Attenzione, pazienza e ragionevole follia. Questi tre ingredienti hanno portato Marc Marquez a vincere il Gran Premio di Aragon, quattordicesimo appuntamento della stagione 2018 di MotoGP. Sesto successo in campionato per il venticinquenne spagnolo che ha tagliato per primo il traguardo al termine di un duello serrato e bellissimo con Dovizioso e le due Suzuki con Iannone a completare il podio, insieme al forlivese della Ducati. Settimo titolo ad un passo per il fuoriclasse spagnolo che, a cinque gare dal termine, ha 72 punti di vantaggio nei confronti di Andrea Dovizioso, un'eternità da recuperare visto che il sei volte campione del mondo ha conquistato sei successi e undici podi nelle tredici gare sin qui disputate (in Inghilterra non si è corso).
Come affermavano poc'anzi l'attenzione, la pazienza e quella lucida follia hanno permesso allo spagnolo di vincere il corpo e corpo con la Ducati di Dovizioso: nella prima metà di gara, infatti, il campione del mondo in carica ha studiato le linee del suo avversario tenendo a bada le vivaci Suzuki mentre, a dieci dal termine, ha dato il via all'operazione "Sesto successo in campionato" con l'attacco alla Curva 10. Gli ultimi giri ci hanno regalato il solito Marquez famelico che ha lottato fino e combattuto a suon di sorpassi, per poi compiere quello decisivo a due giri a mezzo dal termine, proprio alla curva a lui intitolata.
Il pilota della Honda ha commentato così il sesto successo in questa stagione: "Quando mi sono svegliato ed ho deciso di rischiare, prima con la gomma e poi in gara. Ho provato a fare dieci giri dietro Dovi e quando ho visto che riuscivo a restare con lui ho pensato di provarci. E’ stata una grande battaglia: la sequenza di curve 10-11-12 mi è sempre piaciuta e sono sempre stato forte. Nel primo e nel quarto settore invece Dovi era molto veloce, quando ero dietro ho pensato che non avrei dovuto aspettare l’ultima curva per attaccarlo, perché se lo avessi fatto mi avrebbe fregato un’altra volta".
Nella lotta poteva esserci anche Lorenzo che, però, è caduto alla prima curva. L'ex pilota della Yamaha non le ha mandate certo a dire accusando il pilota della Honda di averlo portato fuori traiettoria. Secca la replica di Marquez: "Mi hanno detto ora che è caduto, so che me l’hanno segnalato ma nei primi giri non guardo mai la tabella, ero concentrato su Dovi. Quando vai fuori dalla linea giusta su questa pista si cade, io ho rischiato andando sul verde alla 15 e Lorenzo è caduto". E adesso il settimo Mondiale è davvero ad un passo, ogni Gran Premio potrebbe essere quello giusto dal Giappone in poi: "Ho fatto il conto dei punti in campionato. Sognare è gratis dicono, ed io vorrei vincere il titolo almeno prima di Valencia, non conta la pista. Oggi l’obiettivo era perdere massimo nove punti ed è andata bene. In ogni caso non è finito il lavoro fino a quando non c’è la matematica certezza. Già in passato mi è capitato di rilassarmi e di commettere errori, ci sono tante variabili. Voglio restare concentrato, iniziare ogni weekend per vincere e nel caso non sia possibile andare sul podio", chiude così Marquez.