Procedono insieme, sguardo fiero, sorridente, passo spedito, approdano nei quarti di finale, come mille altre volte in carriera, ognuno porta nella racchetta qualcosa di diverso, sensazioni, propositi, idee. Il tennis rivolge ancora l'attenzione a loro, qualche urlo giovanile richiama il pubblico, ma la fama dei fab four è intatta e nessuno della nuova generazione sembra poter scalfire, se non a tratti, lo stato prestabilito. Roger Federer, Novak Djokovic, Andy Murray, Rafael Nadal, poi tutti gli altri, molto dopo.
Federer è intoccabile, procede rapido, resta in campo il minor tempo possibile, per preservare condizione e energie in vista di match più complicati. 63 62 a Jack Sock, nativo del Nebraska, 22 anni, n.58 al mondo. Federer mette a segno 8 aces, conquista l'86% di punti con la prima, lascia la miseria di 7 punti al servizio, 0 le palle break offerte a Sock, 11 quelle conquistate. "Ho giocato un match pulito, ho servito bene ed ero perfettamente a punto in risposta, questo mi ha dato l'occasione di restare nella partita", queste le considerazioni dello svizzero. Per Federer, scontro nei quarti con Tomas Berdych (vittoria con Rosol negli ottavi) "Abbiamo giocato contro tante volte, non ricordo nemmeno la prima. Ultimamente è cresciuto molto, ha inserito soluzioni diverse con il cambio di allenatore, sarà una sfida difficile".
Cresce anche la forma di Rafa Nadal. Con Young lo spagnolo arranca, pur rischiando poco, con Simon, talentuoso francese, un evidente progresso. Nadal perde due volte il servizio nel secondo set, quando Simon prende subito un break di vantaggio e poi risale da 5-2 a 5-4, ma resta sempre alla guida della partita, impedendo al transalpino di tessere la sua ragnatela fatta di variazioni e colpi di classe. "Ho giocato un match solido, tatticamente non è facile giocare contro Simon". Di fronte a Nadal, Raonic. Con il canadese il primo vero test per Rafa.
Partita semplice per Andy Murray. Il britannico liquida con un doppio 6-3 Mannarino. Il francese, per la prima volta al quarto turno in un Master 1000, si vede bombardato in risposta da Murray e riesce a strappare il servizio al suo avversario una sola volta. Murray crea gioco con la prima e, appena Mannarino apre la porta, entra di forza, prendendosi la scena.
L'ultimo match di giornata vede in campo la testa di serie n.1, Novak Djokovic. Il serbo stoppa la potenza dell'americano Isner e vince una partita non agevole. Con Isner, fondamentale mantenere alta la concentrazione, il match si gioca su pochi punti, concessi dal gigante al servizio. Isner picchia, forte, soprattutto con la prima, decisivo quindi l'atteggiamento nei pochi punti in cui si riesce ad intavolare lo scambio. Djokovic e Isner, nell'arco dei due set, si portano a palla break due volte, il serbo coglie il momento nel primo parziale, Isner no nel secondo. Il tie-break, del secondo appunto, è poi di Djokovic, più solido, più forte.
Infine, da segnalare la sorpresa di giornata. Feliciano Lopez, spagnolo atipico, elimina dal torneo Kei Nishikori. 6-4 7-6 per lo spagnolo, supportato da un grande servizio e capace di mettere a referto ben 12 aces. Nishikori trasforma solo una palla break su 7 e crolla nel prolungamento del secondo.
I quarti:
Djokovic - Tomic
Murray - Lopez
Nadal - Raonic
Federer - Berdych
Nel tabellone femminile, due incontri di quarti di finale in programma. Serena Williams interrompe la striscia vincente di Timea Bacsinszky e approda in semifinale dopo una vittoria in due set, 7-5 6-3. La Bacsinszky, reduce dai trionfi a Acapulco e Monterrey, parte forte, portandosi in vantaggio di un break nel primo set, prima del prepotente ritorno della Williams, che recupera il disavanzo e sprinta sul 5-5 per mettere in cascina il primo parziale. Nel secondo, a farla da padrone è la risposta, ci sono 5 break totali, 3 a favore di Serena Williams, 2 a favore di Timea Bacsinszky, ma l'esito è il medesimo. Williams avanti e pronta ad affrontare Simona Halep. La Halep lascia il primo set alla Suarez Navarro, per poi concedere due soli giochi nei restanti due parziali. 5-7 6-1 6-1.