Estremamente soddisfatto Murray nella conferenza stampa dopo la semifinale disputata quest'oggi contro Milos Raonic e vinta con lo score di 4-6 7-5 6-7 6-4 6-2 dopo oltre quattro ore di match.
Sul match di oggi lo scozzese si dichiara molto felice del suo gioco, della buona percentuale di risposte contro un gran battitore come Raonic ma soprattutto della grande quantità di punti vinti con la prima palla di servizio, che lui stesso reputa uno dei suoi colpi più importanti e l'ago della bilancia dei suoi match. E a supportare queste parole ci sono ovviamente anche i dati, visto che ha dovuto cedere solo una volta la propria battuta, addirittura nel primo game della partita.
Belle parole spese anche nei confronti del suo avversario, sottolineando come siano evidenti i progressi nel suo gioco rispetto allo scorso anno, soprattutto da fondo e a rete, dimostrando un'ottima mano nel gioco al volo, e dichiarandosi dispiaciuto che alla fine il match sia stato condizionato nell'ultimo set da un suo problema fisico.
Infine, dopo aver speso belle parole anche sul fratello Jamie finalista nel torneo di doppio, numerose sono state le domande sulla partita di domenica contro Djokovic. Murray ha dichiarato come sostanzialmente avere uno o due giorni di riposo non faccia molta differenza, forse è più difficile per lui recuperare dai cinque set di oggi, ma anche Nole durante il torneo ha avuto delle battaglie (vedi contro Simon agli ottavi). Per battere il numero uno al mondo, lo scozzese detta le linee guida: mantenere la concentrazione ogni punto, ogni game e ogni set, non permettere di farlo allungare all'inizio e soprattutto di prendere il sopravvento. Alla fine i precedenti sono nettamente a favore del serbo ma lui stesso sottolinea come, giocando al cento per cento, abbia dimostrato anche lo scorso anno di poterci fare partita pari, sia qui in Australia che al Roland Garros, o addirittura di batterlo, come è successo in Canada.
Molto dispiaciuto, invece, è apparso Raonic in sala conferenze. Ovviamente la maggior parte delle domande si sono concentrate sul suo infortunio e il canadese ha voluto specificare come il problema sia a livello dell'adduttore e come lo abbia iniziato ad infastidire già sul finale del terzo set. In realtà, precisa, questo problema si protrae da Brisbane ma non era di livello tale da fargli saltare il primo Slam della stagione e oggi, dopo tante dure partite in questo torneo, è esploso definitivamente.
Ad ogni modo, si dichiara soddisfatto del livello di gioco di oggi, molto migliore rispetto alla sua prima semifinale in uno Slam (Wimbledon 2014) e l'unico rammarico è stata la risposta, che oggi ha fatto fatica ad ingranare, soprattutto nella prima parte del match, per la troppa tensione. Per quanto riguarda i suoi prossimi tornei, adesso non vuole fare previsioni, preferendo prima consultare un medico e il suo staff e decidere di comune accordo cosa fare nelle prossime settimane.