Dopo la maratona vincente contro la Vesnina, a Roberta Vinci non riesce il miracolo bis e perde abbastanza malamente il suo match di ottavi di finale contro la rumena Halep. Finisce 6-4, 6-2, e con l'idea di una Roberta Vinci troppo contratta che non è riuscita a esprimere al massimo il suo gioco. Di fronte però si è trovata un'avversaria coriacea e dotata di buoni colpi, tanto con il dritto quanto con il rovescio: la rumena, che fino a qualche tempo fa era famosa soprattutto per le sue forme prosperose che non pochi problemi han creato al suo gioco, si dimostra giocatrice vera e sbugiarda quel 64 che indica la sua posizione nel ranking Wta.
In fotocopia - Pronti via ed è subito break per la Halep, che è poi capace di volare fino al 4-1 prima che il provvidenaziale intervento di coach Andrea Cinà rivitalizzi la nostra giocatrice, che quando gioca aggressiva come sa, mette in difficoltà l'avversaria e le crea qualche severo grattacapo. Purtroppo, come già accaduto contro la Vesnina, alle buone giocate Roberta alterna amnesia piuttosto sanguinose e sbaglia anche colpi in maniera non certo degna della sua fama: a differenza della russa però, Simona Halep è decisamente più solida e dimostra che se ha fatto lo scalpo ad Aga Radwanska il turno precedente, questo non è avvenuto certo per caso.
Sotto di 4-1 e confortata dalle parole del suo coach, Roberta regisce e si porta fino al 4-3, recuperando uno dei due break di svantaggio, ma purtroppo non serve ad impedire che la rumena chiuda sul 6-4 in quaranta minuti. La seconda frazione si apre in fotocopia: al servizio va Roberta Vinci ma il game lo porta a casa la Halep, che poi mantiene il servizio nel game successivo. Il 2-1 di Roberta è un fuoco di paglia, perchè la rumena è un martello che demolisce inesorabilmente le sempre minori certezze della tarantina, a cui non resta altro che alzare bandiera bianca e concedere all'avversaria il lasciapassare per affrontare la Jankovic, che quando vede Roma si trasforma e che oggi ha eliminato la cinese Na Li.
Numeri impietosi - I numeri contro Roberta sono impietosi: per la tarantina un numero enorme di errori gratuiti (ben 26), un numero inferiori di vincenti rispetto alla Halep (16 contro 23 dell'avversaria), poco efficace anche il servizio, con il 58% delle prime vincenti e solo due aces contro i 5 della Halep. Per Roberta resta comunque un buon torneo di Roma e la sensazione che l'uscita sia dovuta più al fatto di aver sentito troppo la tensione di un match importante.
Sara avanti - Avanza invece Sara Errani, per lei ai quarti ci potrebbe essere il remake (si spera con esito diverso) della finale dello scorso Roland Garros, ovvero il match con Maria Sharapova. In attesa di sapere come andrà la partita della russa, annotiamo un passaggio agevole del turno, favorito anche dall'abbandono della Kirilenko per problemi al ginocchio. Sara aveva comunque battuto 6-3 la russa nel primo set e stava conducendo 2-0 la seconda frazione.
Serena devastante - Nel pomeriggio poi è toccato a Serena Williams giocare il suo ottavo di finale contro la Cibulkova, la quale non ha potuto nulla contro lo strapotere della tennista americana, che ha letteralmente demolito la povera slovacca con un inequivocabile 6-0, 6-1 arrivato in meno di un'ora di quello che è parso più un allenamento con una sparring partner che non un match del circuito WTA. Troppa la differenza di potenza fra le due, una differenza che si è palesata in tutta la sua cruda realtà fin dalle prime battue della partita, con la Williams che bombardato senza pietà la slovacca, che con orgoglio e non poca fatica riesce a strappare un game nel secondo set. Un game che serve solo per la statistica e per allungare l'agonia della piccola slovacca.