Non c'è Rafa, ma la Spagna trova comunque il modo di festeggiare a Parigi grazie al volto nuovo, giovane, ma tutt'altro che di passaggio, di Garbine Muguruza. La ventiduenne residente a Barcellona, ma nativa di Caracas, scrive una pagina di storia, forse la prima di una carriera che si prospetta ricca di questo tipo di successi, alzando il suo primo trofeo dello Slam sulla terra rossa di Parigi, battendo in finale niente di meno che la numero uno al mondo Serena Williams, per di più in due set, con il punteggio di 7-5 6-4 in un'ora e quarantatre minuti di gioco. Muguruza che si era già mostrata al mondo intero proprio in questo torneo esattamente due anni fa, quando inaspettatamente interruppe la scalata di Serena verso il titolo al secondo turno, addirittura con un doppio 6-2, che già dava un'idea della forza della ragazza.
Venendo alla cronaca, stupisce la spagnola per personalità e freddezza nei momenti decisivi della partita, in quella che è appena la sua seconda finale in un torneo Major (dopo quella a Wimbledon dello scorso anno), vincendo di fatto i punti decisivi del match. Non a caso, è proprio Muguruza a tentare il primo allungo dell'incontro quando, dopo un inizio dominato dalla tensione, strappa il servizio a Serena nel quinto gioco, beneficiando di un doppio fallo sulla terza palla break. E la futura numero due del mondo, da lunedì, non trema quando serve per conservare il vantaggio, anzi picchia ancora di più da fondo, recuperando da 0-30 e vincendo due scambi importanti con due vincenti che le consentono di innalzarsi sul 4-2. Ma guai a vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso, soprattutto se "l'orso" in questione è una giocatrice che ha vinto 21 tornei di questo tipo: con una reazione d'orgoglio, infatti, Serena piazza una striscia di tre giochi consecutivi e si porta sul 5-4, passando la patata bollente alla spagnola che però, ancora una volta la prende e la cuoce a puntino, tenendo la battuta a 15 e addirittura riportandosi avanti di un break sul 6-5, concedendosi la possibilità di servire per chiudere il primo set. Forse per la prima volta il braccio di Muguruza si irrigidisce un po' e, complice qualche errore di troppo, scivola subito 15-40, ma niente paura, perchè sui punti importanti i colpi tornano ad uscire dalla racchetta decisi e, dopo aver annullato le due palle break con servizio vincente slice e ace al centro, chiude il set con un meraviglio rovescio lungo linea che sfonda le difese di Serena.
Il secondo set inizia come era finito il primo, ossia con Williams che prova a sfondare da fondo ma, a differenza di ciò che accade nel 95% per cento dei suoi incontri, contro Muguruza la palla torna indietro a velocità pari se non addirittura maggiore e questo spiega le grandi difficoltà incontrate oggi dalla numero uno al mondo. Come nel primo parziale, è la spagnola che prova a fuggire via per prima con un break iniziale ma stavolta Serena riaggancia subito la sua avversaria, sfruttando qualche errore di troppo sotto rete di Garbine. Ma quando ci si può aspettare che la spagnola accusi il colpo, ancora una volta reagisce e strappa nuovamente la battuta alla statunitense riempiendola di vincenti e incitandosi, capendo che forse questo può essere il momento decisivo dell'incontro. Da qui in poi, infatti, entrambe le giocatrici tengono abbastanza facilmente i loro servizi fino al 5-3 Muguruza e servizio Serena: in un game ricco di colpi di scena, Serena concede e annulla ben quattro match point, giocando da vera Williams in questi punti, e alla terza occasione buona chiude il game, passando la pallina che pesa come un mattone alla spagnola. Ma veramente oggi la tensione è sconosciuta alla ventiduenne di Barcellona che, di fronte al turno di battuta più importante della sua carriera fino ad oggi, non batte ciglio, anzi continua a spingere, ringrazia Serena per un passante sbagliato a campo aperto che la porta a match point e chiude con un fantastico lob di rovescio sulla riga, tra la sua incredulità e la gioia del suo allenatore Sam Sumyk, che fin dal primo giorno ha creduto di poter ripetere con questa ragazza il lavoro fatto in precedenza con Azarenka.
Per chiudere, un ultimo numero è necessario per sottolineare l'impresa compiuta oggi da Muguruza: con il successo di oggi, oltre ad entrare nel mondo delle "grandi" che hanno vinto tornei dello Slam, entra nella ristretta cerchia di giocatrici che hanno battuto Serena Williams più di una volta in un torneo Major, insieme a sua sorella Venus, Henin, Stosur e Capriati. Chapeau Garbine!