La decisione di accorciare la gara della Moto3 dopo il ritardo dei warmup a causa di una fitta nebbia che aveva avvolto il circuito di Aragon nella mattina, ha fatto sì che tutte le emozioni fossero concentrate in appena 13 giri, che sono stati davvero di fuoco. Dopo una gara intensa a trionfare è stato l'ormai solito Joan Mir, pilota davvero completo che dimostra ancora una volta una maturità eccezionale nonostante i suoi appena 20 anni: lo spagnolo ha lasciato sfogare gli altri nella prima parte della gara, salendo in cattedra negli ultimi passaggi e conquistando l'ottava vittoria della stagione, che lo consegna alla storia perchè nessuno ha vinto quanto lui in Moto3 in una sola stagione. A lui si devono arrendere Di Giannantonio e Bastianini, autori comunque di una gara ottima, col romano che ha rimontato addirittura dalla 14° posizione da cui era partito. I due italiani hanno tuttavia da recriminare sul comportamento di Mir nell'ultimo giro, quando sul lungo rettilineo ha iniziato a zigzagare un po' troppo per non permettere agli altri di superare, una mossa ai limiti del regolamento.
Jorge Martin deve accontentarsi del quarto posto, che non rende del tutto onore ai sorpassi che ha effettuato, mentre Aron Canet al traguardo è sesto; torna tra le posizioni che contano dopo una lunga assenza John McPhee, che coglie un buon settimo posto rimanendo sempre nel gruppo di testa. Ottavo posto per Ramirez, mentre brilla di luce propria Denis Foggia, wild card qui ad Aragon con lo Sky Junior Team, riuscendo a rimanere sempre negli scarichi dei migliori, un risultato di tutto rispetto per un giovane che si avvicina per la prima volta al Mondiale, mentre corre abitualmente nel CEV. Oettl è nono, mentre si tratta di una gara deludente per Romano Fenati, decimo al traguardo, che ieri lamentava una mancanza di potenza sul dritto, problema evidentemente irrisolto perchè quest'oggi non riusciva a superare in scia.
LA GARA Nonostante la gara sia stata accorciata a 13 giri, quasi nessuno azzarda la scelta della gomma soft al posteriore. Allo spegnimento dei semafori parte bene Martin, Foggia si prende momentaneamente il terzo posto alla prima curva, ma è Bastianini che prende la testa della corsa, mentre Bulega, Fenati e Di Giannantonio non hanno un buono spunto. Si forma un duo in testa composto da Bastianini e Martin che prova a prendere il largo, salvo poi disturbarsi con dei sorpassi e permettere il ricongiungimento del gruppo. Continua l'ottima gara di Foggia, che rimane negli scarichi di Mir intorno alla quinta posizione; lo spagnolo però cambia passo a sei giri dalla fine, portandosi in testa e tentando l'allungo sul resto della ciurma. Risale la china notevolmente Di Giannantonio, autore di diversi sorpassi davvero belli che lo portano ad essere terzo e poi addirittura a guidare la corsa con una staccata di autorità a cinque passaggi dalla bandiera a scacchi. Quando mancano tre giri dalla fine la gara si accende ulteriormente con i sorpassi di Foggia su Mir e di Bastianini su Martin, mentre Di Giannantonio tiene la testa, provando a dare un grande strappo. Nell'ultimo passaggio Mir stacca profondo alla prima curva e va davanti, si tocca con Di Giannantonio che tuttavia non molla, ma è Bastianini ad infilarsi sul romano; sul lungo rettilineo prima delle ultime due curve Diggia si riprende la posizione sul riminese, mentre Mir zigzaga davvero tanto e si protegge, volando verso la vittoria.