Il momento positivo di Andrea Iannone, due podi nelle ultime tre gare, è stato spezzato dall'annuncio della Suzuki che, nella giornata di ieri, ha comunicato all'ex Ducati che non farà parte della casa giapponese nel 2019. Al suo posto, insieme a Rins, ci sarà Joan Mir che, dopo il titolo in Moto 3, sta ben figurando in Moto 2. Rammarico per il pilota abruzzese che parla in questo modo: "Penso che il mio futuro con la Suzuki non verrà prolungato, nel senso che si interromperà alla fine di quest’anno. Avremo vissuto due anni positivi che ci hanno fatto crescere, a loro nella moto, a me come persona. E in ogni caso abbiamo ancora tutta questa stagione davanti e cercheremo di dare il nostro meglio. Ci sono tante cose in ballo che potranno succedere, ma valuto solo delle situazioni che potranno essere interessanti. Si sono aperti degli scenari nelle ultime settimane: vedremo".
Nel frattempo ci sono ancora 14 gare da disputare con la casa giapponese: "Sarò un pilota Suzuki fino alla fine dell’anno, dice Iannone. Adesso siamo in un momento positivo, perché ci sono state fasi molto, ma molto peggiori nelle quali siamo riusciti a stare insieme. Adesso l’obiettivo è sfruttare al massimo il potenziale della moto". L'ex pilota Ducati, poi, si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "L'anno scorso, quando non andavamo, tutte le colpe erano date al sottoscritto, poi è venuto fuori che era la moto che non era all'altezza di competere per le posizioni alle quali ambivamo. Tant'è che quando la moto è cresciuta non ci abbiamo messo molto tempo a fare dei risultati importanti. In Suzuki ci sono io a fare lo sviluppo, quest’anno è arrivato un team satellite con Guintoli, ma prima non esisteva. Il mio compagno di squadra l’anno scorso ha avuto tanti infortuni per cui ha saltato tante gare. La MotoGP di oggi non è affatto facile quando ti confronti con otto Ducati in pista, cinque Honda e quattro Yamaha. La KTM è due anni che c’è con due moto: sicuramente arriverà, sono molto forti, ma non è facile pur avendo un pilota come Pol Espargaro".
Forse il tutto sarebbe potuto andare in modo diverso ma Iannone non rimugina su ciò che poteva essere e non è stato: "A volte bisogna avere l’obiettività delle difficoltà che si sono vissute e bisogna assumersi delle responsabilità. Io me le assumo sempre: quando sbaglio entro dentro il box e chiedo scusa. L’anno scorso non avevo molta voglia di parlare con voi perché ero incazzato, la volta dopo, però vi chiedevo scusa, invitandovi a capire la situazione che non era facile. In Suzuki sono successe tante cose, ma non ho mai sentito dire è colpa nostra". E sul futuro aggiunge: "Ci vuole un po’ di tempo, non prendermi nemmeno in considerazione è stata una cosa grave. Lo scorso anno è stato difficile e non è stato facile da digerire. Io sono una persona che non porta rancore e che digerisce le cose in fretta. Sono magro e bello fino, ho un metabolismo molto veloce".
Infine una battuta sul Gran Premio d'Italia che, questa mattina, lo ha visto in testa nelle prime Prove Libere: "Sono positivo: siamo al Mugello, in Italia. Arriviamo da test positivi svolti a Barcellona. Nell'ultimo giorno abbiamo anche fatto una simulazione di gara e, quindi, il feeling con la moto sta migliorando sempre di più. Qui sarà da capire come potremo andare perché ci sono dei punti molto positivi come le percorrenze in curva e gli inserimenti, mentre c’è un lungo rettilineo che rappresenta il punto negativo. Vedremo come riusciremo a compensare nel resto della pista le carenze che avremo sul dritto", chiude cosi Iannone.