Sembra ieri che ci siamo trovati a commentare le presentazioni delle vetture del 2017, anno di cambiamenti per l'aspetto aerodinamico e degli pneumatici rispetto alle stagioni precedenti. Sembra ieri che abbiamo commentato come Mercedes e Ferrari abbiano impostato due filosofie progettuali antitetiche per puntare al campionato del mondo del 2017, argomento di discussione in ogni week-end di campionato, e di come ognuno calzasse su un tracciato piuttosto che un altro.
Ed è stato ieri, che una dopo l'altra, Mercedes e Ferrari hanno rinnovato la sfida togliendo i veli alle vetture che calzeranno le piste del campionato del mondo di Formula 1 del 2018.
Come abbiamo già avuto modo di commentare in questo articolo, nel team guidato da Toto Wolff, è scelta la strada della perseveranza in un indirizzo tecnico che lo scorso anno ha portato 15 vittorie su 20 gare. Premesso che la vera differenza la farà il motore, sia in termini di performance che di affidabilità in un campionato in cui una power unit dovrà durare 7 Gran Premi, qualche elemento si può già trarre, considerando che ovviamente i veri valori in campo li vedremo nel primo ciclo di gare in calendario.
In particolare si può notare come, per quanto si sia ridotto un minimo il passo vettura, in Mercedes abbiano deciso di rimanere sostanzialmente con una vettura che prediligerà circuiti ad alta efficienza. Vettura "lunga" e assetto che non presenta grosse differenze in termini di altezze da terra tra anteriore e posteriore, sono le due primissime cose che possiamo appurare.
Ma il vero punto su cui focalizzare l'attenzione è l'intenso lavoro sviluppato nel corso dell'inverno, così come dichiarato da Hamilton e Bottas, confluito in una mole immensa di test e idee su cui i tecnici si sono confrontati. Da quando è iniziato il progetto 2018 sono state disegnate e realizzate quasi 7000 nuove componenti, mentre altre 40.000 sono state soggette a delle verifiche e sottoposte a test di tenuta. Uno sforzo che ha richiesto sacrifici a tutto il personale, al punto che la stessa Mercedes ha reso noto come nel ristorante interno al team nella sede di Brackley, siano state servite ben 3.150 colazioni il sabato mattina.
A conferma di ciò, vi riportiamo le dichiarazioni del Direttore Tecnico James Allison, il quale ha rimarcato l'importanza di questa metodologia di lavoro: "L'inverno è stato intenso la mole di lavoro è immensa. Parliamo di migliaia di progetti, e ai gruppi che li studiano è chiesto di consegnare diverse centinaia di disegni al giorno allo staff che li deve realizzare. Il gruppo di test e sviluppo e il team che gestisce i 'dyno' devono essere pronti a ricevere e provare i pezzi per assemblarli e destinarli su dei kit per i test interni. Questo processo ci permette di essere ragionevolmente sicuri che tutto sia affidabile".
Inoltre, l'ex direttore tecnico di Lotus e Ferrari, ha voluto rimarcare il fatto che nel 2017 la Mercedes abbia avuto più volte delle difficoltà di approccio al week-end di gara. Su questo si è voluto lavorare molto, e il tutto è stato reso non facile proprio a causa della vettura della passata stagione: "La W08 non ci ha facilitato la vita anche sulle piste dove eravamo a nostro agio. Abbiamo trovato la strada risolvendo i problemi che si sono presentati di volta in volta, ma non è mai stato semplice. Speriamo di aver fatto qualche passo in avanti sotto questo aspetto, e che la vettura di quest'anno possa avere delle reazioni più chiare e prevedibili facilitando la vita degli ingegneri. Lo scorso anno erano tutto nuovo a causa dei regolamenti tecnici, e non eravamo certi che la direzione presa si sarebbe confermata quella giusta. Quindi abbiamo volutamente lasciato un certo spazio di manovra per adattarsi se avessimo scoperto che qualcosa non funzionava come previsto. Quest'anno, essendo un po' più fiduciosi sulle direzioni, siamo stati in grado di focalizzarci su determinati concetti, quindi abbiamo estremizzato alcune soluzioni".
Su questo aspetto è intervenuto anche il responsabile powertrain Andy Cowell, il quale è andato un pizzico più nel dettaglio: "Stiamo cercando di rimanere umili e continuiamo a lavorare come che abbiamo sempre fatto. Non esiste una formula segreta per ciò che facciamo, è un lavoro di ingegneria: se c'è un'idea di come ridurre l'attrito o migliorare l'efficienza della combustione, ne discutiamo nel nostro forum in modo molto schietto. Alla fine si tratta di combinare creatività umana, passione ed entusiasmo"
Ma come tutti sappiamo, dal 2014 in poi, la Mercedes ha costruito il suo stra-potere in quel motore che ha decisamente fatto la differenza. Merito del team guidato da Cowell e della Petronas, main sponsor del team anglo-tedesco ma non solo, come ha voluto precisare l'ingegnere inglese: "Quest'anno sarà importante l'affidabilità della power unit. Parliamo di un aumento della percorrenza di circa il quaranta per cento ed ovviamente l’obiettivo che ci siamo posti è quello di raggiungere l’affidabilità senza perdere performance. Dover affrontare un Mondiale con soli tre motori e due sistemi ERS è una bella sfida. Ma abbiamo anche cercato di lavorare sugli ingombri per facilitare la vita dei nostri colleghi di Brackley, così come a stretto contatto con la Petronas sull’efficienza della combustione."
Quello che balza all'occhio da queste dichiarazioni e dai numeri posti più in alto, si denota non solo un know-how estremamente di livello tra le fabbriche di Brackley e Brixworth. Si vede anche come sia importante l'organizzazione del lavoro, in un continuo processo di feedback tra tutti i tecnici in ogni singola area. Un'organizzazione che costa tempo e persone, che però ha portato 8 titoli negli ultimi 4 anni.