Gabriele Tredozi è stato uno degli ingegneri di maggior spicco della scuola italiana dopo Mauro Forghieri. Insieme ad Aldo Costa ha dato vita a meravigliose creature, che per anni hanno difeso i colori della Minardi in Formula 1 e, una volta che la Toro Rosso ha sostituito il team di Giancarlo Minardi, l'ingegnere di Brisighella ha dato forma anche alla prima creatura del team italiano. Diventato commentatore tecnico per Sky Sport nel 2008, è stato attratto dal richiamo della F1 nel 2010, quando ha partecipato alla realizzazione della Hispania F110, meglio nota come HRT, che ha preso parte al mondiale 2010. 

Prima ingegnere di gara, poi coordinatore tecnico e, infine, direttore tecnico della Minardi, ne rappresenta un importante pezzo di storia e per questo è uno degli ospiti fissi nella splendida kermesse degli Historic Minardi Day, giunti alla terza edizione, realizzatasi ad inizio Maggio sul circuito di Imola. In più, il simpatico ingegnere romagnolo è presente non solo come membro del team, ma anche come possessore di un pezzo di storia della Minardi, poichè nel garage di casa è conservata anche una splendida Minardi PS04B di sua proprietà. Mentre era intento a metter mano alla sua creatura, siamo riusciti a bloccarlo, per farci raccontare qualche aneddoto della sua carriera e di come la F1 sia cambiata negli anni. 

 

Ingegner Gabriele Tredozi, lei è uno dei protagonisti principali di questo evento, dato che è stato il padre della maggior parte delle creature Minardi. Cosa ne pensa di questa terza edizione dei Minardi Days?
Imola è bellissima, io amo questo posto, perché prima di essere uno che ha fatto la F1 per tanti anni, sono anche un appassionato. La mia vita professionale si è sviluppata in Minardi, dunque c'è un grande affetto per questa squadra, per quello che fa, è un piacere e non un dovere esserci. In più, bisogna dire che questo è un evento che dà la possibilità a molti di portare in pista delle vetture meravigliose, è una soddisfazione stare in mezzo a queste vetture, che per me son state la passione sin da ragazzino.

 

Parlando della sua carriera, ci racconti come si è avvicinato alla F1 e al team di Giancarlo Minardi?
Beh, al team Minardi mi sono avvicinato per caso, nonostante fossi un appassionato e nonostante abitassi qui, in zona. La Minardi tanti anni fa - tanti perché è ormai un trentennio (sorride ndr) - cercava dei giovani laureati - e questa è stata sempre una grande qualità della Minardi, ovvero quella di voler introdurre dei giovani motivati - prendendosi qualche rischio, attraverso una richiesta di personale all'Università di Bologna. Io ho cercato il contatto e in quel momento siamo arrivati io e Aldo Costa (ride) e in pochi giorni siamo stati assunti e abbiamo iniziato la nostra carriera trentennale e questa è stata la nostra storia.

 

Nei suoi anni in F1, quali sono state le maggiori soddisfazioni?
Le soddisfazioni non sono solo mie, ma son merito di tutti, merito di un team formato da poche persone, in cui la capacità individuale era molto elevata e questa per me è una grande soddisfazione, ovvero raggiungere ottimi risultati con un numero di personale molto basso, questa è una grande cosa e io sono contento di aver rappresentato questo gruppo qua.

Invece, tra le tante vetture nate dalla sua matita e dalla sua mente, quale ritiene sia la più bella, quale le piace di più?
Son tutte belle, perché son tutte evoluzioni l'una dell'altra, sempre all'interno di un regolamento. Però, devo dire che sono molto affezionato alla mia, ovvero la PS04B (indica la vettura di sua proprietà) e alla PS05, che per me è stata la vettura più bella fatta in Minardi ed è quella successiva a questa. Mi dispiace non aver potuto creare la PS06, perché sarebbe uscita molto meglio di queste altre.

 

Ovviamente, in 20 anni di carriera, lei ha visto passare tanti piloti in Minardi, soprattutto giovani promesse. C’è qualche pilota, in particolare, che ricorda con maggior affetto o in modo particolare?
I piloti son tutti diversi, caratteristiche diverse l'uno dall'altro, anche se in fondo sono tutti competitivi allo stesso modo. Ogni periodo ha i suoi piloti, io poi sono molto legato a Pierluigi Martini, perché è stato un pilota velocissimo, di cuore. Successivamente ci son state altre esperienze altrettanto belle, anche grazie al fatto che la Minardi ha portato in F1 tanti campioni, come Fernando (Alonso ndr.) anche se è inutile che io stia qui a parlare di lui. Un altro pilota a mio parere molto forte, e al quale sono molto legato, anche personalmente per amicizia è Mark Webber, che ritengo uno dei piloti più forti che io abbia visto, anche se non servivo io per dirlo, ci sono i risultati.

 

E ora entriamo nel suo campo. Da quando lei è arrivato in F1, cos’è cambiato rispetto al 2005 e rispetto ad oggi, dal punto di vista tecnico?
Dunque, da quando io ho iniziato la Formula 1 ha fatto delle cose incredibili sotto ogni punto di vista. C'è stato un grande impegno da parte dei team, dei costruttori, di tutti coloro che avevano a disposizione un budget ampio, che hanno sviluppato le vetture sotto ogni aspetto prestazionale. Tutto questo è successo ogni anno, per vent'anni, in cui però c'è stata una limitazione imposta dal regolamento, che ogni anno ha tagliato in qualcosa per evitare che le prestazioni raggiungessero le stelle. Dunque è stato mantenuto un livello prestazionale alto, anche se si è sempre tagliato o limitato qualcosa. La cosa incredibile resta comunque la sicurezza, perché bisogna dire che son state fatte delle cose davvero importanti dal punto di vista della sicurezza, che hanno portato dei risultati incredibili. E così siamo arrivati al 2005, c'è stata una grande modifica del regolamento, con un netto taglio dell'aerodinamica, perché ricordiamo che i tempi record del 2004 sono stati battuti adesso, per far capire quando andassero forte. Successivamente c'è stata l'introduzione dei V8 e ora siamo arrivati all'era hybrid e turbo. Credo che questa sia la strada giusta da seguire, sia per i consumi, sia per l'energia, anche se poi c'è la discussione riguardo i costi, perché le Power Unit attuali sono troppo costose. Per trovare la prestazione velocistica che ti permette di fare la differenza, ora bisogna investire tanto, perché bisogna trovare i dettagli. Dunque, potremmo vederlo come un cane che si morde la coda, ma la tecnologia ha prevalso e penso che tutti siano d'accordo sul cercare di raggiungere un punto di contatto per una F1 tecnologica ma meno costosa rispetto a quanto si dice in ottica 2021.

Fonte: Historic Minardi Day