Gp d’Azerbaijan double-face per la Red Bull, che da una parte ha festeggiato la gran vittoria di Daniel Ricciardo, mentre dall'altra si è dovuto registrare l'ennesimo problema tecnico che ha colpito Verstappen, il quarto nelle ultime 6 gare.

Ricciardo ha mostrato nuovamente le sue capacità di dare il meglio di sé in gare complicate, rese confuse dagli scenari che si ribaltano. In più l’australiano da qualche GP a questa parte ha avuto un costante miglioramento: 3° in Spagna, a Montecarlo e in Canada. Tre podi che erano stati spesso accompagnati da voci che parlavano di semplice fortuna e non di bravura del pilota. La stessa fortuna che, secondo molti, ha aiutato il driver della Red Bull a vincere anche a Baku. Un pensiero che potrebbe derivare dal fatto che Ricciardo ha raggiunto questi risultati ogni qualvolta che uno dei driver di Mercedes e Ferrari ha incontrato delle difficoltà o è stato messo out da problemi tecnici.

Realisticamente, però, la vittoria di Ricciardo non è solo fortuna, ma è un misto di intelligenza tattica e bravura nel cogliere il momento, quando deve superare o quando deve spingere, un po’ come ha fatto anche a Montecarlo, dove è stato buono fino al pit di Verstappen e Bottas, salvo poi spingere a tal punto da insidiare Raikkonen.

A Baku, Ricciardo è stato un vero opportunista in una gara imprevedibile. È passato dal 10° posto in griglia al fondo della classifica, salvo poi risalire sfruttando al meglio gomme, Safety Car e Red Falg. Una gara suggellata dallo splendido sorpasso alle due Williams subito dopo la ripartenza e, poi, da una cavalcata trionfale, dove non ha dato il minimo segno di cedimento. Quinta vittoria in carriera, dunque, per Daniel, che arriva a meno di un anno dal trionfo in Malesia, in una gara, anche quella, segnata da tanti colpi di scena. E ora, scavalcato Raikkonen, l’australiano punta Bottas e il podio iridato, che, dopo Baku, dista 19 punti.

Fonte: Daniel Ricciardo official
Fonte: Daniel Ricciardo official

Dall’altro lato, però, c’è Max Verstappen. Pilota dal talento immenso, il diciannovenne di origine belga sta attraversando una stagione davvero complicata, segnata da una vettura meno competitiva rispetto alla concorrenza Mercedes e Ferrari e dai tanti inconvenienti tecnici che hanno colpito la sua RB13. Un solo podio e 4 ritiri da inizio campionato e solo il 6° posto nella classifica iridata. Ieri il pilota della Red Bull ha lottato nei primi giri con Perez, dando spettacolo con tentativi sempre rischiosi, ma ben mirati. Proprio nel momento in cui era riuscito a mettere il suo musetto davanti a quello del messicano ecco la rottura: perdita di potenza e un intero giro a rilento, che lo ha fatto scivolare dal 3° all’8° posto, prima del rientro ai box e del ritiro. Una situazione simile a quella accaduta in Canada, quando dopo una partenza a razzo, che gli aveva permesso di mettere le sue ruote davanti a quelle di Bottas e Vettel, l’olandese si era visto abbandonato dal motore. Una situazione difficile per Max, che in caso di crescita della RB13 potrebbe diventare un pessimo cliente per i rivali.

Per la Red Bull, a questo punto, arriva la tanto attesa vittoria. Un successo inaspettato, specialmente dopo le qualifiche e dopo l’inizio di Gp, che sembrava quasi tragico per il team di Milton Keynes. In vista delle prossime gare, però, ci saranno da risolvere i problemi che affliggono la vettura e, in questo, sarà fondamentale l’intervento della Renault, dato che la maggior parte dei problemi derivano dalla PU francese.