Nel 2006, ad un anno dalla sua ideazione, nell'allora Gp2 Series, fece la sua apparizione il Team Trident Motorsport. Fondato da un manager di caratura internazionale, come Maurizio Salvadori, il team si è sempre distinto nella categoria cadetta della Formula 1 per la sua ambiziosità, per la sua familiarità e per l'ambiente adatto a far sbocciare talenti pronti al grande salto in Formula 1. Dal 2012, poi, il team piemontese ha deciso di impegnarsi anche su un secondo fronte, che è quello della Gp3 Series, anticamera alla F2 e alla F1.
La Trident, dal 2014, è guidata da un manager valido e giovane come Giacomo Ricci. Il lombardo ha sulle spalle, nonostante la giovane età, già una grande esperienza, derivata soprattutto dalla sua carriera da pilota, iniziata nel 2001 con la Formula BMW e conclusasi nel 2010, con la Gp2, apice di una carriera sempre al vertice, durante la quale ha conquistato il titolo di campione Europe nella F3000 e un 3° posto nel mondiale Gp2 Asian Series, nella stagione 2009-2010.
Risultati che ne fanno uno dei manager più interessanti ed esperti dell'ambiente delle categorie di lancio, dove una buona guida può aiutare un giovane pilota ad esplodere definitivamente e a spiccare il salto verso il grande traguardo della F1.
Vavel Italia è riuscita a raggiungere il manager meneghino, che ci ha parlato del suo passato da pilota e della sua carriera da team manager, dove ha già raggiunto buoni risultati.
Signor Ricci, salve. Lei è stato un ottimo pilota ed ora gestisce un bel team, che lotta sia in F2 che in Gp3, con ottimi risultati. Ci racconti un po’ la sua carriera, sia da pilota che da Team Manager? Come tutti i ragazzini ho iniziato da giovanissimo con i kart, all’età di 5 anni, con la 60 cc Mini kart per poi salire di categoria fino alla 100 ICA e 100 Formula A. A 16 anni sono passato in monoposto con la F. BMW, per approdare negli anni successivi in F.3000 e poi in GP2, l’attuale FIA F2.
In tutti gli anni per pagarmi i viaggi e le trasferte di gara in gara ho sempre seguito giovani piloti e gentleman driver nella veste di coach driver, per poi finire nel 2013 a lavorare come Team Manager per MLR71 Team di Auto GP. Ad inizio 2014 ho ricevuto l’offerta seria e importante da parte di TRIDENTMotorsport per ricoprire il ruolo di Team Manager in Gp2 e GP3. Senza starci troppo a pensare ho accettato sapendo che questa sarebbe stata una scelta di vita e non solo momentanea.
Lei ha esordito nella Formula BMW nel 2001 e dal 2008 è stato costantemente nell’orbita della Gp2 Serie, fino al 2010. In questi anni, quali sono state le maggiori soddisfazioni a livello personale? Ricorda qualche gara o qualche evento in particolare? Sicuramente un bel momento della mia carriera è stata la vittoria del campionato Europeo di F3000 Euroseris nel 2006, mi ero davvero impegnato per raggiugere questo scopo e, dopo tanti sforzi, ero finalmente riuscito a vincere un importantissimo campionato Europeo. Ma personalmente mi sento di dire che sono diventato un pilota completo nel 2010 in GP2. Devo confessare che dal 2008 in avanti non sono più riuscito a trovare nessun supporto economico da parte di sponsor/investitori e da li in avanti me la sono dovuta cavare con le mie forze e conoscenze.
Ad oggi penso di essere stato l’unico pilota a correre gratis in GP2 e oltre ad essere molto orgoglioso di questo, sono riuscito a battere in diverse occasioni piloti attuali di F1 con un Team di secondo livello come DPR, correndo con materiale scartato da figlio del padrone del Team e senza avere mai la certezza di correre la gara seguente. Detto questo sono riuscito a finire terzo in campionato nel GP2 Asia edizione 2009/2010 e ad arrivare secondo a Barcellona nella Gp2 Main Series 2010, per poi vincere a Budapest e concludere la mia carriere in GP2 a causa altro pilota che ha portato un Budget sostanzioso al Team per il finale di stagione.
Dopo il suo ritiro, e dopo una breve parentesi nel 2012 tra le ruote coperte, è passato al muretto, come Team Manager. Com’è trovarsi al muretto e non più in pista? E che differenze ci sono? Non nascondo che aver smesso di correre ad altissimo livello da un giorno all'altro è stato un brutto shock per me, ma dall’altra parte mi ero davvero “rotto le palle” di dover andare a cercare supporti economici e di dovermi reinventare qualcosa di nuovo tutti i giorni per trovare un sedile. Oggi sono molto contento della scelta fatta e non mi manca la pista. Le differenze sono grosse, ad esempio quando fai il pilota ad un certo livello fai la vita dell’atleta e ti focalizzi su poche cose quali la preparazione fisica, mentale dell’evento e come andare più forte possibile. Dall’altra parte del muretto devi gestire un Team, gestione economica, ricerca piloti, ricerca personale, organigramma, budget e tutto il resto. Non giudico il fatto che uno sia più o meno difficile dell’altro ma creano due tipi di stress completamente diversi!
Il team è stato fondato nel 2006 da Maurizio Salvadori. Per lei cos’è cambiato da allora? Trident è uno dei 4 Team storici della serie che partecipano al campionato dal primo anno. Ogni anno il livello dei Team e dei piloti si alza sempre di più, il bello delle corse è che per rimanere al vertice devi continuamente migliorare. Nel momento in cui ti senti arrivato e pensi di aver raggiunto il TOP qualcun altro arriva e ti prende il posto momentaneo da leader!
La Gp2 è stata sostituita dalla F2, quali sono le particolarità che ricorda con piacere della vecchia serie? La Gp2 è sicuramente la categoria che ha portato negli ultimi anni più piloti in F1 ed è questo il suo grosso valore!
In questa seconda metà di stagione, quali sono gli obiettivi del team di F2? L’obiettivo prefissato per la seconda parte della stagione in F2 è quello di raggiungere un podio con Santino Ferrucci. L’americano all’esordio in F2 ha destato un'ottima impressione e sono convinto che, se ben guidato, il podio sia alla nostra portata.
Oltre al team di F2, esiste anche un team di Gp3, nato successivamente. C’è differenza tra il lavoro di un team in F2 e in Gp3? In Gp3 si lavora con piloti meno esperti ed è importante concentrarsi molto di più sull’aspetto guida/coaching. In F2 i piloti arrivano completi e normalmente ci si dedica ad altri aspetti !
In GP3 state ottenendo ottimi risultati, quali obiettivi vi eravate fissati ad inizio stagione e cosa vi aspettate in questa seconda parte di stagione? In Gp3 c’è una grande collaborazione tra i piloti ed il fatto di avere 4 vetture all’interno del Team ti da sicuramente molte più possibilità di fare punti, rispetto ad altri team che schierano solo due macchine! L’obbiettivo è quello di rimanere al vertice e cercare di lottare con ART, sia per il campionato piloti e squadre.
Tra i piloti presenti nel team, il più noto è Giuliano Alesi. Cosa può fare questo ragazzo nel futuro immediato? Oggi Alesi sta stupendo l’intero paddock: Giuliano è al terzo anno di monoposto e con appena una stagione di F4 Francese e una stagione in GP3, oggi si trova in lotta per il titolo 2017 GP3.
Quanto può essere pesante, secondo lei, portare un cognome così per un ragazzo ancora agli albori della carriera? Sicuramente il nome ALESI pesa ed è un ulteriore stress per lui, ma dall’altra parte gli sta permettendo di cavalcare l’onda all’interno del Ferrari Driver Academy. Giuliano è cresciuto tantissimo grazie all’inteso lavoro del FDA.
Qualche tempo fa si parlava di una fusione tra F3 e GP3, cosa ne pensa lei e che novità ci sono, nel caso in cui fosse vera la voce? Ad oggi non c’è nessuna certezza e sono solo rumors del paddock!
Tra i tanti piloti che ha affrontato in carriera, da pilota, chi l’ha impressionata maggiormente? Hamilton e Kubica, che io ho spesso definito ALIENI !
Come manager, invece, chi l’ha impressionata di più? Senza dubbio Toto Wolf e Maurizio Arrivabene .
Nel futuro di Giacomo Ricci e della Trident Racing, cosa c’è?Proseguire in entrambe le categorie F2 e GP3 al massimo livello !
Infine, un’ultima domanda, però sulla F1. Cosa ne pensa del mondiale e della F1 attuale, targata Liberty Media e che sta vivendo questa rinascita Ferrari? Il mondiale F1 sarà una vera battaglia fino all’ultimo tra Ferrari e Mercedes, sfida tra due grandi costruttori e due grandi piloti come Hamilton e Vettel.
Liberty Media sta facendo le mosse giuste e riporterà a breve in alto il brand F1 .