Come ogni lunedì, arriva puntuale l'aggiornamento della classifica ATP (per ragioni di sponsorizzazione Emirates ATP Rankings) che sancisce le gerarchie ai vertici del tennis mondiale maschile. I calcoli di questa settimana riguardano l'addizione dei punti (e di conseguenza la sottrazione di quelli riferiti all'edizione dello scorso anno) del torneo di Indian Wells 2017, oltre ai vari challenger sparsi per il continente americano.

In cima arriva la tegola per Novak Djokovic: il serbo perde i 1.000 punti della vittoria dello scorso anno, pagando dazio l'eliminazione agli ottavi di finale per mano di Nick Kyrgios, che gli vale solo 90 punti. Ora, Andy Murray, ancora primo, può contare su oltre 3.000 punti di vantaggio (12.005 contro 8.915). Dietro, mantiene il posto sul podio Stanislas - oramai per tutti Stan - Wawrinka, forte dei 600 punti ottenuti dalla finale persa col connazionale Federer. Best ranking in carriera invece per Kei Nishikori: il nipponico, eliminato nei quarti di finale dal canadese Sock, vola comunque al quarto posto, inserendosi a meno di mille lunghezze da Stanimal.

A lasciare la piazza è Milos Raonic, finito ai margini della top 5, ma la vera notizia è nelle posizioni successive: torna a livelli quantomeno compatibili con la sua storia Roger Federer, forte della combo di titoli Australian Open-Indian Wells che gli vale la bellezza di 3.000 punti. Tutto fieno in cascina per RF che, ora sesto, è sembrato davvero in forma smagliante in tutte le ultime uscite e dopo Wimbledon non avrà praticamente punti da difendere: il finale di stagione potrebbe essere davvero dolcissimo.


Ad essere scalzato è proprio l'eterno rivale di FedExpress, Rafa Nadal, che vede riflessi sulla classifica gli effetti della sconfitta nello scontro diretto perso in ottavi di finale. Ai margini della top 10 perdono una posizione anche Cilic e Tsonga, mentre torna in top 20 (19) Pablo Carreno Busta, premiato dopo le grandi prestazioni sul cemento nordamericano.


Stabile alla ventesima posizione anche il minore dei fratelli Zverev, Alexander, che coi suoi 19 anni detiene ancora il primato di gioventù per quanto riguarda i primi cento giocatori al mondo. Casualità totale, il giocatore più anziano è quello che lo segue immediatamente: posto numero 21, infatti, per il gigante croato Ivo Karlovic e i suoi trentotto anni suonati.

Continua la sua scalata dopo anni sfortunatissimi anche Juan Martin Del Potro, che col secondo turno californiano guadagna la piazza numero 34, poco sopra ai primi due italiani: Paolo Lorenzi (37) e Fabio Fognini, rientrato ai margini dei primi 40 con un balzo di tre posizioni. Torna a bussare nella top 50 anche Donald Young, da sempre la promessa mancata per eccellenza del tennis americano, forte dell'ottavo di finale raggiunto (e perso) contro Nishikori e dei 23 tornei giocati negli ultimi 365 giorni. Balzo anche per l'altro giapponese, Nishioka (+12), che comincia a far vedere il suo nome accanto a quelli che contano e per Kukushkin, che passa dal numero 90 al 76. Perde ancora, invece, il terzo ed ultimo italiano nella top 100: Andreas Seppi scivola all'ottantesimo posto.