Non più di qualche settimana fa, nel mondo della Formula 1 inizia a girare la voce di un interesse della Mercedes per un nuovo Lewis Hamilton, un nuovo fenomeno dei kart da blindare, per non farlo finire nell'orbita dei team rivali quali Ferrari e Mercedes. L'obiettivo del team di Stoccarda proviene da un Paese dove i motori sono il pane quotidiano, la Mercedes mette gli occhi su un ragazzo italiano, emiliano ad esser preciso.
Dopo qualche giorno, Toto Wolff decide di uscire allo scoperto e spiega di essere pronto a supportare la carriera di un giovane italiano, che dal suo identikit risulta essere Andrea Kimi Antonelli, seguito anche dalla Ferrari e scippato alla casa modenese dall'astuto manager austriaco. Il ragazzo, al momento, è seguito dalla grande famiglia Minardi, in special modo da Giovanni Minardi - figlio del grande Giancarlo - e da Alberto Tonti, socio di Minardi Jr.
E proprio grazie alla Minardi Management, Vavel Italia riesce a raggiungere in anteprima esclusiva il kartista emiliano, che ci racconta la sua esperienza in questa, fino ad ora, breve carriera e i suoi sogni.
Ciao Andrea, benvenuto con noi e grazie per essere qui! Nonostante tu abbia solo 12 anni, sei venuto alla ribalta per essere già nel programma giovani della Mercedes. Per chi non ti conosce bene, presentati al pubblico!
Ciao, grazie. Mi chiamo Andrea Kimi Antonelli, ho 11 anni, sono di Casalecchio di Reno (Bologna) e frequento la prima media.
Dove nasce la passione per i motori e quando hai iniziato a correre?
Il mio papà ha un Team. In realtà io non dovevo correre, dovevo provare il kart una volta sola ma quando mio papà ha visto che mi piaceva molto ed ero io che chiedevo di portarmi a girare non ha avuto il coraggio di farmi smettere. Ho iniziato a correre seriamente nel 2015.
Fino ad ora, quali sono state le vittorie più importanti che hai raggiunto e ti sei divertito in questa prima parte di carriera?
Le vittorie più importanti sono: 2015 Campionato Easy Kart + finale internazionale Easy Kart. 2017 Wsk Castelletto di branduzzo e Italiano a Battipaglia. 2018 per adesso Champions Cup ad Adria, Winter Cup a Lonato, Wsk Master Series a Muro Leccese. In questi anni ci sono state gioie e dolori ma sono stati dei bellissimi anni.
Qualche mese fa Toto Wolff, manager di Mercedes Motorsport, ha ammesso di averti inserito nel loro programma di sviluppo dei giovani. Come ti ha conosciuto la Mercedes e come è stato il vostro primo incontro? Cosa hai provato in quei momenti?
Giovanni Minardi ha parlato di me a Toto Wolf alla gara di Monza F1 2017, G. Lagrue che segue il programma giovani in Mercedes è venuto a vedermi alla gara di Adria il novembre scorso, ci siamo presentati ma praticamente non ho aperto bocca, ero in difficoltà, non riuscivo a credere che era venuto a vedere proprio me. Toto non l’ho ancora conosciuto, spero di farlo presto.
Tuo papà, Marco, è un pilota. Quanto è importante avere dei genitori che ti supportano come lui e che già vivono nel mondo delle corse?
E’ un grande vantaggio perché mi da dei consigli utili, e se mi sgrida cerco di migliorarmi, anche se all’inizio non la prendo bene.
Invece, da un anno a questa parte sei entrato nel programma Minardi, una grande famiglia che da sempre coltiva giovani talenti. Cosa hai imparato in questo anno con loro?
Nella famiglia Minardi vedo quello che ho sempre visto nella mia, la passione e l’amore per il motorsport quindi con loro mi trovo molto bene e sono lusingato che abbiano voluto puntare su di me.
Nel mondo dei motori, chi sono i tuoi miti e chi vorresti un giorno sfidare?
Hamilton, Schumacher e Senna ma in verità sono un appassionato della vecchia F1, da piccolo guardavo sempre un programma chiamato F1 retrò e conosco molti episodi dell’epoca. Un giorno mi piacerebbe sfidare Verstappen perché è veramente tosto oltre ai miei avversari di kart naturalmente.
Quali sono i tuoi obiettivi, cosa vuoi fare da grande?
Voglio fare il pilota professionista e correre veloce come il vento.