Si è chiuso oggi con una bella partita il tabellone femminile dell’Australian Open 2014. Protagoniste di questo ultimo atto la cinese Na Li e la vera sorpresa di questa edizione, la Dominika Cibulkova.
Partita tirata perlomeno nel primo parziale, nel quale la piccola slovacca – alta poco più di 160cm – prima della sua storia della sua nazione a raggiungere una finale di Slam, sembrava davvero poter mettere in discussione il pronostico molto sbilanciato a favore della sua avversaria.
Al di là di tutto, match a lieto fine che sfata la maledizione australiana che già 2 volte aveva negato alla cinese la conquista del suo titolo: è ancora impressa nella memoria di tutti gli appassionati l’abnegazione e la tenacia della Li, che durante la finale 2013 contro Victoria Azarenka – che grazie ai punti ranking conquistati scala posizioni e si piazza sull’ultimo gradino del podio a sole 11 unità dalla bielorussa – rovinava per ben 2 volte sulla stessa caviglia e nonostante tutto sceglieva di terminare in piedi la propria partita.
Durante la cerimonia di premiazione, la Li – prima asiatica a trionfare nella Rod Laver Arena – si è congratulata sinceramente con la Cibulkova per la grande prestazione delle ultime 2 settimane, poi si è rivolta al tuo team, scherzando molto e ringraziando nell’ordine il suo manager – che sicuramente ora “la farà ricca” (cit) – il suo fisioterapista – che ha fatto un ottimo lavoro “non contando la finale dello scorso anno, ovvio” (cit) – il suo coach, Carlos Rodriguez “per aver sempre creduto in lei” (cit) e che l’ha convinta quale giocatrice fosse e quanto potesse ancora dare a questo sport quando la stessa Na, prima di Wimbledon, sembrava non averne più e pensava seriamente al ritiro. Ultimo ma non in ordine di importanza suo marito, che ha ringraziato “per aver scelto di rinunciare a tutto per farle da sparring partner, da prepara-bibitoni e da incorda-racchette”.
Nella conferenza stampa ufficiale, in particolare, la campionessa ha dichiarato di essere molto fiera di se stessa:
“E’ stata una partita difficile, abbiamo iniziato il primo set entrambe molto tese, so di aver sbagliato molto e la mia prima non voleva saperne di entrare ma dopo aver conquistato il primo parziale mi sono sentita un passo più vicina al trofeo quindi mi sono sciolta.”
Alla domanda – effettivamente lecita – sul perché non avesse avuto una reazione classicamente “emozionale”, almeno per una tennista che ha appena vinto il secondo Slam in carriera, la cinese ha risposo:
“Eravamo 15-40 e serviva lei. Ho iniziato a pensare –Ok, dopo che avrò vinto che farò? E’ spettacolare, che bello!- ma il punto successivo l’ho perso e allora mi sono detta –Non pensare, concentrati e basta. Alla fine mi sono emozionata, ho versato qualche lacrima”.
E ha continuato:
“Sarò pure la più anziana giocatrice ad aver vinto l’Australian Open, ma non sono vecchia. Posso vincere ancora e lo farò, l’età non conta, anzi, conta in positivo, ho più esperienza (…) Il 31 di gennaio in Cina si festeggia il Capodanno, anno del cavallo, quindi credo proprio che passerò qualche giorno con la mia famiglia”.
Perfetta la conclusione dell’intervista per descrive questa campionessa del tennis femminile.
Q: “Cosa c’è scritto sulla tua maglietta?”
Na Li: “Il mio cuore non ha limiti”
E quando qualcuno diceva la leggendaria frase “Don’t ever underestimate the heart of a champion” non ci andava davvero lontano..
La cerimonia di premiazione: http://www.youtube.com/watch?v=M-uVsj2pJDo