia che sembra non aver fine.