Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano spagnolo Marca, Rafa Nadal potrebbe non disputare il torneo olimpico di singolare in programma tra dieci giorni sul cemento de Barra da Tijuca di Rio de Janeiro. Il giocatore spagnolo, fermo ormai da fine maggio (prima settimana del Roland Garros) per un problema al polso, sarebbe infatti certo di mettere piede in campo solo per il doppio, mentre la sua partecipazione ai match di singolare sarebbe fortemente in dubbio.
Nadal, che in questo momento si trova a casa a Maiorca, non è ancora tornato ad allenarsi a pieno regime sul campo, svolgendo solo qualche sessione di corsa senza però riuscire a lavorare con continuità con la racchetta. A Maiorca è presente anche l'ultimo vincitore di Wimbledon, Andy Murray, con il quale il mancino spagnolo aveva in programma ieri qualche scambio di allenamento: tutto saltato, proprio a causa delle condizioni del polso di Rafa. Ecco perchè dal suo entourage filtrano perplessità sull'opportunità di giocare a Rio, anche perchè Nadal la sua medaglia d'oro alle Olimpiadi l'ha già vinto otto anni fa a Pechino. Il mancino di Manacor, portabandiera della Spagna nella cerimonia d'apertura in programma venerdì cinque agosto allo Estadio Maracanà, avrebbe dunque stabilito di rappresentare la sua nazione quantomeno nel torneo di doppio, con la speranza di sfruttare i dieci giorni che restano all'inizio dei match di singolare per recuperare una condizione accettabile e poi decidere sul da farsi. Nel caso di forfait di Nadal, le Olimpiadi perderebbero un altro grande personaggio del circuito maschile del tennis, dopo che ieri Roger Federer ha annunciato la fine della sua stagione agonistica, prendendo di sorpresa tifosi e addetti ai lavori. A Rio mancheranno anche Milos Raonic e Tomas Berdych, intimoriti dal virus Zika, e il rischio che il torneo di singolare si trasformi in una processione verso una finale tra Novak Djokovic e Andy Murray si fa sempre più concreto.
Finora la stagione di Nadal non era stata completamente negativa. Eliminato al primo turno agli Australian Open e rimasto a bocca asciutta anche sulla terra rossa sudamericana, il maiorchino aveva dato segnali di vita sia sul cemento a stelle e strisce (semifinale a Indian Wells, mentre a Miami era stato costretto al ritiro per un colpo di caldo) sia sulla terra rossa europea, tornando a vincere il Master 1000 di Montecarlo e dando dimostrazioni di competitività sia a Madrid che a Roma. Anche l'avvio del Roland Garros era stato positivo, prima dell'annuncio choc del ritiro al terzo turno, per un grave problema a un tendine del polso: "I medici mi hanno detto che se dovessi continuare a giocare rischierei la rottura", le parole del mancino di Manacor in conferenza stampa a Parigi. Saltata completamente tutta la fase dell'anno sull'erba, e quindi anche l'appuntamento di Wimbledon, Nadal ha dato forfait al Master 1000 canadese in corso di svolgimento in questi giorni a Toronto, concentrandosi sul recupero in vista delle Olimpiadi. Ma, al di là della sua presenza nel torneo a cinque cerchi di Rio de Janeiro, rimangono molti dubbi sul finale di stagione di Rafa, che dovrebbe così affrontare gli US Open di New York con poche partite nelle gambe (possibile un suo ritorno nel circuito Atp a Cincinnati), Slam in cui l'anno scorso fu battutto in rimonta da Fabio Fognini. Già orfano di Roger Federer, il tennis maschile è ora alle prese con il declino fisico di un altro grande personaggio che ne ha segnato la storia degli ultimi dieci anni.