Aspettati l'inaspettato. Non è finita finchè non è finita. Il vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso. Ci sono stati tantissimi colpi di scena. Il Sol Levante è rimasto a bocca asciutta dopo una notte da incubo. La Cina è più vicina. Mescolate tutti questi ingredienti e potrete riassumere la 24 Ore di Le Mans 2017.

Un pubblico di 258.500 spettatori ha assistito a quella che viene chiamata la corsa più bella del mondo. E' stata l'edizione numero 85 nella storia della 24 Ore di Le Mans, valida per il FIA WEC e che a differenza delle altre gare ha assegnato il punteggio doppio. Il weekend di gara per la prima volta dal 2000 è stato caratterizzato dal bel tempo e dal gran caldo, insolito nel nord della Francia. La corsa ha visto fin dall'inizio le vetture girare su ritmi da qualifica. La prima a cedere è stata la Bykolles, una LMP1 non ibrida, vittima di problemi al motore, che l'hanno costretta al ritiro. Nel frattempo la Toyota numero 7 di Kobayashi ha cercato da subito di sfiancare gli avversari. Dai box hanno invitato alla calma, evitando duelli tra la vettura già citata e la compagna di scuderia numero 8 di Sebastian Buemi.

Un primo importante colpo di scena avrebbe potuto essere la sosta forzata ai box della Porsche numero 2, per problemi al motore, durata 1 ora e 5 minuti. Al box Toyota hanno di nuovo iniziato a tremare per il sorpasso in regime di bandiere gialle della vettura numero 7. Purtroppo però per la casa del Sol Levante, ciò si è rivelato un presagio della sventura che si sarebbe abbattuta dalle ore 1.30 del mattino di domenica. La vettura numero 7 è stata costretta al ritiro per problemi alla frizione. Poco dopo la vettura numero 9 della casa nipponica è stata costretta al ritiro a causa di una collisione con una Manor LMP2, che ha provocato il taglio del pneumatico posteriore sinistro. L'unica Toyota rimasta in gara è stata la numero 8, che era stata costretta ad un sosta ai box di 1 ora e 25 minuti circa, causa problemi al motore. A questo punto la Porsche numero 1 guidata tra gli altri da Andre Lotterer, sembrava avere la corsa in mano. Il signor destino però ci ha nuovamente messo lo zampino. Infatti intorno alle 10.30 del mattino la stessa Porsche numero 1 ha iniziato a lamentare problemi alla pressione dell'olio, che l'hanno costretta al ritiro. Addio ai sogni di gloria per Lotterer, che pregustava il suo primo successo a Le Mans post Audi.

A quel punto oltre al podio assoluto ha iniziato a prendere sempre più corpo la possibilità di una storica vittoria assoluta di una LMP2. La fortunata sembrava essere la Oreca numero 38 del team di Jackie Chan, prima nella sua classe a Silverstone e terza a Spa, all'esordio sul Circuito de la Sarthe. La Porsche numero 2 era attesa da una difficile rimonta, capace di tenere con il fiato sospeso tutti i presenti sul tracciato e coloro che hanno seguito la corsa in televisione. La vettura della casa di Stoccarda è riuscita a portarla a termine, assicurandosi un trionfo inatteso, insperato, sofferto che lo ha reso ancor più bello. L'Oreca numero 38 del team di Jackie Chan si è comunque portata a casa un più che onorevole secondo posto assoluto e il primo nella classe LMP2. Ancora una LMP2 ha occupato il terzo gradino del podio, ed è stata la Vaillante Rebellion numero 13, guidata tra gli altri da Nelsinho Piquet. A tenere con il fiato sospeso tutti fino alle ultime battute, è stata anche la battaglia per la vittoria nella classe GTE Pro, tra la Aston Martin numero 97 e la Chevrolette Corvette numero 63. Il successo è andato alla vettura britannica, mentre quella americana, a causa di problemi allo sterzo nel finale, ha dovuto accontentarsi della terza piazza.

                                Classifica assoluta

1 Porsche numero 2 Bernhard, Bamber, Hartley 367 giri

2 Jackie Chan  DC Racing numero 38 Tung, Laurent, Jarvis + 1 lap

3 Vaillante Rebellion numero 13 Piquet, Heinemeier, Beche + 3 giri

Vasco Rossi ha cantato: "Io sono ancora qua. Eh Già!" Può essere il soundtrack per celebrare il trionfo della Porsche numero 2, il numero 19 per la casa di Stoccarda, l'hat trick dopo quelli del 2015 e del 2016. Hartley e Bamber sono stati i secondi neozelandesi a vincere, 51 anni dopo Chris Amon e Bruce Mclaren. Merita gli applausi pure il team tutto italiano Cetilar Villorba Corse, decimo assoluto e ottavo in LMP2 alla sua prima esperienza alla 24 Ore di Le Mans. Questa gara sa regalare intense emozioni e tenere tutti con il fiato sospeso fino alla bandiera a scacchi. L'appuntamento è per il 2018.