Ormai è chiaro, ciò che rende la F1 la madre di tutti gli sport motoristici, al pari del motomondiale, sono i duelli. In pista e non, tra rivali, ma anche, e soprattutto, tra compagni di team. Quest'anno si stanno verificando varie situazioni nei duelli tra compagni di squadra: dalla supremazia di Vettel ed Hamilton ai duelli ad armi pari, come tra Ocon e Perez

Ed è proprio il duello tra il messicano ed il francese, entrambi piloti Force India, che sta dando spettacolo in questi ultimi appuntamenti, merito anche di una Force India sempre più al top. I due, dopo un inizio discreto, ma non eccelso, di Ocon, sono arrivati a duellare in Spagna, quando hanno chiuso al 4° e 5° posto, senza però ostacolarsi mai realmente. A Montecarlo, poi, una gara storta ha fatto piombare entrambi fuori dalla zona punti e così si è arrivati a Montreal. 

In Canada i due erano in lotta con Ricciardo e Vettel per il podio, fino a pochi giri dalla fine. Ocon, 5°, chiede ai box di farsi agevolare il sorpasso da Perez, che, in nome della faida tra compagni di team, risponde picche. Il francese allora forza l'attacco e prova a superare il messicano a 4 giri dal termine. I due si ostacolano e quasi si buttano fuori, con il risultato di favorire la fuga di Ricciardo verso il podio e l'avvicinamento di Vettel. Il tedesco è un avvoltoio e in due giri si libera dei due piloti Force India, issandosi al 4°, posto. 

Fonte: formula1.com

A fine gara qualche scintilla scatta tra i due, ma nessuno interviene, anche perché è solo una battaglia e un po' di rivalità, in un team competitivo come la Force India, non fa male.

Non fa male fino a che i due non arrivano al contatto e rovinano uno la gara dell'altro. E questo è ciò che succede due settimane dopo, in Azerbaijan. 21° giro, ripartenza dopo la seconda Safety-Car. Perez attacca Massa, ma il brasiliano chiude la porta al driver messicano, che subito si vede piombare addosso Ocon, che però lo stringe troppo a muro. Risultato? Ocon costretto ai box per foratura e sostituzione ala anteriore, mentre per Perez c'è il ritiro. 

A fine gara, tra una mini-Sc e la bandiera rossa, Ocon quasi sfiora il podio, mentre Perez chiude la sua prova anzitempo. 

Un risultato che poteva essere migliore, forse si sarebbe parlato addirittura di doppio podio per i due alfieri in rosa, che invece hanno sciupato tutto. Ed ecco che i due sono stati convocati dal team, guidato dal Chief Operating Officier, Otmar Szafnauer, che ha poi dichiarato: “La cosa peggiore che si può fare è colpire il proprio compagno di squadra, perché fornisce delle opportunità agli avversari e che al contrario questi ultimi non avrebbero avuto. Si è trattato di un episodio difficile perché questo è un circuito cittadino e su qualsiasi altra pista, Checo sarebbe stato in grado di spostarsi un po’ di più, ma qui c’era un muro”.

Fonte: formula1.com


Szafnauer ha proseguito: "Ci sarà sicuramente da rivedere le cose in modo professionale, parlare con i piloti e dire loro che tutto ciò è inaccettabile. Non possiamo ostacolarci l’un l’altro. È già una cosa abbastanza grave quando si danneggia la gara di un altro concorrente, ma se lo si fa con il proprio compagno di squadra si rischia finire fuori entrambi. Sono ragazzi intelligenti e lo hanno capito. Stavo riguardando l'incidente e penso che siamo ad un 50/50 o al massimo 55/45 di responsabilità, ma lo devo rivedere ancora meglio. Checo non è ripartito benissimo, mentre Esteban sì, ma poi non gli ha lasciato abbastanza spazio”.

Nonostante l’incidente sia costato la gara a Perez, il responsabile Force India non crede che il messicano avrebbe potuto vincere: “Non credo che avesse potuto vincere. L’ho pensato al momento, ma non ora. Vettel ha ottenuto la sua penalità in seguito a questo restart e quindi l’avrebbe battuto, così come l’avrebbe fatto Ricciardo. Inoltre, senza la bandiera rossa, Hamilton non avrebbe avuto l’inconveniente al poggiatesta. Di conseguenza saremmo comunque finiti al massimo secondi o terzi“.

Clima teso in casa Force India, ma probabilmente i due piloti verranno riportati al più presto in riga, anche perché gli unici a perdere, in caso di altri contatti, potrebbero essere loro.