La luce messicana rende i colori ed i contorni più netti, come se il sole irradiasse tutta la sua potenza in un punto particolare. Sarà l'altitudine ma ancora una volta, come nella scorsa stagione, a brillare è l'argento di Lewis Hamilton che è diventato per la quinta volta campione del mondo di Formula 1. L'inglese della Mercedes, autore di una gara anonima a causa del consumo repentino dei suoi pneumatici, si è preso la quinta corona con due gare d'anticipo. L'ex pilota della McLaren ha vinto il secondo duello con Vettel ma, a differenza della scorsa stagione, il numero 44 è riuscito ad avere la meglio sul rivale grazie ad un temperamento che qualche volta è mancato al pilota della Ferrari. E' un successo che non ammette repliche, quello di Lewis, anche perché le statistiche sono dalla sue parte: 9 vittorie, 9 pole position e 15 piazzamenti sul podio in 19 gare disputate. Il Messico lo incorona per la seconda volta consecutiva campione del Mondo e, adesso, il record di Michael Schumacher non è poi così tanto lontano.
Nel lungo pomeriggio messicano, nell'attesa del party annunciato di Hamilton, il rosso della Ferrari è stato protagonista grazie al doppio podio di Vettel e Raikkonen. Il tedesco, prudente in partenza, ha gestito meglio di tutti gli pneumatici nelle prima fasi di gara e, dopo la prima sosta, è riuscito a recuperare e sopravanzare Ricciardo ed Hamilton. Una seconda posizione che fa morale ma che, allo stesso tempo, non cancella la delusione sul volto dell'ex pilota della Toro Rosso che, nell'immediato dopo gara, è stato protagonista di un intenso abbraccio con il rivale della Mercedes. E' stato un duello appassionante e palpitante ma che, dal Gran Premio di Germania in poi, ha premiato il temperamento e la gestione psicologica dell'inglese contro quei fatali attimi di frenesia del pilota Ferrari. Qualche battuta ed un appuntamento alla prossima stagione per la terza puntata di una saga storica. L'ultimo gradino del podio, come accennato poc'anzi, lo ha preso Kimi Raikkonen al termine di una gara gestita con giudizio ed un pizzico di fortuna con l'ormai classico ritiro di Ricciardo a pochi giri dal termine.
Dalle nuvole di Hamilton alla polvere dell'australiano che è incappato nel sesto ritiro in undici gare. Seconda parte di stagione maledetta per il prossimo pilota della Renault che, dopo il suo annuncio del passaggio alla casa francese, non ha più visto il podio e nelle ultime sette gare si è ritirato quattro volte. A pensar male si fa peccato ma la Red Bull non sembra aver digerito il suo addio a fine stagione e l'espressione di Helmut Marko, dopo la pole position del numero 3, rappresenta l'emblema del muro costruito dalla scuderia austriaca nei confronti del povero Daniel.
E in ultimo, ma non per importanza, c'è Max Verstappen che per la seconda volta consecutiva vince il Gran Premio del Messico al termine di una gara condotta in testa dal primo all'ultimo giro. Gestione perfetta da parte del pilota olandese che, dopo il Gran Premio di Montecarlo, sembra avere ingranato un'altra marcia riducendo drasticamente gli errori che lo avevano contraddistinto nelle gare precedenti. Da Monaco in poi, infatti, il classe 97' ha portato a casa due vittorie ed è salito sul podio 8 volte ritirandosi una sola volta. Quinto successo in carriera per l' "Olandese volante" che avrà ancora due Gran Premi a disposizione per diventare il più giovane pilota ad ottenere una pole position in Formula 1. Non è finita qui visto che il numero 33 è tornato in corsa per la terza posizione nel Mondiale visti i suoi 216 punti contro i 236 di Raikkonen e i 227 di Bottas.
La conclusione spetta alla concorrenza. Aspettate un attimo, quale concorrenza? Già perché Hulkenberg, il primo degli "altri" ha chiuso a due giri da Max Verstappen. Un dato che dovrà far riflettere, e non poco, la Federazione che non è stata molto lucida delle ultime decisioni. La questione dei fori Mercedes lascerà strascichi importanti visto che la scuderia tedesca, senza quei particolari nei mozzi degli pneumatici, è stata protagonista di una gara anonima con Bottas doppiato ed Hamilton che ha chiuso con un distacco di 1'18'' dal leader della gara oltre alle tre soste ciascuno. Tra due settimane si andrà in Brasile, poi il gran finale ad Abu Dhabi per i due Gran Premi che faranno ad apripista ad un interessantissimo 2019.