Dopo il tradizionale appuntamento con il GP di Montecarlo, la F1 si sposterà in Canada per il settimo appuntamento del mondiale 2017. Sulle strade del circuito di Montreal infatti si disputerà la quarantottesima edizione del GP del Canada, una delle gare con più storia e tradizione del calendario. Montreal è il terzo tracciato ad ospitare il gran premio del Canada, visto che in precedenza si era corso a Mosport e a Mont-Tremblant. Dal 1978 però si corre stabilmente a Montreal. La prima edizione del GP si disputò nel 1961, ma non con vetture di F1, visto che il Canada entrò a far parte del mondiale solo nel 1967. Da allora la massima serie automobilistica è stata lontana dal paese nordamericano solo in tre occasioni e il GP è diventato uno dei più seguiti dell'intero campionato.

Nel 1967 fu Jack Brabham, proprio su una Brabham, a trionfare dopo una rimonta dalla settima posizione in griglia. La festa in casa Brabham fu completata dal neozelandese Denny Hulme che giunse secondo, facendo realizzare una doppietta al team inglese e conquistando così il titolo costruttori. L'anno successivo la gara fu dominata da Chris Amon, che ruppe il motore mentre si stava avviando ad una tranquilla vittoria, la sua prima in carriera, e fu quindi la Mclaren a trionfare con Hulme che vinse la gara davanti al compagno di squadra Bruce Mclaren. Nel 1969 ci fu la terza doppietta in tre edizioni: vinse Jackie Icks davanti a Jack Brabham, con il belga che fece la pole e controllò gran parte della gara dopo una partenza non ottimale. La serie di doppiette continuò nel 1970 con Icks che vinse ancora, ma stavolta su Ferrari, nel disperato tentativo di recuperare punti in classifica su Rindt. Secondo fu lo svizzero Clay Regazzoni. Nel 1971 la gara si corse sotto la pioggia e Jackie Stewart dominò la gara dalla pole, staccando tutti gli avversari con la sua Tyrell. Il britannico bissò l'anno dopo sull'asciutto staccando ancora una volta tutti gli avversari. Nel 1973 di nuovo fu la pioggia la grande protagonista, con la safety car che fece la sua prima apparizione nella storia della F1 dopo un incidente a circa metà gara. Tra il caos generale causato dalla prima volta della vettura di securezza e dalla pioggia molti piloti credettero di aver vinto la gara finché non fu ufficializzato che il vincitore era lo statunitense Peter Revson su Mclaren nonostante le grandi proteste di Emerson Fittipaldi. Il brasiliano si rifarà l'anno dopo conquistando una vittoria dalla pole che si rivelerà decisiva per il mondiale, poi vinto la gara successiva.

1973, Il debutto della safety car

Dopo un anno di stop si ritorna in Canada nel 1976 in una gara fondamentale per il campionato: Niki Lauda ha la chance di chiudere ogni discorso iridato con una vittoria, James Hunt, dopo il ritiro di Monza è disperato. La gara di Lauda però è disastrosa e l'austriaco non va neanche a punti, Hunt invece parte dalla pole, rimane secondo per qualche giro poi prende la vetta e vince staccando tutti gli altri. Due gare dopo ci sarà il clamoroso epilogo del Fuji, con Hunt che vincerà il titolo passando Jones e Regazzoni all'ultimo giro. Nel 1977 Lauda arriva in Canada già matematicamente campione del mondo, ma nelle prove libere scoppia la bomba: l'austriaco litiga con la Ferrari e si licenzia. Il team italiano decide di far correre al suo posto un pilota locale che aveva corso con la Mclaren a Silverstone, ben figurando: Gilles Villeneuve. La gara del canadese sarà amara e terminerà con un ritiro per un problema al motore, ma sarà l'inizio dell'avventura in rosso di uno dei piloti più amati dai tifosi italiani. La gara vede il duello tra Mario Andretti e James Hunt, con l'inglese che riesce a passare in testa grazie ad un gran sorpasso a venti giri dalla fine dopo un lungo duello. Hunt sta per bissare la vittoria dell'anno prima, ma un giro più tardi si schianta sul suo compagno di squadra durante un doppiaggio e si deve ritirare, con l'inglese che sfoga la sua rabbia picchiando un commissario. Andretti si ritrova quindi in testa con un giro di vantaggio su tutti gli altri e pare avviato alla vittoria. A tre giri dalla fine però l'italo-americano rompe il motore e vince Jody Scheckter su Wolf: il team canadese festeggia una storica vittoria in casa.

1976, Hunt vince e riapre il mondiale

Nel 1978 si corre a Montreal per la prima volta nella storia della F1. È l'ultimo appuntamento del mondiale, dominato dalle Lotus di Andretti e del compianto Peterson. Gilles Villeneuve al suo primo anno in Ferrari ha deluso le aspettative con una stagione abbastanza negativa, ma proprio nel gran premio di casa il canadese trova il riscatto. Dopo un'ottima qualifica Villeneuve parte male e finisce nel gruppo, ma ben presto risale fino alla seconda posizione approfittando di un problema del battistrada per passare in testa e vincere la prima gara in F1 della sua carriera. È la prima vittoria in F1 di un canadese e avviene proprio nel gran premio del Canada. Gilles Villeneuve l'anno dopo va molto vicino al bis ma dopo una gara tutta in testa, viene passato da Alan Jones su Williams a venti giri dalla fine e deve accontentarsi della seconda posizione. Nel 1980 la gara vede come grandi protagonisti sempre Jones e Villeneuve: il canadese giunge a punti con una delle peggiori Ferrari della storia, l'australiano vincendo la gara si laurea campione del mondo, il primo su Williams, ed entra nell'olimpo della F1. La gara fu segnata dalle polemiche: i due pretendenti al titolo, Jones e Nelson Piquet, si toccarono al via e il brasiliano ebbe la peggio, perdendo così il titolo mondiale. Nel 1981 la gara si svolge sotto il diluvio. Essendo la penultima prova del mondiale il GP ha un'importanza particolare ma ben presto i tre protagonisti della lotta al titolo, Piquet, Jones e Reutemann, tra testacoda e problemi alla gomme si trovano nelle retrovie. Laffite su Ligier vinse la gara ed entrò clamorosamente in corsa per il titolo, ma il vero protagonista fu ancora una volta Gilles Villeneuve che giunse terzo nonostante avesse corso gli ultimi trenta giri, prima con l'ala danneggiata (e visibilità nulla), poi addirittura senza. Nel 1982 la F1 arriva in Canada orfana di Villeneuve, morto a Zolder poche settimane prima. Il circuito di Montreal viene intitolato alla memoria del campione canadese ma la gara è funestata dal tragico incidente di Riccardo Paletti, che perde la vita tra le fiamme dopo un contatto al via. Per dovere di cronaca è Nelson Piquet a trionfare.

1981, Villeneuve a podio con la macchina rotta

L'edizione del 1983 fu dominata dal francese Renè Arnoux su Ferrari, che vinse dalla pole. L'anno successivo altra edizione senza storia con Nelson Piquet su Brabham che domina la gara e vince davanti alle due Mclaren. Nel 1985 la Ferrari torna a trionfare con una doppietta, sul gradino più alto del podio c'è l'italiano Michele Alboreto. Nigel Mansell domina invece nel 1986 e per il quarto anno di fila il GP del Canada è senza storia e nel 1987 la gara non si disputa. Nel 1988 la pista dedicata a Villeneuve è teatro di uno dei duelli tra Ayrton Senna e Alain Prost. Il brasiliano parte in pole ma al via il francese prende la vetta. I due rimangono incollati per tutta la gara con Senna che torna in testa al ventesimo giro e si difende dagli attacchi di Prost fino alla fine. Il francese vuole la rivincita e l'anno dopo conquista la pole davanti al brasiliano. In gara si parte con pista bagnata ma non piove. La leadership di Prost dura solo due giri perché poi il francese rompe una sospensione e deve ritirarsi. Non che a Senna vada meglio: il brasiliano monta le gomme di asciutto poco prima che inizi a piovere e finisce in coda. Senna però non demorde e inizia una delle sue rimonte leggendarie: a metà gara è già in testa e inizia a guadagnare terreno su tutti i suoi avversari. Quando la vittoria sembra ad un passo però il colpo di scena: a tre giri dalla fine Senna rompe il motore e si deve ritirare. Trionfa il belga Thierry Boutsen, con Riccardo Patrese secondo che completa la doppietta Williams. Senza Prost in squadra Senna vince senza problemi nel 1990 mentre nel 1991 la gara è segnata dai colpi di scena: sia le due Ferrari, che le due Mclaren che le due Williams rompono mentre erano nelle prime posizioni. Mansell su Williams addirittura rompe all'ultimo giro e la gara viene vinta da Nelson Piquet su Benetton. Nel 1992 la gara se la giocano Senna, Patrese e Mansell. L'inglese va fuori in un tentativo di sorpasso su Senna e il brasiliano sembra avere la gara in mano ma poco dopo rompe il motore. In testa passa Patrese ma soli sei giri dopo Senna rompe anche lui: a vincere è l'austriaco Gerhard Berger su Mclaren. Nel 1993 Alain Prost, alla guida di una Williams, riesce finalmente a vincere in Canada dopo una di delusioni in una gara dominata dal francese.

1991, Mansell perde la gara all'ultimo giro

Nel 1994 Michael Schumacher inizia il suo dominio in Canada, vincendo su Benetton dopo una gara dominata. È la prima vittoria a Montreal del tedesco, che diventerà il recordman del circuito. Nel 1995 però Schumacher deve masticare amaro: a pochi giri dalla fine è costretto ad una sosta ai box che gli costa la vittoria e a trionfare è la Ferrari di Jean Alesi, alla prima e unica vittoria in carriera. Nel 1996 Schumacher passa in Ferrari e passa la gara a combattere contro continui guasti, davanti la lotta per la vittoria è tra le due Williams di Damon Hill e delll'idolo di casa Jacques Villeneuve. Con grande dispiacere dei tifosi canadesi è proprio l'inglese ad avere la meglio nell'annata in cui vincerà il suo unico titolo mondiale. Nel 1997 Schumacher vince per la prima volta su Ferrari in Canada ma la gara è segnata dal terribile incidente di Panis, che si romperà entrambe le gambe e dovrà saltare parecchie gare. Nel 1998 succede di tutto ma alla fine trionfa nuovamente Schumacher. Al via c'è un incidente nelle retrovie che costringe la direzione gara alla bandiera rossa e ad una nuova partenza. Al secondo start Hakkinen si pianta sulla griglia e causa un incidente che costringe al ritiro vari piloti. La gara continua con vari incidenti e safety car varie, con Coulthard in testa che rompe l'accelleratore e si ritira. Schumacher passa in testa ma viene penalizzato per aver causato un incidente e scende in terza posizione ma il tedesco rimonta furiosamente e vince la gara con un buon margine sugli avversari. Nel 1999 il tedesco invece butta una vittoria certa: il tedesco sta dominando ma si schianta sul muro dopo l'ultima chicane. Schumacher non è il solo a sbagliare in quel punto, visto che anche Hill e Villeneuve vanno a sbattere all'ultima curva: nasce il mito del “muro dei campioni”. A vincere è il finlandese Mika Hakkinen. Dal 2000 al 2004 a vincere sul circuito di Montreal sarà sempre Schumacher, con Michael che domina ogni gran premio tranne quello del 2001, in cui a vincere è suo fratello Ralf Schumacher con Michael secondo: si tratta della prima volta nella storia della F1 in cui due fratelli fanno primo e secondo.

2002, L'ennesima vittoria di Schumacher

Nel 2005 in pole a sorpresa c'è Jenson Button davanti al solito Schumacher. Al via però Fisichella prende la vetta davanti ad Alonso. L'italiano domina ma a metà gara è costretto all'abbandono per problemi tecnici. In testa passa quindi Alonso ma lo spagnolo tocca un muro e si ritira. La lotta per la vittoria sembra quindi ristretta a Montoya e Button ma prima l'inglese si schianta sul muro dei campioni poi il colombiano si fa squalificare per un'infrazione ai box. A vincere quindi è Kimi Raikkonen su Mclaren davanti a Schumacher. Nel 2006 la gara è dominata dalla Renault e Fernando Alonso vince senza problemi. Nel 2007 lo spagnolo passato in Mclaren vuole il bis ma in qualifica viene battuto dal compagno di squadra, il rookie Lewis Hamilton. Al via lo spagnolo parte meglio e arriva in curva 1 a fianco dell'inglese, che non ci pensa due volte ad accompagnare Alonso fuori pista e a volare verso la prima vittoria di carriera. La gara è segnata dal terribile incidente del polacco Robert Kubica, che rischia la vita ma si salva miracolosamente. Il polacco nel 2008 proprio su questa pista avrà la sua più grande soddisfazione della carriera. La gara inizialmente vede il duello Hamilton-Raikkonen con Rosberg poco lontano. Dopo una ventina di giri c'è una safety car e i primi vanno ai box per rifornire. Proprio ai box si decide la gara: Hamilton tampona Raikkonen e viene a sua volta centrato da Rosberg. I primi due si ritirano, il terzo rovina definitivamente la sua gara. A quel punto nessuno può più ostacolare Kubica che vince per la prima e unica volta in carriera davanti al compagno di squadra, realizzando una storica doppietta per la Sauber. Nel 2009 la gara non si disputa e si torna a Montreal nel 2010: la gara viene dominata dalle Mclaren di Hamilton e Button con Alonso che prova senza successo a inserirsi nella lotta.

2007, Il terribile incidente di Kubica

Nel 2011 a Montreal va in scena quella che è, probabilmente, la gara più bella della storia della F1. In pole c'è la Red Bull di Vettel davanti alle due Ferrari di Alonso e Massa. Si corre sotto il diluvio e si parte in regime di safety car. Quando la vettura di sicurezza si fa da parte Hamilton attacca Webber per la quarta posizione: i due si toccano con l'australiano che finisce in coda e l'inglese che perde qualche posizione. Hamilton è scatenato e passa il suo compagno di squadra e le Mercedes in pochi giri ma poi va lungo e viene ripassato da tutti e tre. L'inglese è furioso e attacca Button sul rettilineo e i due si toccano con Hamilton che ha la peggio ed è costretto al ritiro. Entra di nuovo la safety car e Button viene penalizzato per aver tenuto un'andatura troppo veloce dietro alla vettura di sicurezza. Alla ripartenza alcuni big, tra cui Alonso, Button e Rosberg, montano le intermedie sicuri che la pioggia diminuirà di intensità. Vettel e Massa invece rimontano gomme full wet: i due hanno ragione visto che la pioggia aumenta a dismisura costringendo la direzione gara ad una bandiera rossa. La situazione vede Vettel, Kobayashi (che non ha pittato e ha beneficiato della bandiera rossa) e Massa nelle prime tre posizioni. Button e Alonso sono finiti nelle retrovie a causa della scelta errata. La gara è ferma per un'ora e mezza e si riparte solo quando le condizioni migliorano. Alla ripartenza il migliore è Schumacher che inizia a saltare tutti gli avversari come fossero birilli risalendo fino alla quarta posizione. Alonso e Button duellano e si toccano con lo spagnolo che si deve ritirare e l'inglese che termina in ventunesima e ultima posizione. Massa e Kobayashi duellano e Schumacher ne approfitta per passare entrambi. Webber è in grande rimonta ma ancora di più lo è Button che ben presto ritorna in zona punti. Quando la pista si asciuga e tutti mettono le gomme da asciutto la classifica vede Vettel, Schumacher, Massa, Webber e Button. Massa centra un muro in un doppiaggio e perde posizioni, mentre dietro Heidfield va a sbattere ed entra la safety car. Si riparte ad una decina di giri dalla fine e ben presto Button si libera di Webber e Schumacher, con il tedesco che deve cedere anche all'australiano. Button recupera anche su Vettel e inizia l'ultimo giro in scia al tedesco. Vettel sbaglia e Button passa in testa per vincere una gara rocambolesca in cui l'inglese è stato coinvolto in due incidenti, ha ricevuto una penalità ed è stato a lungo ultimo. La gara in totale è durata quattro ore: è la più lunga della storia della F1.

2011, Le prime fasi di gara

Nel 2012 Alonso e la Ferrari buttano all'aria una gara vinta con una strategia pessima: lo spagnolo è in lotta con Hamilton per il primo posto e quando l'inglese si ferma ai box per l'ultima sosta ha un problema ad una gomma e perde tempo. Basterebbe pittare il giro seguente e Alonso vincerebbe senza problemi ma in Ferrari decidono di andare fino in fondo senza ulteriori soste: il risultato è che Hamilton passa Alonso a pochi giri dalla fine e vince, con lo spagnolo in crisi di gomme che si fa infilare anche da Grosjean, Perez e Vettel. Nel 2013 Sebastian Vettel domina la gara dal primo all'ultimo giro. La gara viene animata ancora una volta dal duello Hamilton-Alonso, stavolta per il secondo posto, con lo spagnolo che ha la meglio. Nel 2014 altra gara pazza: le due Mercedes di Rosberg e Hamilton dominano per metà gara. Tra i due c'è anche un duello molto acceso con Rosberg che si difende da un attacco tagliando una curva senza essere penalizzato. A circa trenta giri dalla fine le due Mercedes iniziano ad accusare problemi ai freni. Hamilton passa Rosberg ai box e in testa ci va Massa. Il brasiliano è in crisi di gomme e Hamilton tenta l'attacco: l'inglese va lungo e si fa ripassare da Rosberg poi è costretto all'abbandono. Massa pitta e Rosberg torna in testa pressato da Perez. Il messicano non riesce a sorpassare il tedesco e ben presto Ricciardo, Vettel e Massa si attaccano ai primi due. A tre giri dalla fine è Daniel Ricciardo ad andare all'attacco: l'australiano si libera di Perez e Rosberg in poche curve. All'ultimo giro Vettel passa Perez e Massa prova ad approfittarne ma si tocca con Perez e i due si ritirano. Vince Ricciardo, alla prima di carriera, davanti a Rosberg e Vettel. Nel 2015 altro duello Hamilton-Rosberg con l'inglese che si difende per tutta la gara dagli attacchi del tedesco, mentre dietro Vettel rimonta dall'ultimo al quinto posto. L'anno scorso altro disastro strategico Ferrari: Vettel, partito terzo, prende la vetta mentre Hamilton manda fuori pista Rosberg. Il tedesco è in controllo ma in Ferrari decidono di fare una sosta in più di Hamilton: l'inglese passa in testa e vince. Quest'anno sarà ancora lotta Hamilton-Vettel o Bottas si inserirà nel duello in una delle sue piste preferite?

2014, L'incidente tra Massa e Perez