Come avrete avuto modo di sapere, con la conferenza stampa di oggi si è ufficialmente aperto l'ultimo week-end di questa stagione di Formula 1. Ma in un campionato ormai già deciso, a parte una lotta nel retro classifica che vale la sesta posizione nel mondiale costruttori, l'ultimo appuntamento in calendario viene sfruttato dai top team in preparazione per il 2018, come ad esempio Ferrari e Mercedes che useranno le prove libere di Abu Dhabi per testare delle nuove componenti aerodinamiche.
Sulla stessa onda, anche la Pirelli che nello splendido scenario di Yas Marina ha ufficializzato le mescole che esordiranno il prossimo marzo a Melbourne, che oltre "all'arcobaleno" che balza all'occhio in un primo istante si portano dietro ragionamenti tecnici e sportivi che hanno avuto come base di partenza proprio il campionato che si sta concludendo, importante chiave di volta da un punto di vista del regolamento tecnico.
Ma andiamo con ordine, cominciando con la "carta d'identità" dei nuovi pneumatici, che si presentano in 9 compound, di cui 7 slick (da asciutto) ai quali vanno aggiunti gli Intermedi e quelli da bagnato estremo. Se in questi ultimi due c'è poco da dire, almeno al momento, a parte la diversa profondità del tassello per smaltire una diversa quantità d'acqua, il grosso della novità riguarda gli altri sette. Partendo dal presupposto che il lettore di questo articolo sappia, appunto, leggere, diciamo che la gamma presenta la Hypersoft come la mescola più morbida per poi diminuire, a favore della durata, sino alla Superhard.
Al netto dei colori che potete tranquillamente vedere dall'immagine di sopra, quello che ci interessa è fare qualche valutazione più di indirizzo tecnico, secondo anche quelle che sono le indicazioni fornite dallo stesso gommista italiano. Il primo punto, riguarda uno degli aspetti più importanti su cui si è discusso quest'anno, in cui piloti e team hanno "accusato" Pirelli di aver costruito degli pneumatici troppo conservativi, che hanno portato in diversi Gran Premi le squadre ad una strategia obbligata ad un solo pit stop. In questa direzione, tutte le gomme del 2018 saranno di uno step più morbide rispetto a quelle del 2017, con la chiara intenzione di portare il circus ad avere una più vasta possibilità in chiave strategica, con almeno un paio di soste su ogni pista.
Altra novità è rappresentata dalla Hypersoft, che sarà a disposizione per la prima volta dei team nei test nel post GP di Abu Dhabi e che farà il suo debutto "ufficiale" in Australia, rappresentando il compound più morbido mai realizzato dalla Pirelli in Formula 1, con la chiara intenzione di sfruttare tale mescola nel week-end di Montecarlo o comunque in circuiti il cui asfalto dovesse presentare poco grip (Russia?).
Sulla questione delle strategie, il responsabile Racing di Pirelli Mario Isola, ha però fatto sapere che le gomme del 2018 consentiranno comunque ai piloti di poter spingere al massimo sia con pneumatici nuovi che usati, quindi la struttura e l'impostazione tecnica rimarrà quella del 2017, con la "sola" modifica della rugosità superficiale e di come questa vari tra i diversi set.
Ci si attende dunque un miglioramento prestazionale, in particolare sui tempi sul giro che qualcuno valuta in circa un secondo e mezzo di media e vedremo come verrà gestito questo upgrade, che porterà, salvo scelte conservative questa volta dei team, all'abbattimento dei record della pista come già avvenuto in questa stagione. Staremo a vedere.