Benvenuti nella noia della Formula 1. Gran premio di Ungheria che ha solo un assoluto protagonista nella forza e nel carattere di Lewis Hamilton. Il re rimane sempre lui e mette a segno l'ottava vittoria in terra ungherese dopo aver preso di forza la pole. Un dominio netto e senza diritto di replica per Hammer Time in una gara dominata dall'inizio alla fine.
Secondo uno straordinario Verstappen: a muro nel giro di formazione approfitta della pista bagnata dei primi giri per mettersi al secondo posto e, con una strategia perfetta in casa RedBull, sancisce un argento importante. Terzo Bottas: il finlandese prova a dire la sua, ma Lewis gli frega il giro veloce nel penultimo giro e rimane imballato dalla RedBull che non gli permette di chiudere la doppietta. Quarto un ottimo Stroll: la Racing Point non si nasconde e continua a far sorgere parecchi dubbi sulla sua somiglianza con la Mercedes dello scorso anno e bisognerà capire cosa dirà la Federazione. Quinto Albon che corregge delle pessime qualifiche, superando Vettel all'ultimo giro che chiude sesto.
Seb fa una gara assolutamente perfetta con la macchina che ha e porta a casa un sesto posto assolutamente meritato. Ferrari che compie un vero disastro con LeClerc che chiude undicesimo: la scelta di gomma rossa all'inizio è stata senza senso, l'attesa di una pioggia mai arrivata ancora di più e Charles paga troppo una giornata davvero storta. Settimo con rammarico Perez: se la gara fosse durata qualche giro in più avrebbe sicuramente sverniciato Vettel e avrebbe mostrato di avercene di più. Ottavo Ricciardo che salva weekend disastroso per la Renault e nono Magnussen per una Haas che mette in piedi una strategia ad una sola sosta perfetta. Decimo Sainz, autore di un sorpasso sul futuro compagno LeClerc, ma assolutamente corretto per una McLaren che ne aveva certamente di più.