Con due così in campo, il divertimento è assicurato. E infatti Nick Kyrgios e Dustin Brown non hanno tradito le attese e hanno dato vita a un match divertente, godibile, a tratti folle. Passa l'australiano in cinque set (6-7, 6-1,2-6,6-4, 6-4) per un tempo effettivo di gioco però che supera di poco le due ore.
Decisivo quindi il servizio, che rende al minimo sindacale il numero degli scambi. Una scarna quantità, però, ampiamente ricompensata dalla qualità, soprattutto grazie al funambolo tedesco che dà spettacolo a suon di smorzate, lob, e gli immancabili recuperi in tuffo che han fatto di Brown uno degli assoluti idoli delle folle che assiepano le tribune dell'All England Club, che infatti applaude convinta. Dall'altra parte Kyrgios risponde con le sue proverbiali clavate, in servizio ma anche a chiudere gli scambi, sebbene anche l'australiano, che di Brown è amico e compagno di avventure - facile immaginare serate divertenti per i due - anche al di fuori del campo, a volte assecondi il compare lasciandosi trascinare in scambi da puro circo.
La cronaca vera e propria, invece, manda in memoria un primo set risolto da Brown al tie-break, quindi la risposta di Kyrgios che si porta a casa il terzo. Kyrgios che è sempre protagonista, stavolta in negativo della terza partita: basta una chiamata dubbia dell'arbitro a suo sfavore, un presunto doppio rimbalzo, in avvio di set che subito l'australiano mette in mostra il suo lato infantile, lasciando di fatto a Brown il set senza quasi nemmeno combattere. Sono invece il quarto e il quinto set - con tanto di intermezzo dell'immancabile pioggia che ha costretto a una lunga sospensione proprio nella fase più calda del set decisibo - a fare la differenza: doppio 6-4 e Kyrgios al terzo.
Dove incrocerà uno fra Fognini e Lopez: e se ad arrivare fosse proprio il ligure, per tutti gli adepti della Follia - nel senso erasmiano del termine - l'appuntamento sarebbe di quelli imperdibili.