Messaggio forte e chiaro quello della Casa Bianca per i prossimi Giochi Olimpici, la lotta in difesa dei diritti della comunità omosessuale, bisessuale e transessuale si converte in rappresentanza ufficiale: delegata a presenziare la cerimonia d’apertura infatti sarà la leggenda vivente del tennis mondiale, Billie Jean King, vincitrice di ben 39 titoli del Grande Slam e protagonista della epica “Battle of the Sexes” dove già nel ’73 la vedeva schierarsi in favore dell’eguaglianza dei sessi sia fuori che dentro il campo da gioco contro Bobby Riggs. La cerimonia di chiusura invece sarà presidiata da Caitlin Cahow, attuale difensore della nazionale a stelle e strisce di hockey su ghiaccio e detentrice di due ori olimpici.
Dopo le svariate manifestazioni di supporto da parte degli atleti di tutto il mondo come Nick Symmonds, Emma Green, Tatyana Firova e Kseniya Ryzhova, Bode Miller e il giovanissimo britannico Tom Daley che nelle ultime settimane si è dichiarato apertamente bisessuale, anche Obama approfitta del palcoscenico di questo evento internazionale sotto i riflettori dei media di tutto il mondo per contrastare apertamente e pubblicamente la famigerata legge anti-gay fortemente voluta dal Cremlino al fine di “tutelare la gioventù russa”.
Secondo quanto proposto dal presidente russo Vladimir Putin e quanto approvato dalla Duma da ora in poi tutti coloro che parleranno, attueranno dimostrazioni di affetto o di supporto pubbliche o saranno implicate in azioni di propaganda a favore della comunità LGBT saranno passabili di forti sanzioni penali e addirittura di reclusione. Ne sa qualcosa il collettivo femminista delle Pussy Riot già ritenuto colpevole e per questo condannato; solo negli ultimi giorni si parla di una possibile amnistia per la loro capogruppo Nadia, che era stata addirittura spostata in un istituto correzionale in Siberia.
Mr.Obama invece si affida alla rappresentanza della veterana Billie Jean che già nell’agosto 2009 era stata insignita della Medal of Freedom dallo stesso presidente come riconoscimento per l’impegno e per essere stata una delle figure chiave nel cambiamento per l’uguaglianza dei sessi. La King, una delle leggende viventi ed ispirazioni non solo per la comunità LGBT ma anche per quella tennistica, occupa anche un posto d’onore nel President's Council on Fitness, Sports and Nutritione nella Hall of Fame della Women Tennis Association.