Ci ha fatto sudare meno rispetto al primo turno, ma la soglia di sicurezza è tuttavia un miraggio. Fognini batte Puetz (chi?!) in quattro set, e avanza al terzo turno. Ha dato spettacolo anche oggi il Fogna a Wimbledon, nel gotha dell'eleganza e della tradizione tennistica. Ai suoi elegantissimi salotti con arbitro e supervisor manca solo un buon bicchiere di Whisky. Il qualificato tedesco Puetz picchia che è un piacere, un pugile della racchetta. Il primo set non è cosa per lui, troppo facile vincere in tre, mai togliersi l'ebrezza del brivido, anche contro il numero 257 del mondo. Nel secondo set la scossa di Fabio, che ottiene il break e chiude 6-4, rientrando in partita forse prima del previsto. Perché quando un match nasce male, lo sberlone per riprendersi deve essere sonoro. Il terzo set, che ai più potrebbe sembrare una formalità per il Fogna ritrovato, in realtà non lo è. Puetz trascina Fabio fino al tie break, e sale addirittura sul 4-0. L'azzurro sul 6-4 salva due set point, uno con una volée magica in tuffo. Anche il terzo è suo, con il brivido, 8-6 al tie break. Nel quarto set, si rivede il vero Fogna, che lascia Puetz ad uno snervante tergicristallo. Non è mai finita finché non è finita, e Fabio ha ancora il tempo per regalare al tedesco due palle break sul 5-3. Prontamente annullate, chiudendo al primo match point. Game, set and match Fognini, alla Fognini. Venerdì appuntamento da giganti, contro il sudafricano Kevin Anderson, un altro che non la tocca piano. Un solo precedente sull'erba, nel 2009 al Queen's, e sorrise al biondo africano.
Non sorprende Fognini, ma sono altri a regalare sorprese all'All England Club. Tornano a casa infatti sia Gulbis che David Ferrer. Il lettone viene sconfitto sonoramente in tre set da quello Stakhovsky che lo scorso anno fu giustiziere di Roger Federer proprio qui a Londra. Altro scalpo da museo per Sergiy l'ucraino, che umilia il numero 10 del mondo in meno di due ore. Passa meritatamente Stakhovsky, un altro che quando vede il verde di Wimbledon ed indossa il completo bianco, inizia a regalare magie.
Il valenciano David Ferrer perde invece dall'altro Kuznetsov, il russo, da non confondere con lo statunitense eliminato lunedì dal Fogna. Cinque set sfiancanti, con Ferrer che cede incredibilmente sulla distanza, confermando i problemi fisici che lo avevano portato al forfait da 's-Hertogenbosch. Adrey, classe '91 e numero 118 del ranking, raccoglie 77 vincenti eliminando David con un gioco aggressivo, sempre alla ricerca del punto. Si apre un corridoio importante in quel lato di tabellone ora orfano di Ferrer. Per lo spagnolo si interrompe la striscia che lo vedeva oltre il secondo turno in uno Slam da Melbourne 2010, e si ferma a 10 il filotto di tornei dello Slam consecutivi oltre il quarto turno. Erba fatale.
Bellissimo il match tra Berdych e Bernard 'Vodka' Tomic, con il giovane australiano che torna finalmente a mostrare sprazzi del suo talento. Tra operazioni, donne e discoteche la racchetta sembrava finita nel posto più remoto del garage. A vincere è però Berdych, al quarto set, con una prova di una pazienza encomiabile. Passano due ore prima che il ceco riesca a strappare per la prima volta il servizio a Tomic, sfruttando però a dovere i due tie break consecutivi. Tomic è bravissimo ad aggiudicarsi il primo set, con l'unico break concesso da Berdych in tutto il match. Non è abbastanza per passare il turno, lo è forse per vedere in futuro un nuovo giocatore.
Vince fin troppo agevolmente Andy Murray, che passeggia sul malcapitato Rola, concedendo due soli game all'avversario in tre set. Neanche un'ora e mezza in campo, per uno Scotsman in uno stato di forma straordinario. Test forse poco indicativo per giudicare l'effettiva consistenza di Andy, ma finora è uno schiacciasassi. Anche Grigor Dimitrov avanza senza particolari patemi, regolando in tre set il ventenne Saville, numero 236 del mondo. Al prossimo turno si prevedono scintille tra il bulgaro ed Alexandr Dolgopolov, l'avversario peggiore da incontrare al terzo turno di uno Slam.
Tsonga e Querrey termineranno domani le loro fatiche dopo l'interruzione per oscurità sul 9-9 al quinto set. Jo-Wilfred sembra aver ormai fatto l'abbonamento per le sfide al quinto e soprattutto sull'arco di due giorni. Si ripartirà domani mattina con Querrey al servizio.
[1] Novak Djokovic (SRB) d. Radek Stepanek (CZE) 64 63 67(5) 76(5)
[3] Andy Murray (GBR) d. Blaz Rola (SLO) 61 61 60
[6] Tomas Berdych (CZE) d. Bernard Tomic (AUS) 46 76(5) 76(3) 61
Andrey Kuznetsov (RUS) d. [7] David Ferrer (ESP) 67(5) 60 36 63 62
[11] Grigor Dimitrov (BUL) d. Luke Saville (AUS) 63 62 64
Sergiy Stakhovsky (UKR) d. [12] Ernests Gulbis (LAT) 64 63 76(5)
[16] Fabio Fognini (ITA) d. Tim Puetz (GER) 26 64 76(6) 63
Jimmy Wang (TPE) d. [17] Mikhail Youzhny (RUS) 76(1) 62 67(5) 63
[20] Kevin Anderson (RSA) d. Edouard Roger-Vasselin (FRA) 76(0) 16 63 64
[21] Alexandr Dolgopolov (UKR) d. Benjamin Becker (GER) 67(4) 76(0) 63 64
[26] Marin Cilic (CRO) d. Andreas Haider-Maurer (AUT) 36 61 61 64
[27] Roberto Bautista Agut (ESP) d. Jan Hernych (CZE) 75 46 62 62
Leonardo Mayer (ARG) d. Marcos Baghdatis (CYP) 76(4) 46 61 64
Gilles Simon (FRA) d. Robin Haase (NED) 76(1) 64 64
Jeremy Chardy (FRA) d. Marinko Matosevic (AUS) 67(5) 76(7) 76(9) 46 75