Cinque vittorie in otto gare, lo sguardo felice dopo quelli un po' rabbuiati mostrati in Italia e Spagna. Assen riconsegna al Mondiale di Moto2 il proprio leader, Franco Morbidelli, che torna a fare la voce grossa dopo le opache prove del Mugello e del Montmelò. Il Morbido si laurea all'Università del Motociclismo con una notevole prova di forza e di solidità, sia mentale, sia tecnica, in una gara combattuta dalla prima all'ultima curva. L'ufficialità del suo passaggio in MotoGP è stata forse la molla che ha fatto ripartire il meccanismo inceppatosi nei precedenti due Gran Premi, dove comunque Morbidelli ha mostrato un'ottima intelligenza tattica decidendo di portare a casa i punti, piuttosto che rischiare una caduta cercando il podio. Il controllo della sua moto, nella giornata di ieri, è stato impressionante. Mai una errore nei giri finali, nemmeno una piccolissima sbavatura nell'ultimo giro, a gomme finite, dopo aver sorpassato Luthi. Una difesa da manuale nella chichane finale in cui non ha nemmeno permesso l'attacco al rivale svizzero, sintomo di una sicurezza ritrovata e di un binomio moto-pilota davvero eccellente. 

Il fattore che però impressiona guardando la classifica del Mondiale è il distacco tra Morbidelli e Luthi. Al pilota italiano non è bastato vincere cinque gare su otto, nessuno ci è riuscito nelle altre due categorie, per aver un vantaggio consistente sul suo primo inseguitore. Lo svizzero dopo Assen è a solo dodici punti di distanza dal pilota Marc Vds grazie all'incredibile costanze che sta mettendo in campo dallo scorso anno quando battagliò con Zarco. Il problema di Luthi è che non vince. E' un ottimo piazzato, uno che ogni volta che provi a farlo mollare riacquista forza e sicurezza nei suoi mezzi, come una fenice che risorge dalle proprie ceneri. Assen, storicamente parlando, non è una pista congeniale al pilota del team CarXpert Interwetten e per questo motivo il secondo posto di ieri acquista una valenza molto importante in ottica Mondiale, perché se il cane non molla l'osso nemmeno quando sente un botto, la storia si fa dura. 

Alla Cattedrale si è dimostrato solido anche Mattia Pasini, terzo sul traguardo e poi retrocesso in quarta posizione per il taglio di chichane. Il 54 è rinato dopo la vittoria al Mugello ottenendo altri due podi in Spagna ed in Olanda, sintomo anche qua di una ritrovata sicurezza nei propri mezzi. Il problema del Paso sta nella gestione della gomma posteriore che a causa del suo stile di guida si consuma eccessivamente rispetto a quella degli altri piloti. Nonostante ciò, però, Pasini ha lottato con tutte le sue forze fino all'ultima curva quando l'entrata di Nakagami lo ha costretto a tagliare la chichane e di conseguenza alla retrocessione al quarto posto a favore del giapponese. Nel dopo gara il romagnolo ha rilasciato parole di fuoco nei confronti della direzione gara, ma nella mattinata di oggi è tornato a più miti consigli scusandosi per la reazione post-gara. Nonostante le polemiche, però, si avvicina il terzo posto del Mondiale grazie alle difficoltà di Alex Marquez che, ieri, a tre giri dalla fine ha alzato bandiera bianca.