Austria significa Red Bull Ring e questo circuito significa velocità e rischio enorme per le due ruote. La mappatura, le curve, i pochi chilometri lo rendono ideale per la Formula 1. Ma ieri erano le moto le protagoniste sul circuito di casa di Verstappen e Ricciardo. La Moto3, come le altre due classi, ha dato spettacolo. Show che parla italiano con Marco Bezzecchi.
Quel ragazzino, quel rookie, quello sconosciuto ai più, il ragazzo che sta diventando uomo sotto la guida di Rossi nella sua accademy. Lui che sta facendo volare, letteralmente, la sua KTM davanti a tutti, col sorriso e in silenzio, lavorando e credendo nelle sue possibilità. Ieri Marco ha timbrato impresa. Parte dalla pole e chiude i 27 giri del circuito sempre in testa, approffitando della bagarre dietro, ma gestendo la gara con intelligenza e capacità. Dietro a lui, di nuovo azzurro con Enea Bastianini, quel ragazzo che guida la Leopard celeste che lo scorso anno trionfò con Mir nel Mondiale. Il 33 italiano questa stagione non sta lottando per il Mondiale, ma la sorte non lo sta aiutando. Terzo, invece, Jorge Martin. Lo spagnolo una settimana fa lo lasciavamo con polso fratturato e una gara saltata a Brno, ieri è tornato in pista con solo un leggero anti dolorifico e ha corso. Voto altissimo per lui, per il coraggio e per l'eroismo di aver voluto correre e di averci creduto sempre, accarezzando il sogno vittoria. Martin, il Marquez della Moto3 per la sua guida perfetta, pulita, è un talento vero e puro, da preservare e coltivare. Canet e DiGiannantonio le note stonate della gara di ieri.
Potevano e dovevano essere più in alto in classifica, ma non sono riusciti a tenere il passo indiavolato dei primi. Arenas e Masia, entrambi rookie, ci hanno fatto divertire con qualche brivido e leggerezza di troppo. Migno cade e sembra il fratello gemello di quello positivo visto lo scorso anno, disorso che vale anche per Bulega. Bene il quinto posto di Dalla Porta. A Silverstone si ripartirà, il 26 agosto, in un duello (uno tra i tanti) tra Italia e Spagna.