Dopo l'ottima stagione da rookie, Johann Zarco è andato in Yamaha a battere cassa. No, non per un nuovo contratto, ma per avere un trattamento da pilota ufficiale, quindi lo stesso che ricevono Valentino Rossi e Maverick Vinales. Questa soluzione è già adottata sia da Honda, sia da Ducati: i giapponesi hanno fornito la proprio RC213V 2017 anche a Cal Crutchlow, mentre la casa di Borgo Panigale ha riservato il trattamento da ufficiale a Danilo Petrucci.
La volontà di Zarco di ricevere lo stesso trattamento dei due piloti del team ufficiale nasce, sia dai risultati ottenuti quest'anno, spesso in top five e sul podio a Sepang, sia dalla preoccupazione di non essere competitivo il prossimo anno, quando, in teoria, dovrebbe ereditare al moto del 2017. Il francese ha potuto osservare lungo tutto l'arco dell'anno le difficoltà che hanno avuto Valentino Rossi e Maverick Vinales, spesso più lenti di lui, casistica sempre più frequente sul bagnato, e quindi non vuole trovarsi nella situazione di non poter rendere al meglio. Il due volte campione del mondo di Moto2, si è detto però fiducioso che la casa di Iwata non darà una moto con così tanti problemi al proprio team satellite: "Se la Yamaha ha commesso qualche errore con la moto di quest'anno, non credo che la darà al Team Tech 3. Perché non possono darci la moto 2018?".
A fare da eco a Zarco, c'è anche Valentino Rossi, che forse gli regala l'endorsment più importante per ottenere ciò che vuole, la moto 2018, ricordando come abbia già scartato una evoluzione di un mezzo perché non gli sembrava competitiva: "Guidare la M1 2017 sul bagnato è impossibile e Zarco non è stupido. Per esempio, ha ottenuto il suo primo titolo in Moto2 nel 2015 e quando la Kalex gli ha voluto dare la versione 2016 della sua moto, l'ha rifiutata. Ed ha vinto di nuovo il campionato".