E’ il tramonto del Labor Day e l’Artur Ashe Stadium (New York, ndr) ospita la semi-sconosciuta Camila Giorgi – 21 anni d’età, anche se potrebbe essere benissimo scambiata per una 14enne: la vediamo percorrere il tunnel d’accesso al campo ed essere accolta da un indifferente quanto educato applauso dei 20,000 presenti sugli spalti. L’ovazione vera arriva con l’ingresso dell’avversaria, l’ex n.1 del mondo, la danese Caroline Wozniacki. Ci si gioca il terzo turno allo US Open. Nonostante la bassa fascia di classifica a cui appartiene Camila, il match dura per oltre 2 ore e lei non mostra paura nel far vedere il suo gioco, la sua potenza, i suoi colpi, davanti a tutta l’America: 46 64 63. Con la conquista del turno successivo si assicura la posizione n.79 del ranking compiendo un notevole balzo in avanti e si garantisce un assegno da $162,190, il più sostanzioso della sua carriera. Mentre i Giorgi festeggiavano fuori dallo spogliatoio però, nella testa di un numero non meglio definito di investitori assatanati, dagli Stati Uniti a Tel Aviv, balenò lo stesso pensiero: “Forse ora riavrò finalmente indietro i miei soldi".
Il grande mito da sfatare: il tennis è un sport a cinque stelle, riservato unicamente a chi se lo può economicamente permettere, privilegio per i soli benestanti. La realtà: per la modica somma di 150$ si può acquistare una racchetta che duri parecchi anni, per quella di 3$ un tubo di palline – poco più del prezzo in vigore 30 anni fa – e per quella di un biglietto dell’autobus si può raggiungere uno dei tantissimi campi pubblici gratuiti.
La vera spesa, quella proibitiva, invece arriva quando si inizia a parlare di tennis professionistico: l’USTA – United States Tennis Association – infatti ha recentemente stimato che le spese di un giocatore del Tour, comprese di allenatore stipendiato, attrezzatura e viaggi, raggiungono una cifra molto vicina ai 143,000$ annuali. La maggior parte dei profili registrati nel sito ufficiale del circuito rappresenta persone che giocano col loro portafoglio e mentre star come la Wozniacki guadagnano fior fiori di quattrini grazie ai prize money dei tornei e alle sponsorizzazioni, la vita per una Giorgi è ben diversa: i suoi completi sono confezionati dalla mamma, le sue scarpe sono personalmente acquistate e sì, ha giocato a Wimbledon ma nella norma frequenta piuttosto tornei e torneini di basso rango come Albuquerque, Charlottesville e Clearwater. L’ultimo assegno intestatole per un quarto di finale raggiunto riportava la cifra di 686$..
In parte questa storia non ha davvero niente di eccezionale, sembra tutto procedere secondo prassi finchè non entra in gioco la “vil moneta”: Camila impugnò la prima racchetta all’età di 5 anni quando ancora era in Italia e il suo talento fu apprezzabile tanto presto da catturare l’occhio di Max Eisenbud, della rinomata agenzia sportiva IMG e agente personale di Maria Sharapova. Fu solo quando Camila ne compì 14, però, che la famiglia Giorgi si pose l’annosa questione: con altre 4 bocche da sfamare dove trovare i fondi per incubare la dote della nostra piccina? Innanzitutto risparmiando, prendendo il treno notturno per gli spostamenti, per esempio.
Ad inizio 2010 Camila ha festeggiato la maggiore età e papà Sergio come “regalo” per lei ha ricevuto una proposta davvero interessante. Sandy Mittleman è un tecnico professionista da tempo immemore presso un numero infinito di accademie tennistiche tra cui anche quella di Nick Bollettieri; all’epoca lavorava in un centro di Mancherster-by-the-sea, in Massachusetts. Al fine di aumentare il prestigio e il flusso monetario del club in questione, gli fu richiesto di passare in rassegna tutti i giovani talenti internazionali e di trovare un potenziale profilo su cui investire: al prescelto sarebbero stati offerti i fondi per sostenere le spese di un coach individuale in cambio di successi che avrebbero dato lustro al centro. Mittleman visitò Youtube in lungo e in largo finché la sua attenzione non fu catalizzata da una giovane italiana, fisico adatto e colpi potenti: quella giovane era proprio Camila. Sandy ottenne un contatto con i Giorgi tramite Facebook e li invitò a raggiungerlo in Massachusetts: “Trascorsi un’ora in campo con lei perché volevo realmente provare io stesso i suoi colpi e capii immediatamente che questa ragazzina aveva le potenzialità per diventare una Top10”. Stando alle sue, lui e papà Sergio in principio pianificarono la cosa in modo da trovare innanzitutto fondi privati che gli permettessero di investire. Normalmente funziona così: un benefattore, neanche troppo distante dal classico imprenditore, fornisce i soldi per l’allenamento e gli spostamenti del giocatore in cambio di una fetta dei suoi futuri guadagni. E’ una questione di affari ma spesso viene posta sotto forma di impegno preso tra gentiluomini: Mittleman quindi li mise in contatto con una famiglia benestante del Connecticut, entusiasta di poter supportare una giovane di talento, la quale si sarebbe occupata delle spese di Camila per i successivi due anni in cambio di una percentuale. I Giorgi dunque si trasferirono in zona e Mittleman si licenziò per seguirli ma i guai furono veloci a presentarsi: alcuni sponsors, allettati dall’idea che i fondi rimediati privatamente costituissero già di per se una buona base d’autonomia su cui lavorare, si misero in mezzo e costrinsero Mittleman a farsi da parte. Camila e babbo abbandonarono dunque il Connecticut per l’assolata Florida, ma i soldi ben presto terminarono e i due non nascosero di avere urgente bisogno di nuove entrate, intervenendo addirittura in un programma televisivo americano – Help Me Howard, uno speciale legato alla Miami Fox TV, WSVN – nella puntata del 27 luglio. La buona notizia: il legale della trasmissione dichiarò il contratto come non vincolante e pertanto rescindibile. La cattiva: Camila non avrebbe potuto ingiungere allo sponsor di continuare a fornirle i fondi necessari, ergo ne avrebbe dovuto trovare un altro. Nessun problema..
Estate 2011: Mittleman si rimise in contatto con i Giorgi – nel frattempo si era spostato a Houston, dove faceva da allenatore ai figli un rinomato dottore di zona. Camila era entrata a far parte della Top200 della WTA e avrebbe voluto provare a competere nel tabellone di qualificazione di Wimbledon ma non aveva abbastanza denaro per pagare l’aereo fino in Inghilterra. Mittleman non poteva aiutarla ma la moglie di tale dottore – la signora Wiggins – invece si mostrò subito disponibile ad occuparsi della spesa, accese il suo Ipad e comprò immediatamente due biglietti con la Continental Airlines: “Ero emozionata per lei, il suo primo viaggio in Europa, a Wimbledon poi! (…) Ero raggiante di poter essere d’aiuto ma ovviamente consideravo l’acquisto come un prestito”; Camila si qualificò addirittura per il tabellone principale, perdendo al primo turno ma staccando un assegno da 18,400$. “Non ricevetti neanche un sms di ringraziamento, niente di niente” disse la Wiggins.
Più o meno nello stesso periodo i Giorgi entrarono in contatto anche con tale Eran Gadot, un facoltoso imprenditore informatico di Tel Aviv, conosciuto tramite Facebook poco prima della parentesi londinese. Gadot e Sergio ovviamente parlarono di Camila e di come fosse eleggibile per competere nei tornei che contavano ma di come questo non fosse possibile causa “tasche vuote”; fase successiva: Gadot è loro ospite nel Players Lounge dello Slam Londinese.. o forse piuttosto il contrario visto che oltre a proporgli un contratto di sponsorizzazione a lungo termine, durante la sua permanenza l’israeliano pagò per tutte le loro spese, dando inoltre a Sergio una somma di 5,000 pounds in contanti. Del contratto non se ne fece niente e Sergio disse che gli avrebbe restituito il denaro ma non lo fece mai: “Hey.. Lo sport va così, a volte vinci, a volte perdi”.
Novembre 2011, la Giorgi prende parte ad un evento di basso profilo a Phoenix, Arizona. Un giocatore professionista del posto, Alex Ramirez, fa altrettanto ma come spettatore: la sua accademia, la ProTenn International, era alla ricerca di opportunità per espandersi in campo manageriale: “Tutti i giocatori all’inizio hanno bisogno di soldi, magari anche solo di $1,000 per permettergli di partecipare al prossimo torneo, altre volte invece la cifra è maggiore. Io ero alla ricerca di un giocatore da presentare ad uno sponsor”. Ramirez, sotto pressione del vecchio Mittleman, esamina Camila e concorda che alla Giorgi non mancasse il potenziale quindi parla con Sergio che inizia il copione. Si parla di un contratto a lungo termine per la cifra di 350,000$ tramite lo sponsor di Ramirez ma nel frattempo, grazie a due suoi amici, dopo aver ricevuto la firma di papà Sergio su un preventivo, presta ai Giorgi la somma di 15,000$ senza interessi rimborsabili entro 180 giorni in 6 rate. “L’ho fatto per dimostrare la mia buona fede” racconta Ramirez “per permettergli nel frattempo di pagare i loro debiti, di mangiare e per far continuare a giocare Camila”. Dopo aver sborsato altri 5,000$ di tasca propria per viaggi e spese legali, annuncia alla coppia di aver trovato uno sponsor in Florida che avrebbe fatto al caso loro, ma stavolta non ci sono solo promesse e belle parole: la somma pattuita di 350,000$ sarebbe stata depositata in un conto vincolato, per i 5 anni successivi il 50% degli introiti dei montepremi di Camila sarebbe servito come garanzia, poi, una volta raggiunti i 2 milioni di dollari vinti, la percentuale sarebbe scesa al 30%. Sergio si tira indietro all’ultimo secondo. Ramirez non ha niente da obiettare su questa scelta, suo malgrado, ma per contro visto che l’affare non si era chiuso, chiede ai Giorgi la restituzione dei 20,000$ prestati. All’improvviso non c’è più traccia di loro. SMS, mail, chiamate, tutto inutile. Nessuna risposta fino al novembre 2012, quando Camila si ripresentò a Phoenix per difendere le sue vittorie: “..Mi sei mancato, dobbiamo assolutamente parlare, scusami ma sono stato fregato da un altro sponsor..” queste le parole di Sergio a Ramirez quando lo rivide.. poi lei perse al primo turno e i due ritornarono nell’ombra.
Stesso copione anche con Dominic Owen, un professionista abbastanza conosciuto dell’Harbour Island Athletic Club&Spa di Tampa, US. Nel febbraio 2012 notò Camila e fu irrimediabilmente stregato dal suo gioco ma intuì subito che c’erano 2 problemi: un padre iperprotettivo – fauna tipica dell’universo del tennis femminile giovanile – e ovviamente la mancanza di soldi. Sergio gli disse che rischiavano seriamente di essere sfrattati dal loro appartamento in Florida. Stavolta però fu lui stesso a proporre un investimento di 300,000$ su sua figlia in cambio di una fetta di guadagni da lì a 5 anni, Owen quindi firmò un contratto – il 24 febbraio 2012 – nel quale approvava le clausole e si impegnava nel frattempo a fornire 10,000$ per le spese di viaggio. In cambio Giorgi si impegnava a pagare la somma di 12,000$ alla sua attività, la ITA Sports, come rimborso entro il 31 marzo dello stesso anno. La settimana successiva inoltre Camila si ritirò da un torneo nonostante il termine ultimo fosse già scaduto e fu Owen stesso a provvedere al pagamento della multa. Nonostante i “costanti sprazzi” – scusateci l’ossimoro ma è la figura retorica che meglio rende il percorso tennistico dell’italiana – a Memphis Camila batte Nadia Petrova, ex n.3 del mondo, e infonde nuova speranza nel suo investitore di turno. Anche la scadenza del 31 marzo, però, passa invano perché i Giorgi spariscono di nuovo. Stavolta, però, dopo svariate settimane spese nel tentativo di rimettersi in contatto con loro, Owen assume un avvocato e intenta una causa che è ancora lungi dal vedere la sua fine.
E ancora: Todd Andrews, coach di esperienza in quel di Dothan, Alabama. Proprio nella sua città Camila vince il torneo di bandiera con annessi 7,315$ di montepremi. Il figlio di Andrews, anch’esso tennista, affascinato dal “gioco” di Camila, convinse suo padre ad invitare i Giorgi a cena ed è lì che come da routine scattò l’ormai classica domanda “Per caso conosci qualcuno che potrebbe prestarci dei soldi?”.. Andrews coinvolse addirittura il Sindaco e il Presidente della Camera di Commercio di Dothan, che si occuparono di coprire le spese per il volo da Miami a Parigi – direzione Roland Garros e tappe europee – mentre lo stesso Todd avrebbe pensato alle spese “minori”: albergo, corde, racchetta, scarpe, etc. La terra battuta non si rivelò molto redditizia ma la cara erba di Wimbledon invece le permise di intascare il notevole gruzzoletto di 116,527$. “Abbiamo sborsato già più di 27,000$ per pagare le vostre spese e voi ne avete appena presi più di 100,000!” poté finalmente dire a papà Sergio “ricordatevi che siete in debito con noi!”. “Si, me lo ricordo bene” fu la risposta “Presto ci saranno accreditati e ve li ridaremo”. L’ultima volta che Andrews li vide fu quando li lasciò all’aeroporto di Heathrow..Camila però ad un certo punto ritornò verso di lui correndo! Sì, perché era vicino al banco per pagare ben 400 pounds extra di bagagli..
Ultimo caso, quello di Pablo Arraya, ex giocatore professionista peruviano, il primo a perdere da Andre Agassi in un torneo del Grande Slam, che sui Giorgi si esprime così: “Camila mi piace veramente, sia come giocatrice che come persona. E’ adorabile e sono realmente contento per ogni sua vittoria. Lui (ndr.Sergio) invece è un cafone: il 99% di quello che potete leggere di male su Camila è colpa sua”. Di diversa opinione, Owen: “Mi hanno fregato come hanno fregato tutte quelle altre persone, e volevano esattamente che andasse così (…) La gente dice ancora – Oh, ma è ovvio che è colpa del papà – sì, ma lei ha 22 anni, ormai non è più una bambina”.
Il caro Mittleman è ancora fiero di aver scoperto per primo il talento della Giorgi e di averla portata negli Stati Uniti nel 2010 ma allo stesso tempo prova non poca vergogna: “Tutte quelle persone che sono state ingannate.. Non in tutti i casi, ma in molti sono stato io a presentarglieli..”.
Ora Camila occupa la 97° posizione del ranking quindi ha accesso diretto al tabellone principale dei tornei del Grande Slam, come sarà tra pochi giorni per l’Australian Open dove al primo turno affronterà la giocatrice di casa Storm Sanders; inoltre di recente si è ritrasferita in patria, a Tirrenia, dove ha firmato un contratto con la Federazione Italiana Tennis, “uno di quei contratti che prevedono il rimborso totale delle spese”..
L' articolo originale su Sport Illustrated