Il direttivo della MotoGP ha approvato il cambiamento di regole riguardanti i test: solo tre delle cinque prove ufficiali pre-stagionali saranno effettuate su circuiti del Mondiale ed i collaudatori potranno scendere in pista solo tre volte. Il cambiamento è stato deciso soprattutto per evitare che i team usino i test per sviluppare l'assetto in vista dei gran premi che si correranno su quei circuiti, come accaduto fino allo scorso anno.
Non ha accolto positivamente il cambiamento la Ducati, che contesta molto le tempestiche: "Inizialmente Ducati era d'accordo con questa idea, ma quello che non ci è andato bene è che sia stata ufficializzata solo un mese prima della nuova stagione - a parlare è Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Rossa -. Riteniamo che sia irrispettoso per le aziende che hanno già pianificato gli spostamenti e le attività in vista dei test, anche considerando l'assegnazione delle moto ai team satellite e quelli ufficiali. Ci siamo posti contro la decisione già in Giappone, sapendo che un mese dopo avremmo cominciato la nuova annata".
Le nuove regole hanno quindi costretto la Ducati a cambiare i propri piani e di conseguenza anche quelli dei propri piloti, che sono dovuti scendere in pista nei test Irta di Jerez, quando invece sarebbero dovuti saltare in sella solo i collaudatori: "Soprattutto per quanto riguarda le tempistiche, sono completamente contrario perché avevamo già programmato i test per l'anno prossimo, come e quando i piloti avrebbero girato con la nuova moto. Inizialmente Dovizioso e Jorge dovevano provare la moto 2018 a Valencia nella sessione dopo la gara, mentre Danilo Petrucci e Michele Pirro a Jerez a fine novembre. Abbiamo dovuto cambiare totalmente il piano perché Jerez non sarebbe più stata pista per i test, perché Pirro non poteva e perché ovviamente Jorge e Dovizioso non possono provare cinque giorni il prossimo anno, dunque abbiamo dovuto sfruttare anche i due di novembre".