Nottata di conquiste per gli ottavi di finale in quel di Melbourne Park senza colpi di scena, Roger Federer e Maria Sharapova raggiungono il R16 senza alcun problema in straight sets rispettivamente contro Teymuraz Gabashvili e Alizé Cornet.

Programma variegato per la Rod Laver Arena nella sessione diurna del DAY6, aperto per primo dallo lo scontro tra picchiatrici: nonostante una forma fisica e una lucidità di gioco non al 100% Maria Sharapova riesce a riprendere il match per i capelli all’ultimo secondo evitando la possibilità di concedere una chance troppo sostanziosa e di mettere in fiducia la propria avversaria; primo set fantasma nel quale la francese – n. 24 del ranking WTA – evidentemente era più preoccupata di non far riscaldare le sue bottigliette d’acqua lasciate nell’angolo piuttosto che focalizzare la sua attenzione sulla partita: break episodico ottenuto grazie ad una leggerezza della russa e primo parziale a verbale in mezz’ora. Ripresa di gioco molto diversa: finalmente alla Cornet viene garantito che alle bottigliette pensano i ballboys, quindi può totalmente concentrarsi su quello che sta facendo e, complice una Sharapova a sua volta distratta e discontinua, riesce quasi a portare il match al terzo set: dopo uno sprint iniziale che l’ha vista allungare sul 3-1 grazie a un break – stavolta voluto – Masha mette a segno un parziale di 5 giochi consecutivi e riprende il pallino del gioco.

La sua corrente però si interrompe sul più bello e proprio durante il suo turno di servizio commette 2 doppi falli clamorosi che regalano all’avversaria un tie-break quanto mani inaspettato. Esito finale quanto mai incerto e sinceramente non meritato a cuor leggero per la russa che da davvero la sensazione di non essere ancora pronta per partite sul filo del rasoio contro giocatrici che non regalano 15 come Babbo Natale la notte del 24.. Al prossimo turno la attenderà la slovacca Dominika Cibulkova – n-.20 WTA - che contemporaneamente asfaltava una sconsolata Carla Suarez Navarro col punteggio di 61, 60: un’altra picchiatrice ma molto più spietata e accurata della Cornet, che per di più se è in giornata rischia realmente di assurgere a livello di mattatrice.

Secondo incontro più di fino, invece, quello che ha visto protagonisti il “Maestro” Roger Federer – finalmente di ritorno sul campo centrale dell’Australian Open dopo l’esperienza alternativa sulla Hisense Arena – e il russo Gabashvili che si era conquistato un posto al terzo round grazie ad una vittoria al photofinish contro Fernando Verdasco (76(1), 36,26,64,64). Partita che sostanzialmente assume la connotazione da esibizione mascherata, lo svizzero non offre neanche uno spicchio di fianco all’avversario e in poco più di un’ora chiude la pratica concedendo molti punti generosi ai propri fans sugli spalti.

Nel post partita avverte la mancanza di agonismo e la compensa con un monologo in campo al microfono della leggenda Jim Courier – reporter di lusso per lo Slam australiano: “Lo scorso anno è stato davvero brutto, ho passato molti momenti difficili ma nel 2014 sono deciso a cambiare questa tendenza, si pensi che l’ultima volta che Mirka era incinta ho vinto il Roland Garros, quindi…*ride* spero proprio che porti bene! (…) Per ora mi sento molto molto bene e in fiducia, sono contento di svegliarmi la mattina ed avere la piena forza per allenarmi al massimo tutti i giorni nonostante abbia un’età ormai *ride* non sono così vecchio…! Un vecchietto, dai! *ride di nuovo* (…) Per quanto riguarda il cambio di racchetta sinceramente non bado motlo alle specifiche tecniche, questa era quella che sentivo fosse migliore e più calzante per i miei colpi in questo momento, niente di più. Se va bene, va bene. Non mi curo se peso, telaio o piatto corde sono diversi da quella che utilizzavo prima”. Il suo prossimo avversario sarà il vincente del derby transalpino, uno tra Jo-Wilfred Tsonga e Gilles Simon.