Il contorno era quello giusto, quello che in genere permette a Camila Giorgi di esaltarsi: campo centrale di Wimbledon contro la numero due al mondo, fresca campionessa al Roland Garros e finalista qui lo scorso anno. E anche il tennis espresso oggi dall'azzurra è quello delle grandi occasioni, tanti vincenti, numero contenuto di errori non forzati ma soprattutto scelte tattiche interessanti messe in campo nei momenti importanti.
Il primo set inizia con tre break nei primi tre giochi, due a favore di Muguruza però, ma un tennis di grande qualità messo in campo da entrambe le giocatrici, fatto di colpi forti da fondo campo e di anticipi continui, soprattutto di rovescio, e il tutto in quasi 25 minuti lottatissimi. Da questo punto in poi però la spagnola riesce a piazzare l'allungo decisivo, strappando nuovamente il servizio alla Giorgi nel settimo gioco e chiudendo in 40 minuti con il punteggio di 6-2.
Nel secondo parziale l'azzurra alza il proprio livello di gioco e, dopo un primo game difficile dove si trova costretta a rimontare da 15-40, dimostra una solidità sorprendente al servizio, concedendo veramente le briciole all'avversaria mentre, dall'altro lato, la spagnola cala la pressione, iniziando a concedere qualcosa sui propri turni di battuta. Nel decimo game Muguruza, che sottopressione mette a mala pena due prime in campo, annulla un set point di personalità con un gran rovescio, ma nel turno di battuta successivo è costretta a cedere ad un gran dritto in contropiede di Giorgi che, con il punteggio di 7-5, trascina la numero due al mondo al terzo set.
E Camila non si arrende, ricomincia esattamente da dove aveva finito, riempiendo di vincenti da fondo Muguruza. Il terzo gioco però segna un passaggio decisivo dell'incontro: la Giorgi ha uno dei suoi momenti di blackout in battuta e con tre errori si ritrova sotto 0-40, nonostante ciò recupera e si procura anche due palle game ma alla quinta palla break la spagnola forza l'errore dell'azzurra di dritto con una grande risposta anticipata. Di fatto qui finisce la partita, nonostante Giorgi tenga bene i suoi turni di battuta, ma Muguruza non concede più l'ombra di una palla break e, dopo poco più di due ore e mezzo di gioco, chiude per 6-4.