Avevamo confermato il pronostico favorevole alla nostra Flavia Pennetta e così è andata: nonostante il bello e il cattivo tempo che la sua avversaria è stata in grado di fare con la sua racchetta, l’azzurra è stata molto brava a non perdere calma e lucidità e a macinare punti fondamentali che alla fine hanno pagato.
Pescare Mona Barthel dalla propria parte di tabellone non è mai una bella notizia – ne sa qualcosa la nostra Sara Errani che nella finale del 2013 dell’GDF Open indoor di Parigi si è improvvisamente trovata dall’altra parte della rete un mix tra Serena Williams e Petra Kvitova: la tedesca classe ’90 non è una giocatrice che fa della costanza la sua chiave di impostazione eppure i suoi colpi rimangono molto temibili se armati nel giusto modo. In caso contrario l’opzione è quella di trovarsi di fronte una tennista con evidente problemi di mobilità che cerca disperatamente il vincente sull’1-2 trovando in risposta solo la chiamata del giudice di linea – solo questa notte è riuscita a mettere a segno 45 gratuiti.
Ed è esattamente come si è svolto metà del match di stanotte: primi 7 games volati in 26 minuti, la Pennetta stabilmente padrona del campo e tedesca completamente alla sua mercé. Dal canto suo la brindisina aveva da subito messo in chiaro la sua convinzione e le sue intenzioni, inaugurando il segnapunti con un bellissimo ace interno. Rovescio della medaglia nella ripresa, dove invece la Barthel cambia passo ed inizia ad inanellare un game dopo l’altro arrivando fino al 5-3 e servizio per pareggiare i conti; è proprio qui che Flavia è rimasta concentrata e ha mostrato tutta la sua esperienza, mantenendo la solidità da fondo campo e l’energia – nonostante le ore più calde di canicola – per rispondere alle botte dell’avversaria e mettendo a segno i 2 break decisivi per portare a casa gli agognati ottavi di finale.
Ad attendere l’italiana al prossimo turno ci sarà la conterranea n.1 della Barthel, ovvero la n.9 del ranking Angelique Kerber, che contemporaneamente ha battuto in scioltezza l’americana Riske col punteggio di 6-3, 6-4: “Sono molto concentrata, conosco Flavia e so che dovrà mettere in campo il mio miglior tennis per batterla come fu allo US Open, ma ogni incontro si riparte da 0, i precedenti non contano”. Altrettanto carica la brindisina nell’intervista post partita che dopo la conquista degli ottavi ha dichiarato di sentirsi davvero in ottima forma ma soprattutto di essere in fiducia!
I numeri dicono parità nei loro precedenti, sia nel computo finale, sia sul parziale su superficie veloce: vittoria ad Auckland nel 2012 per la Pennetta e vittoria a Flushing Meadows nel 2011 per la Kerber. Vista la qualità di gioco mostrata nella finale di Sydney dalla tedesca – non propriamente alta - ci sentiamo di confermare l’incertezza di partenza per questo pronostico; più che sul piano tecnico se Flavia riuscirà ad imporsi mentalmente sulla tedesca le sorti del match potrebbero sorriderle quanto prima.