Mentre i piloti in pista si danno battaglia sotto la pioggia azera, che sta interessando il Gp d'Azerbaijan, Christian Horner, team principal della Red Bull, non le manda a dire e, nonostante gli ottimi risultati del venerdì, non riesce ad essere felice per alcuni aspetti delle sue RB14. Ovviamente, se l'aspetto telaistico ed aerodinamico della vettura rasenta la perfezione, anche grazie al solito genio di Adrian Newey. Allo stesso modo, però, appare ovvio anche che a finire sotto accusa, sia la power unit Renault, che paga ancora un gap importante rispetto alle unità motrici di Ferrari e Mercedes. Un problema che Horner teme moltissimo, poichè le impostazioni che in qualifica possono usare i team motorizzati dalle due case rivali, potrebbero far perdere molto alla Red Bull, fino ad ora apparse in grande forma.
Il disappunto della Red Bull nei confronti di Renault, si manifesta tutto nelle parole del manager britannico, che non nasconde il suo interesse verso la rivale Honda: "Persino la Williams è migliore di noi sul rettilineo di due chilometri. Renault sta lavorando duro, ma la nostra relazione è fatta di alti e bassi emozionali. Abbiamo molto interesse a seguire il lavoro della Honda con la Toro Rosso, perché è la prima volta in dieci anni che abbiamo una reale opzione sul tavolo“.
Proprio la scelta della Power Unit che verrà montata sulla prossima Red Bull è uno dei nodi fondamentali da scogliere riguardo il futuro del team, che guarda avanti anche per quel che riguarda la scelta dei piloti, poichè bisogna trovare colui che farà coppia con Verstappen nel 2019, dato che Ricciardo è in scadenza e sembra che i colloqui tra il team e l'australiano potrebbero durare a lungo: "Parleremo con Daniel Ricciardo a porte chiuse. Ma non è un segreto che rinnovare con lui sia la nostra priorità. L’unico punto di domanda è sulle prestazioni della power unit“.