Una gara pazza, il Gran Premio di Cina che viene vinto da Daniel Ricciardo al termine di 56 giri in cui le cose sono cambiate molto velocemente, specialmente nell'ultima sezione della corsa. La Red Bull torna a trionfare con il pilota australiano, anche grazie alla strategia cambiata - guarda caso - dopo un incidente tra le due vetture "cadette" della scuderia austriaca, ovvero le Toro Rosso di Gasly e Hartley: la safety car che ne è conseguita agevola il numero 3 dello schieramento ma anche il compagno di box Max Verstappen, il quale però rovina parzialmente una rimonta che avrebbe potuto anche portarlo in seconda posizione: il crash con Sebastian Vettel obbliga il tedesco - partito dalla pole position - a giungere addirittura in ottava posizione, complici alcuni danni alla sua Ferrari. La Rossa arriva sul podio con la terza posizione di Kimi Raikkonen, preceduto da un Valtteri Bottas che sperava ormai di aver vinto prima dell'incidente e dell'arrivo in gran carriera delle Red Bull. Quarta posizione per Lewis Hamilton, autore di un'altra gara anonima.
Raikkonen tenta l'attacco su Vettel ma deve rallentare e cedere la posizione su Bottas, un paio di curve più tardi arriva anche il sorpasso di Verstappen su Kimi. Perde posizioni anche Hamilton, attaccato senza successo da Ricciardo mentre alle spalle dei primi sei è buono lo spunto del tandem delle Renault, con Hulkenberg e Sainz che mantengono le posizioni e lasciano ai margini della Top Ten la coppia di casa Haas, con Grosjean che tiene dietro Magnussen. Il gruppo si va sgranando giro dopo giro e non si vedono possibilità di attacco, anche perchè le Red Bull con gomma ultra soft non performano più di tanto. Dal giro 11 inizia il valzer dei pit stop e delle strategie: le due Renault e Hartley montano la media, Perez passa alla ultra soft e Ocon va con super soft. Poi rientrano ai box in sequenza Verstappen e Ricciardo, entrambi al giro 18 e con gomma media per andare fino in fondo, seguiti nella tornata successiva da Hamilton e al giro 20 da Bottas. La Ferrari resta in pista, con l'idea di allungare il più possibile il primo stint di gara.
Tuttavia, aver allungato di un paio di giri penalizza Vettel: Bottas vola, Seb entra in pit lane e viene bruciato dal finlandese. Raikkonen resta in pista ma con tempi chiaramente peggiori rispetto ai suoi rivali diretti, provando anche a rallentare il suo connazionale al momento del corpo a corpo. Mossa che riesce fino al giro 28, quando la Mercedes sorpassa e Vettel non ne approfitta fino in fondo, complice l'ottima performance della freccia d'argento. Kimi va poi ai box e ricostruisce la sua gara, il tedesco non riesce a tenersi a contatto, forse intenzionato a non far scaldare troppo la Ferrari. Intanto Hamilton non riesce a farsi troppo sotto su Verstappen per giocarsi il podio, Ricciardo resta a distanza di sicurezza ma tutto cambia al giro 31: Gasly sperona Hartley, pezzi di Toro Rosso in pista e safety car. Cinque giri di attesa e si riparte, con Verstappen e Ricciardo su gomme gialle nuove: l'australiano ne approfitta e al giro 37 passa Raikkonen sul lungo rettilineo per prendersi la quinta posizione, sfruttando la super soft fresca e puntando il compagno di squadra.
Bagarre vera tra Verstappen e Hamilton, il campione del mondo si ricorda del contatto in Bahrain e chiude la porta. Ne approfitta Ricciardo per farsi sotto all'inglese e per mettere a segno un sorpasso clamoroso, ancora una volta in fondo al rettilineo lungo. È il momento d'oro delle due Red Bull, l'olandese passa il campione del mondo ma poi ha il suo classico momento privo di lucidità, ancora una volta contro Vettel: stessa curva, stavolta c'è il crash e la gara del tedesco è rovinata anche per probabili danni alla sua Ferrari. Intanto Ricciardo continua a volare e infila Bottas con un altro sorpasso da favola in fondo al primo rettilineo: prima posizione per l'australiano che scappa via, mentre Raikkonen si avvicina al compagno di squadra. Come se nulla fosse Verstappen riprende la marcia e si prende la posizione su Hamilton, in un certo senso avvertito anche della penalità di dieci secondi rifilata al figlio di Jos, ma si accende la lotta tutta finnica per il secondo posto proprio con l'arrivo dell'olandese che si attacca ai due nordici. Tuttavia, tutto rimane com'è, fatta eccezione per Vettel costretto a capitolare anche nei confronti di Alonso.