Un campione si misura nel momento del successo. Novak Djokovic solleva al cielo il trofeo, il secondo a Flushing Meadows, incassa l'applauso - tiepido - del pubblico newyorchese e nobilita il rivale. Il serbo rivolge un plauso a Roger Federer, ne accentua la grandezza, quasi sbiadendo la sua impresa.

Mai domo Federer, respinto nel terzo set, ma comunque in grado di restituire vitalità al match al tramonto del quarto. Il miglior Nole del torneo. La sconfitta a Cincinnati restituisce al tennis un Djokovic centrato, attento, pronto a replicare alle innovazioni dell'artista svizzero. Federer, costretto a estremizzare ogni soluzione, sbaglia, non chiude e affonda.

Roger, questo è stato l’ostacolo. Scendere in campo con il miglior giocatore della storia del tennis è una sfida tremenda. E a questo proposito voglio condividere con tutti la mia ammirazione per quello che ha fatto e per quanto riuscirà a fare, perchè continua a migliorare". "

È stata una partita incredibile e sul 5-2 del quarto set Roger ha dimostrato il perché e un campione: mi ha fatto giocare ogni punto fino alla fine e quando ho visto quell’ultimo suo dritto finire lungo ho tirato un sospiro di sollievo”.

Si chiude a un passo dalla perfezione la corsa di Djoko. Parigi resta incubo ricorrente, anche senza Rafa. Il Roland Garros rimanda il n.1, eppure Nole volge lo sguardo oltre il campo, seguendo le orme di Federer.

Vero, è stato un anno incredibile, ma lo è stato soprattutto perchè sono diventato marito e padre. Ha ragione Roger quando dice che la famiglia è la cosa più importante e ora voglio godermi il più possibile con loro questa fantastica vittoria”.

Appuntamento tra un anno, Federer rinnova la sfida, Djokovic si conferma fuoriclasse straordinario.