Nonostante in Formula 1, da qualche anno a questa parte, siano assenti piloti italiani - Giovinazzi escluso - il panorama motoristico, a livello giovanile, in Italia, è pieno di talenti, uno di questi è Riccardo Ponzio.

Marchigiano di nascita, classe '97, Riccardo corre nel F2 Italian Trophy, dopo due anni in F4. Dopo essere andato vicino al successo all'esordio, il giovane driver italiano ha centrato il colpo grosso a Imola, dove, in un week-end da favola, ha siglato la pole, il giro veloce e ha vinto entrambe le gare. Ora, in attesa del prossimo round all'università di Spa-Francorchamps, Ponzio si è concesso per un'intervista ai microfoni di Vavel, in cui ci ha raccontato il suo passato, dagli esordi all'approdo in F2, il futuro, i progetti e anche un po' di sè, perchè alla fine anche i piloti hanno una vita privata che somiglia a quella di tutti quanti.

Ciao Riccardo, innanzitutto benvenuto e grazie per essere qui. Raccontaci un po di te, da quanto corri?
Tre anni fa ho iniziato a correre con le Formula 4 e dopo due anni sono stato selezionato per il Supercorso federale. Per il Supercorso Federale, la federazione seleziona i sei migliori piloti italiani e dura tre giorni, durante i quali si gira in pista e alla fine vengono assegnati i premi. Ho fatto secondo ex-aequo ed è stata una bella esperienza. Quest'anno, invece, è il primo anno in Formula2 Italian Trophy.

Cosa ci puoi dire della tua esperienza in F4? Ci sono tanti giovani promettenti che si scontrano e lottano tra loro, tu come ti sei trovato?
Come hai detto, ci sono tanti giovani promettenti che vengono a correre da tutta Europa in Italia nelle formule minori. Sicuramente il primo step è la F4 e la Formula4 Italia è una delle categorie con il livello più alto. L'anno scorso, infatti, c'è stato anche il figlio di Schumacher. Il livello di competitività è molto alto. I vari step, dopo la F4, sono F3, Formula2 e F1, per i più fortunati, mentre la maggior parte di noi ragazzi andrà a correre nelle Gran Turismo. Sarebbe già un ottimo traguardo, soprattutto se consideriamo il periodo in cui ci troviamo, dove l'importante è avere degli sponsor, sono pochi gli sponsor italiani che aiutano i piloti italiani. Più diventano importanti i campionati, più diventa difficile trovare sponsor disposti ad aiutarti. Nella maggior parte dei casi, ormai, i piloti sono sponsorizzati o dalle famiglie o da alcune aziende.

Cosa pensi della F4?
Penso che la F4 sia scuola. Tutto quello che fai in F4 lo impari, perché cresci molto sia come pilota, che come persona. Impari a gestire le gare, le gomme, tutto... un po come i primi anni di un liceo, soprattutto perché il livello è davvero alto, perché ci sono i campioni nazionali dei loro paesi. Il livello della F4, specialmente in Italia, è come il mondiale.

Tutti i piloti iniziano a correre con i kart, tu cosa ci puoi raccontare a proposito dei tuoi inizi?
Tra i piloti attuali, in Italia, sono quello che ha fatto meno gare con i kart. Però, nonostante questo, sono riuscito a trovare il sedile con Peugeot Italia, prima della F4. Ho corso due gare con loro e ho vinto la mia categoria in entrambe le occasioni. Da qui abbiamo deciso di gettare le basi per correre in F4.

Tra i piloti italiani, e non, chi vedi bene?
Quelli che avevo con me al Supercorso stanno facendo bene. Colombo si sta comportando bene e sta vincendo, Festante sta migliorando, mentre Lorandi sta andando davvero forte. Mi fa piacere che anche loro siano competitivi. Tra i piloti stranieri non ricordo nessuno in particolare.

Come mai è avvenuto il passaggio dalla F4 alla F2 Italia?
La scelta è stata dettata più dagli sponsor. Dopo aver perso il main sponsor, che era l'azienda di famiglia, abbiamo dovuto puntare su un campionato diverso, dove l'apporto economico fosse minore. E la F2Italia è meno dispendiosa, anche perché ci sono meno test. In F4 sei obbligato a fare 14 giorni di test e 7 gare, in F2Italia ti permette di fare meno test e 7 gare e poi il passaggio è stato bello.

In F4 il carico aerodinamico è quasi zero e i cavalli son comunque pochi, mentre in Formula3 la monoposto viaggia a 200 all'ora. Hanno maggior carico, ma le basi di guida sono simili. L'unica differenza è che stacchi più forte e più tardi ed è proprio questo che mi ha sorpreso. Un'altra differenza è che nel lento si va quasi allo stesso modo tra F3 e F4, mentre sul veloce la differenza è abissale. La guida con le F4 è rude, quasi kartistica, mentre con le F3 si guida in modo più pulito. Con le F4 potevi guidare molto di controsterzo, con le F3 se parte... parte (ride ndr.)

Il passaggio da F4 a F2 com'è stato alla fine?
Il cambio categoria mi ha fatto bene, mi godo il momento. A fine stagione si vedrà

Parlavamo di sponsor, come funziona?
Attualmente vengo supportato da 14 sponsor circa, ognuno con possibilità diverse, ma tutto il budget viene utilizzato per le corse

Hai parlato di F3, le vetture del F2 Italia, dunque sono F3?
Si, il campionato si chiama Formula2 Italian Trophy per motivi di immagine, ma in realtà sono Dallara 308 o 312. Si parla di F2, perché sono motori 2000cc.

A Imola hai fatto pole e vittoria, in entrambe le gare. Cos'hai provato in quei momenti?
Arrivavamo con delle aspettative non ottime, perché a Imola ho fatti pochi test. Ma già dalle PL2 mi son trovato bene con la vettura e in qualifica mi ha sorpreso. Pole position con 4 decimi al secondo, in più è stata la prima della mia carriera, già in quel momento sei molto gratificato. È fantastico, anche perché non mi funzionava il dashboard dei tempi e ho saputo della pole solo quando sono rientrato ai box, però la sensazione era positiva. Gara1, poi, partivo davanti e dovevo andare bene. In partenza ho sfruttato un set di gomme nuove, le ho sfruttate per i primi 3/4 giri e poi ho gestito. Gara2 invece, con l'inversione inversione dell'80% della griglia partivo 16°. Nemmeno io avrei puntato su me stesso, eppure. Subito dopo la partenza son salito 12°, anche grazie ad un incidente, poi SC. Ho superato alcuni piloti più lenti e mi son ritrovato 6°. Ho iniziato a martellare e in due giri, poi, ho superato i primi due. Mancavano 3 minuti e il giro finale. Abbiamo fatto anche il giro veloce, quindi pieno di punti.

In ottica campionato quanto vale questa doppietta?
In teoria siamo in 3/4 che ce la giochiamo. A fine campionato, poi, ci toccherà scartare i tre risultati peggiori e si vedrà. L'importante, qui, è la costanza e portare a casa più punti possibili.

Imola era il debutto del campionato?
No, non era il debutto. L'esordio stagionale, che era anche il mio esordio, è stato a Misano e partivo 4°. Ero primo già alla fine del primo giro, poi ho battagliato tutta la prima gara con Cola, che mi ha tamponato all'ultima curva. Ero primo al debutto e lui all'ultima curva mi ha tamponato in pieno, incredibile. A me si è rotto solo il crashbox, lui ha fatto un bel po' di danni invece.

In Gara2, poi, ho chiuso 4° partendo 12°, lottando fino alla fine per il poi.

A questo punto quali sono gli obiettivi per te?
Siamo in lotta per il titolo e quindi lottiamo. In più il mio team e gli sponsor hanno trovato un accordo per permettermi di portare a termine la stagione ed è un sollievo. I risultati hanno aiutato e mi fa piacere che sia il team che gli sponsor credano in me. La stagione è lunga, dovremo lottare, specie in piste come Magione, dove la nostra vettura è meno performante. Mentre in circuiti come Spa e Monza potremmo far bene. Speriamo di poter fare un bel risultato a Spa e di essere costante nel resto della stagione. A Monza anche speriamo di fare davvero un bel risultato. È il mio circuito preferito e dovremmo andare bene. Un altro circuito, che mi han detto sia impegnativo, è il Mugello, dove viene messa a dura prova la tenuta fisica del pilota, più che del mezzo. È divertente la sequenza dalla Casanova-Savelli all'Arrabbiata2, che si fa tutta in piena. Si fa volentieri.

Invece, per il 2018, hai già qualche progetto?
È preso ancora per dirlo. Bisogna vedere quali occasioni nascono durante la stagione e se ne parla a fine anno, inizio 2018

Quale potrebbe essere un tuo sogno?
Sicuramente guidare una vettura a ruote scoperte, magari provare una F1 nella mia carriera

Quale potrebbe essere un obiettivo da raggiungere?
Tra le GT vorrei provare un prototipo, anche senza andare a Le Mans. Provare un LMP1 o LMP2, ma anche una GTE sarebbe divertente da guidare. Si guidano come le formula, anche se c'è comunque meno carico e si guidano in maniera leggermente più pulita.

Fuori dai circuiti, chi è Riccardo Ponzio?
Fuori dalla pista, studio a Roma, economia e devo dire che riesco a correre e studiare senza grossi problemi. Per il resto ho una vita sociale molto attiva, sto con una bella ragazza e, oltre a non bere e non fumare, tutto è possibile.