Tragedia e commedia, croce e delizia: questo il Fabio Fognini visto oggi a Parigi contro Grigor DImitrov. Più croce, ahinoi, che delizia: perchè questa dura i primi game del primo set e per tutto l'arco del secondo, che infatti il ligure porta a casa ribaltando una situazione che pareva essersi fatta critica. Ma per il resto, il comportamento in campo tenuto dal nostro tennista è stato, a esser gentili, da censura: scenate, proteste plateali verso il giudice di sedia, parolacce, racchette continuamente gettate per terra come se fosse alla ricerca ostinata del punto di penalità (tanto che alla fine il giudice non può esimersi dall'accontentarlo), un medical timeout chiesto per chissà quale intricato mistero della sua mente. E ancora, dopo aver subito il controbreak nel primo set, la scelta plateale di smettere praticamente di giocare e regalare il set all'avversario: un po' come quei bambini che fanno i capricci quando gli amichetti non ci stanno a giocare con le loro regole.
Davvero un peccato, perché il ligure era partito davvero bene e aveva tutte le carte in regola per vincere un match che, come facilmente previsto, è stato ai limiti del surreale. Perché in fatto di follia, anche Dimitrov sa il fatto suo a pacchi: d'altronde l'avevamo detto che il reincarnato e risorto Erasmo da Rotterdam avrebbe fatto bene a prolungare il suo soggiorno parigino almeno di un giorno...
La chiave del primo set sta tutta nel sesto game, allorché Fognini, che in precedenza era riuscito a brekkare il bulgaro, subisce a sua volta il break: da questo momento in poi, Fabio spegne il cervello e inizia il suo personalissimo show, con tutto il peggio del suo repertorio, tanto che il giudice di sedia ha dovuto dargli l'inevitabile warning. Inspiegabile poi il ricorso al fisioterapista per un non meglio precisato dolore alla schiena. Quando riprende il gioco Dimitrov, senza giocare un tennis di elevatissima qualità, riesce facilmente a portarsi a casa il primo set.
Nel secondo set la partita torna sui livelli normali e, complice anche un DImitrov in vena di regali, Fabio artiglia il pareggio con un 7-5 che fa aumentare i rimpianti per quel set sprecato. Dal canto suo, il giovane Grigor, è ancora troppo scostante per meritarsi il paragone con Federer, sebbene in alcuni colpi magici lo abbia più volte ricordato e sebbene poeti tennis ogni qual volta distende il rovescio a una mano) .
Si va al terzo set e la forbice si apre subito a favore del bulgaro, che brekka una prima volta per poi bissare subito dopo. Fognini reagisce e si riprende subito uno dei break, ma è il suo ultimo sussulto. Perlomeno per la cronaca tennsitica, perchè prima che il bulgaro chiuda la partita, il nostro eroe fa in tempo a salire in cattedra ancora una volta. A modo suo, ovvero lanciando più volte per terra la racchetta e dandole il colpo di grazia una volta arrivato in panchina: secondo richiamo e punto di penalità. Il drittaccio spedito in tribuna laterale - che regala la vittoria a Dimitrov - è la cartolina finale di questa partita e dell'edizione 2013 del Master parigino di Fabio Fognini. O meglio di Mister Fogna, perchè il Dottor Fabio è un gran bel tennista, dal talento indiscutibile. Perlomeno rivedibile è invece la sua attitudine in campo, che non contribuirà di certo a farsi molti amici fra giocatori e giudici di linea.
Nelle altre partite giocate oggi, intanto, vittorie per Wawrinka (6-3, 3-6, 6-3 su Lopez), Ferrer (6-0, 2-6, 6-3 su Rosol) e Simon, che batte Mahut nelderby francese (6-4, 6-7, 7-6). Fra i top palyers, vince Del Potro, che batte 6-4, 7-6 il croato CIlic e prenotal a sfida a Dimitrov. VInce anche Isner contro Przysiezny (7-6, 4-6, 6-3). Per l'americano prossimo turno contro Djokovic.