Folle, semplicemente folle. Non c'è altro aggettivo per descrivere ciò che si è visto oggi in Germania, dove l'Hockenheimring scrive un altro pezzo di storia della Formula 1 diventando teatro di una gara della quale si parlerà molto a lungo. E' difficile anche capire da chi e da cosa iniziare: da un Max Verstappen solido e dominatore nonostante l'ennesima partenza sbagliata, dalla rimonta di Vettel che dall'ultima fila coglie un incredibile secondo posto, dall'harakiri Mercedes che per la prima volta dopo tanti anni sbaglia tutto quello che si può sbagliare, ma non c'è pilota che oggi non abbia dato qualcosa ad una delle gare più belle che si siano mai viste nell'ultimo periodo, forse la più bella dell'era Power Unit.
E allora è bene iniziare dalla partenza, dove Verstappen ancora una volta si pianta e lascia campo libero alle Mercedes, dietro Raikkonen rivive i fasti del passato lottando per il podio proprio con l'olandese mentre Leclerc e Vettel iniziano le loro rimonte. La prima fase di gara dura essenzialmente tre giri, perché quando Perez si gira e la Safety Car entra in pista quasi tutti optano per il pit-stop con gomme intermedie. Tutto viene rimesso in discussione perché nel frattempo la pista continua ad asciugarsi e la gestione diventa fondamentale: fatica la Ferrari - che continua a patire problemi di usura quest'anno - mentre Hamilton vola via. La seconda SC di giornata (problemi per Ricciardo) consente a Leclerc di montare gomme nuove - sempre intermedie - e di tornare in pista senza perdere posizioni ma con tempi molto più bassi, tant'è che in pochi giri il monegasco guadagna tantissimo su Verstappen e ritorna in lotta per il podio, mentre lo stesso pilota Red Bull si avvicina pericolosamente a Bottas. Il monegasco viene anche graziato dalla direzione di gara per un unsafe relase al termine della sosta, ai danni di Grosjean, ma i commissari attribuiscono l'errore soltanto alla scuderia e optano per una semplice multa al team di Maranello.
E' una gara imprevedibile, anche perché la pista si asciuga nonostante continuino a cadere delle gocce di pioggia sul circuito tedesco: Vettel è il primo dei big a tentare le gomme slick, seguito da Verstappen e da Bottas. Leclerc continua a guadagnare e sceglie poi il momento giusto per montare le gomme da asciutto, quando il ritiro di Norris causa la Virtual Safety Car al giro 28, rientrando in pista in seconda posizione. Hamilton perde tempo ai box pur mantenendo un vantaggio rassicurante sugli inseguitori, ma proprio mentre in Ferrari pregustano la possibilità di lottare per la vittoria Leclerc va lungo all'ultima curva del giro 29, la via di fuga asfaltata è praticamente una lastra di ghiaccio e la SF90 del monegasco finisce contro il muro, vanificando quanto fatto fino a questo momento.
Nemmeno il tempo di far uscire la Safety Car e al giro successivo anche Hamilton commette lo stesso errore, riuscendo però a salvare la macchina e a rientrare in tempo ai box tagliando l'ingresso in corsia. L'imprevisto coglie di sorpresa i meccanici che perdono quasi un minuto e fanno rientrare l'inglese solo in quinta posizione. A metà gara e alla fine dell'ennesima SC Verstappen è quindi davanti a Hulkemberg, Bottas, Albon, Hamilton, Sainz, Raikkonen, Vettel e Gasly. Hamilton viene inoltre penalizzato di 5 secondi per aver tagliato la linea della corsia di ingresso alla pit-lane.
Alla ripartenza Verstappen tiene saldamente il comando, Bottas supera Hulkemberg mentre la Ferrari di Vettel ha seri problemi nella ripartenza sul bagnato e fatica a tenere la posizione su Gasly. Al 40° giro l'ultima curva tradisce anche Raikkonen, che con una grande manovra riesce a non colpire il muro salvando la monoposto e la sua gara: la stessa manovra non riesce invece al povero Hulkemberg, che al giro successivo finisce fuori ancora alla stessa curva e conclude la sua gara a muro. Verstappen e Vettel approfittano della SC per montare intermedie nuove, l'olandese rientra in pista davanti alle due Mercedes e ipoteca il successo.
Alla ripartenza in tanti rientrano subito per montare le slick e scoppia il caos: Stroll è il primo a cambiare le gomme e si ritrova in seconda posizione con Kvyat terzo, Hamilton ne approfitta per scontare anche la penalità e rientra dietro Sebastian Vettel, che torna in pista davanti a Raikkonen. Kvyat supera la Racing Point del canadese con un gran sorpasso mentre la Ferrari gira fortissimo in condizioni asciutte, arrivando a guadagnare la sesta posizione mentre Hamilton mette definitivamente da parte ogni velleità con un altro testacoda alla curva 1. Davanti Bottas fatica tantissimo contro Stroll, il finlandese sa di star perdendo un'occasione e forza oltre il limite, finendo anche lui a muro nel momento più importante della sua gara (e forse del suo mondiale) costringendo ancora una volta la SC ad entrare in pista.
Vettel ne approfitta e vede all'orizzonte un podio che sembrava irraggiungibile, perché davanti ha Kvyat, Stroll e Sainz. A 6 giri dalla fine si riparte a gruppo compatto, Verstappen scappa via e Vettel prende subito la scia di Sainz per poi mettere nel mirino Stroll. Il canadese regge finché può ma quando Vettel entra in zona DRS il sorpasso arriva facile facile. Il tedesco a questo punto tenta il tutto per tutto e va a prendere anche Kvyat, che pensa a blindare il podio e non risponde all'attacco della Ferrari. Dietro Gasly le prova tutte per superare Albon e non finire dietro entrambe le vetture satellite della Red Bull, ma nel tentativo di sorpasso il francese distrugge la sua gomma anteriore sinistra e rovina la sua gara, concludendo a 0 punti.
Verstappen davanti è imprendibile e va a vincere il Gran Premio di Germania davanti a Vettel, autore di una strepitosa rimonta. Terzo a sorpresa Kvyat, che riporta la Toro Rosso sul podio 11 anni dopo lo stesso Sebastian Vettel. Quarto Stroll che ha centrato in pieno la strategia, quinto un ottimo Sainz e sesto Albon. Chiudono la zona punti Raikkonen e Giovinazzi (grandissima gara per entrambi nonostante la sfortuna di trovarsi spesso al posto sbagliato nel momento sbagliato), poi Grosjean e Magnussen, che nel finale pensano bene di prendersi a ruotate attentando nuovamente alle coronarie del povero Gunther Steiner. Hamilton chiude 11°, fuori dai punti ma salvato dall'errore di Bottas che lascia intatta la classifica.