Dopo il trionfo di Lewis Hamilton, condito dallo spettacolo del Gran Premio degli USA, la Formula 1 si sposta poco più a sud e si dirige su Città del Messico, per il Gp che si terrà sul circuito "Hermanos Rodriguez", pista che racchiude molta storia, ma che non esalta particolarmente a causa delle recenti modifiche, come la celebre curva Peraltada, nota per il sorpasso di Mansell ai danni di Berger nel '90. 

Il mondiale arriva all'Autodromo Hermanos Rodriguez con Lewis Hamilton che ha il secondo match-point per chiudere un campionato dominato nella seconda parte, anche grazie alle sfortune della Ferrari, tradita dall'affidabilità e non solo. Sebastian Vettel deve vincere a tutti i costi e deve sperare di rosicchiare almeno 17 punti al rivale, che ora lo guarda dall'alto dei suoi 66 punti di vantaggio. Per il resto si attende battaglia serrata anche da parte dei due Red Bull, con Raikkonen in ripresa, mentre Bottas sembra essersi bloccato dopo il rinnovo. 

RECORD DEL CIRCUITO- Il Circuito ha molta storia, poiché si è corso sulle alture messicane sin dal 1962. Il record di vittorie appartiene a due grandi piloti, il primo è Jim Clark, il secondo è il tetra-campione del mondo Alain Prost, che vinse nella famosa edizione del 1990, dove partendo 13° riuscì a rimontare fino alla testa, e nel 1988. Il record sul giro invece appartiene a Nico Rosberg, che nel 2015 fece segnare il tempo di 1.20.521, durante la gara. 

IL TRACCIATO- Il circuito Hermanos Rodriguez è stato costruito agli inizi degli anni '60, in seguito ai successi dei fratelli Rodriguez. La conformazione iniziale prevedeva un tracciato di 5 km, una pista che si sviluppava all'interno di un parco alla periferia della capitale messicana. Due lunghi rettilinei, uniti da una semicurva, per poi finire nel tornante Hairpin, a cui seguiva un tratto di curve veloci, The Esses. Dopo 17 anni di assenza, il circuito rientrò nel circus con delle rivisitazioni, ad esempio il tornante Hairpin era stato sostituito da un tratto di due curve, unite da un breve rettilineo. Scomparso dal calendario mondiale nel 1991, è rientrato due anni, con una conformazione ancora diversa. Il tratto delle Esses è stato sostituito da curve più spigolose, mentre la famosa curva Peraltada è stata sostituita da un tratto di strette curve a gomito, che passa nello splendido scenario dello stadio di Città del Messico. Il circuito attuale è lungo 4304 metri e prevede il lungo rettilineo principale, seguito da una chicane, che ha sostituito la veloce curva già esistente. Le curve ora sono 17, di cui 10 a destra e 7 a sinistra.

Fonte: formula1.com

ASPETTATIVE- Lewis Hamilton è in un periodo di forma inarrivabile, spinto anche da una W08 mostruosa, capace di distruggere gli avversari senza mostrare il minimo segno di cedimento. Il britannico viene dal trionfo nella sua seconda casa, ovvero gli States, e punta a laurearsi iridato nel vicino Messico, ma sicuramente non vorrà fare il calcolatore e, dunque, sembra impossibile che si accontenti. Dall'altro lato, Sebastian Vettel viene da un Gp degli USA corso per metà all'attacco e per metà in difesa, a causa dello scarso feeling con le gomme Soft, che gli han fatto perdere tempo rispetto ad Hamilton. Il tedesco, con il circuito messicano, non ha avuto in questi due anni un rapporto facile, poichè nel 2015 fu costretto al ritiro e lo scorso anno fu protagonista di un post-gara rovente, che vide coinvolti lui, Verstappen e Ricciardo, con l'australiano che riuscì a salire sul podio grazie alle penalità dei rivali. Per non far festeggiare Hamilton e per rifarsi di questi due anni, il driver Ferrari vorrà tentare l'impossibile e cercherà per questo di vincere. 

Crescono le quotazioni delle due Red Bull e di Kimi Raikkonen, finalmente rinato ad Austin, dove è salito sul podio. Il finnico potrebbe essere la sorpresa del GP, anche se nemmeno lui ha un ottimo rapporto con l'Hermanos Rodriguez, a differenza dei due piloti Red Bull, che lo scorso anno misero in difficoltà Sebastian Vettel, con il loro gioco di squadra che permise a Ricciardo di chiudere sul podio. Il circuito, poi, si adatta molto bene alle caratteristiche della Red Bull, ad eccezione del lungo rettilineo principale, dove il motore Renault potrebbe soffrire rispetto allo strapotere Mercedes. Infine, tra i top team, bisogna capire dove potrà arrivare Valtteri Bottas, che dopo il rinnovo sembra davvero su un altro pianeta, lontano dal pilota freddo e cinico della prima metà di stagione. 

Dopo aver fatto una stagione a parte, la Force India potrebbe doversi guardare dall'assalto della Renault, che punta il 5° posto. Il team anglo-indiano non rischia nulla nella classifica costruttori, ma in questo finale di stagione tra loro ed il team di Enstone, forte di due piloti solidi come Sainz e Hulkenberg, si potrebbe creare una battaglia spettacolare. Proprio la Renault mette in difficoltà la Williams, che pensava di avere già in tasca il 5° posto tra i costruttori, ma ora deve considerare l'assalto del team di Abiteboul, anche a causa di uno Stroll meno incisivo nelle ultime gare. 

Difficile, invece, che la Toro Rosso riesca a giocarsi il quinto posto, mentre potrebbe puntare a fare risultato a Città del Messico, anche se la coppia piloti non assicura niente e dunque prendono valore le quatazioni di Haas e McLaren, con la Sauber che resta fanalino di coda. 

ORARI TV- Come per Austin, anche in Messico sia la Rai che Sky trasmetteranno in diretta tutti i turni di prove libere, le Qualifiche e la gara. 

Giovedì 26 ottobre
Ore 18.00, Conferenza Stampa

Venerdi 27 ottobre
ore 17.00-18.30, Prove libere 1
ore 21.00-22.30, Prove libere 2

Sabato 28 ottobre
ore 17.00-18.00, Prove libere 3
ore 20.00, Qualifiche

Domenica 29 ottobre
ore 20.00, Gara