Finalmente è arrivato il risultato dei test svolti dalla Pirelli sulla gomma anteriore sinistra della SF70H di Kimi Raikkonen, la quale ha parzialmente ceduto negli ultimi giri del Gran Premio d’Inghilterra, pur consentendo al finlandese di rientrare ai box per un pit stop in più rispetto alla strategia, che però ha messo a rischio il terzo posto poi conquistato dal Campione del Mondo del 2007.

Se il sabato appena passato ha visto la casa milanese esprimersi sul più evidente e peggiore guaio accaduto nei medesimi giri a Sebastian Vettel, sia in termini di magnitudo del danno che da un punto di vista sportivo visto quanto questo sia costato al tedesco in classifica mondiale, in cui si diceva come il venir meno nella sua funzione dello pneumatico della Rossa numero 5 derivasse da una piccola foratura che è cresciuta nel corso della gara, degenerando in quello che poi tutti abbiamo visto.

Per quanto riguarda Raikkonen, il gommista milanese ha pubblicato la seguente dichiarazione:

The results of the analysis on Ferrari driver Kimi Raikkonen’s front-left soft compound tyre, which experienced an issue at the end of the recent British Grand Prix, reveal specific damage in two places at the edge of the belt close to the internal shoulder area.

This damage is not present throughout any other areas of the tyre whatsoever. Furthermore, the belt and the structure do not show any signs of fatigue. 

The possible initial cause of this damage is consistent with contact against an external body, leading to a partial separation of the belt from the carcass in the two affected areas. In one of these two places, as a logical consequence, part of the tread also became detached.

This damage did not however compromise the actual tyre structure, with Raikkonen able to make his way safely back to the pits on an inflated tyre.

A number of detailed tests have since been carried out, both destructive and non-destructive, on other tyres used by frontrunners at the British Grand Prix with a similar or bigger distance on them compared to the set used by Raikkonen (for 25 laps). On no occasion was there any sign of fatigue, detachment or laceration – or even the beginning of such problems – that affected the structure of the tyre.

In conclusion, Pirelli can confirm that no issues have emerged connected with the tyre itself.”

Per quelli che vogliono farla breve, basta l’ultima frase in cui sostanzialmente i tecnici della casa italiana confermano come dai test non sia uscita nessuna criticità dovuta allo pneumatico né tantomeno ad una sua difettosità in sede di produzione.

Per chi invece vuole approfondire un pochino di più la vicenda, la Pirelli comunica come il problema sia stato causato da una lesione di due punti dell’estremità delle cinture nella zona della spalla interna, mentre nessuna altra parte della gomma è stata interessata da eccessivo stress. Inoltre si dichiara come le cinture dello pneumatico e la carcassa non presentino inoltre segni di fatica.

Piccola traduzione per chi non è troppo addentro alla materia, quando si parla di “fatica” di un materiale o di un componente si riferisce al fatto che questo viene sollecitato ciclicamente ad una serie di stress. Che, in questo caso, sta ad indicare che sullo pneumatico gravano delle forze dovute a lunghezze dei rettilinei e a tipologie di curve, il tutto ripetuto per il numero di giri percorsi da quella gomma.

Nelle restanti parti della dichiarazione si fa riferimento al fatto di come questo non abbia intaccato la parte strutturale della gomma, che ha consentito a Raikkonen di rientrare senza “eccessive” criticità. Quello che però fa sorgere qualche domanda è la parte seguente: “La possibile causa iniziale della lesione è riconducibile al contatto con un corpo esterno, che ha portato al parziale distacco nelle due zone d’innesco e, come logica conseguenza di questo, si è avuto il distacco da parte del battistrada”.

Quindi secondo la Pirelli, l’anteriore sinistra della Ferrari numero 7 ha subito un contatto con qualcos’altro. Ma, in gara, Raikkonen non ha avuto contatti con nessuno.

Quindi di quale contatto si parla?